Turismo, Meloni: “Da Schlein falsità, arrivi in crescita”. Lei: “Lo dica alle famiglie che rinunciano alle vacanze”
“Ritengo vergognoso che, pur di attaccare il governo, certa opposizione diffonda notizie false, danneggiando l’immagine e gli interessi dell’Italia”. Giorgia Meloni si scaglia contro gli avversari politici negando che esista una crisi del turismo estivo, nonostante le lamentele dei balneari e le immagini di spiagge vuote e ombrelloni chiusi in tutto il Paese (qui il videoracconto del fattoquotidiano.it). A innervosire la premier, in particolare, l’affondo della segretaria del Pd Elly Schlein, che in un colloquio con La Stampa ha definito le spiagge vuote “la cartolina del governo Meloni”: “Milioni di italiani stanno rinunciando alle vacanze perché non se le possono permettere e anche perché temono quel che accadrà a settembre. Fossi nella presidente del Consiglio mi farei qualche domanda, ma vedo che lei preferisce orchestrare, attraverso una Rai militarizzata, una propaganda che non corrisponde al Paese reale. Eppure la situazione sta venendo a galla, gli italiani hanno capito”, ha incalzato la leader dem.
Parole a cui Meloni sceglie di rispondere direttamente con un post sui social: “Negli ultimi giorni, tra le diverse uscite, anche la segretaria del Pd Elly Schlein ha lasciato intendere che il turismo italiano fosse in crisi. Peccato che, poche ore dopo la sua uscita, i dati ufficiali del Viminale – tratti dalla banca dati “Alloggiati web” della Polizia di Stato – abbiano certificato l’esatto contrario, con arrivi in crescita e milioni di visitatori nelle nostre strutture ricettive”, rivendica. E passa al contrattacco: “Alle mistificazioni e alle falsità costruite a tavolino rispondono i numeri e la verità. Chi ama davvero la propria nazione non la scredita davanti al mondo per convenienza politica. Noi continueremo a lavorare per renderla ogni giorno più forte, attrattiva e orgogliosa di sé”, conclude.
A denunciare un calo dell’afflusso dallo scorso anno, peraltro, non sono stati i politici di centrosinistra, ma gli stessi sindacati dei balneari. Che individuano la ragione nella mancata crescita dei salari, anche se – va precisato – i dati non sono ancora definitivi e la contrazione può essere spiegata anche con il record di presenze registrate nel 2024 (trainato però soprattutto dagli arrivi stranieri). “Il caro vita – bollette, affitti, carburante, mutui, generi alimentari – colpisce direttamente il potere d’acquisto delle famiglie. Anche in presenza di due stipendi, molte faticano ad arrivare a fine mese. In queste condizioni, è naturale che le prime spese a essere ridotte siano quelle per svago, divertimento e vacanze”, ha detto pochi giorni fa il presidente di Assobalneari Fabrizio Licordari. E pure il vicepremier Matteo Salvini, interpellato sul tema, lungi dal negare la crisi ha messo l’accento sullo stesso tema: “Non me la prenderei tanto con i lavoratori del mare ma con gli stipendi degli italiani che da troppi anni non sono adeguati al costo della vita. Il tema dello stipendio del ceto medio è un tema vero che anche il governo deve affrontare. Una volta con 60mila euro anno eri un signore. Adesso non è un problema il lettino o l’ombrellone a Forte dei Marmi, il problema è il mutuo”.
Così Schlein può rispondere citando a sua volta i numeri: “Il sindacato dei balneari ha parlato di un calo di presenze del 15% e Altroconsumo ha analizzato un aumento dei costi del 34%. Giorgia Meloni invece che rispondere a me dovrebbe rispondere a quelle famiglie italiane che hanno i salari troppo bassi per andare in vacanza, mentre il suo governo blocca l’adozione di un salario minimo e non fa nulla per contrastare le bollette più care d’Europa”, dice all’agenzia AdnKronos. Dal Pd interviene anche il responsabile economico Antonio Misiani: “Evidentemente le vacanze in Grecia della premier hanno ulteriormente accentuato il suo distacco dalla realtà italiana. Solo in Corea del Nord si accusa di screditare la nazione chi, partendo da dati oggettivamente negativi, incalza il governo e chiede di lasciare perdere la propaganda per affrontare concretamente i problemi”, afferma. “Il punto non è se in alcune località turistiche di lusso ci siano più arrivi di stranieri: il punto è che milioni di famiglie italiane, a causa del crollo del potere d’acquisto, non possono più permettersi vacanze, e che interi territori registrano cali di presenze e spese turistiche, come denunciano tante associazioni di categoria e come ammettono, a mezza bocca, anche alcuni esponenti della maggioranza di destra”, prosegue. “Di fronte a questi fatti, la propaganda trionfalistica di Giorgia Meloni appare surreale”.
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