Perché i giornali esaltano Kelly Doualla, campionessa europea nei 100 metri femminili U20 a 15 anni? Ecco la risposta
Da un paio di giorni le pagine sportive dei quotidiani parlano dell’impresa di Kelly Doualla, atleta italiana che ha dominato i 100 metri agli Europei U20 in Finlandia, a Tampere. E come spesso capita, intorno ai campioni sportivi azzurri c’è sempre una polemica. Per qualsiasi motivo. Sinner “non è italiano”, Tamberi è “esuberante”, Jacobs è “americano” e adesso, più sottilmente: “Perché le altre due medaglie d’oro Diego Nappi ed Erika Saraceni non sono così celebrati?” è la domanda che rimbalza in modo provocatorio su diversi profili social.
Non che a lei freghi molto (“Mi piacciono Paola Egonu e Myriam Sylla: sono nera e italiana come loro, i commenti razzisti me li faccio scivolare addosso” ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera). Ma proviamo a mettere ordine. Partiamo dalle basi: no, Doualla non è sulle prime pagine dei giornali “perché è nera”, come si legge in alcuni commenti social. Altra premessa: complimenti a Erika Saraceni (ma ilfattoquotidiano.it come il resto della stampa italiana ne aveva già esaltato le gesta) – che nel salto triplo ha vinto stabilendo il record dei campionati e migliorando il record nazionale di categoria – e complimenti anche a Diego Nappi, che ha vinto i 200 metri con un gran tempo. Ma nell’impresa di Kelly Doualla c’è di più, dal punto di vista tecnico-sportivo e quindi giornalistico. Lo dicono i dati che parlano di un talento dalle potenzialità più che notevoli e che come tale va trattato (e tutelato e coltivato).
Nella foto in alto | Kelly Doualla (foto Francesca Grana per la Federazione italiana atletica leggera)
Kelly Doualla e l’impresa nei 100 metri: perché tutti la esaltano
Ha fermato il cronometro di Tampere a 11″22. Un tempone. È così che Doualla è diventata la più giovane U20 di sempre a vincere nella specialità. Basterebbe già questo per rendere onore all’impresa della 15enne azzurra. Ma c’è altro: in primis, parliamo della gara regina dell’atletica leggera. I 100 metri – che sia maschile o femminile – rimangono la gara più vista e più popolare. E nulla cambia se sia ai Mondiali, agli Europei o alle Olimpiadi. Per lo stesso motivo l’Italia ha esultato – “scioccata” – per l’oro di Marcell Jacobs nei 100 maschili dei Giochi di Tokyo, in quei 20 minuti che hanno cambiato la storia dello sport italiano che portarono anche il trionfo di Gimbo Tamberi nel salto in alto.
Con il suo 11″22 (al Festival olimpico della gioventù europea di Skopje aveva anche chiuso in 11″21), è già la terza italiana più veloce della storia dopo Zaynab Dosso (11″01) e Manuela Levorato (11″14). E ha ancora 15 anni: Doualla ha vinto contro avversarie di due, tre, quattro anni più grandi di lei (e nell’età che porta dall’adolescenza alla piena maturità atletica fa tutta la differenza del mondo). Alle sue spalle la medaglia d’argento è finita al collo della diciottenne britannica Mabel Akande (11”41), il bronzo alla diciassettenne ucraina Uliana Stepaniuk (11”53). 19 centesimi di distacco sulla seconda, un’enormità sui 100 metri. Più giovane U20 di sempre a vincere nella gara regina dell’atletica, terza italiana più veloce della storia, trionfo netto contro avversarie anche tre o quattro anni più grande. Numeri che possono essere sufficienti per dare una risposta a “perché tutti parlano di Kelly Doualla”. Anche per i margini di miglioramento che può avere un’atleta che ha davanti a sé anni di possibile perfezionamento della tecnica, della preparazione atletica e di quella psico-agonistica.
Chi è Kelly Doualla
Kelly Ann Doualla è nata a Pavia il 20 novembre 2009 da genitori camerunensi, entrambi operatori sanitari e da tempo in possesso della cittadinanza italiana. Doualla abita a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi e da anni si allena con il Cus Pro Patria Milano con l’allenatore Walter Monti, che le fa disputare gare anche con i maschi di 16 e 17 anni (e spesso vince).
Doualla inizia a praticare atletica a livello agonistico molto presto e nel 2022 si fa notare ai Giochi Studenteschi, facendo registrare negli 80 metri un tempo migliore anche del vincitore maschile della categoria: 9″79 e seconda classificata staccata di circa 30 metri. A gennaio 2025 ha segnato il nuovo record europeo Under 18 nei 60 metri, vincendo ad Ancona in 7″23 e tre settimane dopo si è migliorata di altri 4 centesimi, mancando di un solo centesimo il record mondiale di categoria, alla finale dei Campionati italiani Allievi nei 60 indoor.
Adesso l’impresa in Finlandia: la vittoria della finale dei 100 metri donne agli Europei U20 con un tempo di 11″22, con ben diciannove centesimi di vantaggio sulla seconda classificata. È la più giovane vincitrice della storia su questa distanza nelle 28 edizioni dell’evento, a 15 anni e 261 giorni di età, anche se lei non ci pensa, come ha dichiarato a corriere.it: “Non penso mai al fatto che ho solo 15 anni”.
Ma non c’è solo la velocità. Doualla infatti è forte anche nel salto in lungo, con un record personale di 6,24 metri. La giovanissima atleta ha già partecipato a un raduno delle nazionali giovanili italiane. Insomma, un talento grezzo dell’atletica italiana ancora da affinare, considerando che ha soltanto 15 anni. E chi se ne frega delle critiche. Kelly Doualla le schiva, fugge. Un gioco troppo facile per chi corre i 100 metri a 15 anni in 11″21.
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