Guido Monaco: “Perché Sinner si tocca sempre lo stomaco? Spero che Alcaraz lo superi in classifica”
Jannik Sinner non è riuscito a giocare al massimo delle proprie possibilità la finale del Masters 1000 di Cincinnati. Il numero 1 del mondo si è ritirato dopo cinque game a causa di non meglio precisati problemi fisici e così lo spagnolo Carlos Alcaraz ha conquistato il trofeo. Buoni segnali invece da Jasmine Paolini, la quale ha perso l’ultimo atto contro la polacca Iga Swiatek. Questi due temi sono stati al centro della disamina di Guido Monaco nell’ultima puntata di Tennis Mania, trasmissione in onda sul canale YouTube di OA Sport condotta da Dario Puppo con Massimiliano Ambesi e lo stesso Monaco.
In prima battuta il telecronista di Eurosport ha parlato delle difficoltà avute da Sinner: “Dopo che passi dieci giorni a vedere un tennis così così e si attende tanto una finale è chiaro che c’è la delusione per non averla vista. Non tornerei sulle pecche di questi tornei, ma non ha niente a che vedere con il fatto che un giocatore dopo due giorni dalla semifinale prenda un’influenza. Semmai in questo caso il programma avvantaggia, perché se hanno un pregio queste competizioni è quello di dare 48 ore ai giocatori. Questo torneo ha difetti grossi, ai giocatori non piace, ma avere 48 ore di riposo è un vantaggio. Se un giocatore per estrazione geografiche, per fisico, per DNA, dopo dodici giorni in cui ha avuto momenti difficili termina i match ed entra in lounge con l’aria condizionata a sette gradi è davvero un attimo stare male. Anche a Miami con Medvedev lui arrivò febbricitante giocando una partita anonima. Anche a Wimbledon lo scorso anno, anche se c’era di mezzo altro, la sensazione fisica era uguale, ovviamente con motivazioni diverse. Io un filo rosso lo trovo. Lo spettacolo è stato quello che è stato. In finale sei arrivato, c’è stata una componente sfortunata, rileviamo che il torneo è stato salvato dalla finale femminile, giocata alla grande da entrambe le giocatrici superando come interesse il torneo maschile in cui non si poteva scambiare, e anche ieri nei cinque game non si è scambiato. Sinner potrebbe avere più fragilità rispetto ad altri e patisce maggiormente certe condizioni. A me va benissimo, lo rende più umano”.
Monaco ha poi proseguito: “Swiatek è sembrata sulla terra all’improvviso irriconoscibile, era un problema mentale; questa è una riprova della forza morale e mentale di questa ragazza e di quanto margine abbia rispetto alle altre. Anche nel periodo buio perdeva in semifinale o nei quarti. Con questa versione di Sabalenka io rilancio su Swiatek per superiorità fisica, mentale, voglia di vincere. Fa un altro sport, mi stupirebbe se non arrivasse a 15 Slam. Paolini è stata bravissima, ma se lei riesce a tenere a controllo i nervi scriverà pagine incredibili. È partita male, poi ha rimontato. È migliorata al servizio, c’è stato qualche doppio fallo. Tennisticamente non è intoccabile. Tra l’altro apro una parentesi: ieri all’inizio della finale maschile abbiamo visto come rispondere vicino al corpo crei grossi problemi a Jannik. Swiatek dopo queste due vittorie sarei sorpreso nel non vederla dominare a fine stagione. È la più grande atleta che abbia mai messo piede su un campo da tennis, ed ha solo 24 anni. Come minimo arriva a 15 Slam, con 10 Roland Garros. Per me l’anomalia è quando fatica, poi non sono nella sua testa, lei ha dimostrato di avere qualche magagna, ma sul campo è quasi imbattibile. Vive per la vittoria, questo a volte la mette in difficoltà, ma considerate le caratteristiche non riesco a capire chi possa vincere contro di lei. Paolini in tal senso è stata bravissima. Alcuni hanno criticato la qualità della partita, io trovo invece che fino al 6-3 ha giocato una partita ai limiti della perfezione, poi è vero che Jasmine ha esitato, ma l’altra ha giocato benissimo, con la testa come richiesto da Sara Errani. Paolini va a New York con una buona forma, e considerando che fa anche il doppio è una buona notizia. Io inizierei a darle più valore nella stagione della conferma“.
Anche il giornalista, così come Puppo e Ambesi, ha parlato delle problematiche dei commenti social, sempre più incentrati su odio e rivalità: “Il fanatismo è la stessa medaglia che ha due facce, l’avevo già percepito ai tempi di Federer e Nadal, mi disturbava molto. Io non ho nessuna voglia di dargli peso. Cerchiamo di non darlo. Dire che Alcaraz abbia le possibilità di superare Sinner in classifica, anche perché sta vincendo tanto, non significa che Jannik diventerà un giocatore qualunque. Spesso anche con noi si estrapola la frase fuori contesto per farci dire quello che non abbiamo mai detto né tanto meno pensato. Oggi tutti mettono in mezzo il tennis, dai contesti televisivi al giornalismo. I riferimenti sono pieni. Quando mettiamo Sinner in copertina abbiamo più contatti rispetto a quando mettiamo gli altri. Bisogna fare i conti su questa roba qui. Quando tu hai una rivalità del genere, il fatto di doversi accanire per forza e prendere una posizione netta è un disagio. Perché sono due personalità diverse, ma è una ricchezza. Senza uno non ci sarebbe l’altro, si rispettano, sono molto educati. Nel calcio è un ambiente di bestie, nel tennis queste cose non succedevano. Ma perché non seguono altri sport?
Monaco ha poi aggiunto: “Alcaraz sta trovando quell’equilibrio trovato da Sinner. Anche l’altoatesino i primi tempi era falloso, la ricerca del limite lo portava a sbagliare. Lui era molto alterno, discontinuo, ma ora si è messo a posto. Prima lasciava set che magari non ti aspetti da un giocatore così, ma erano nell’ottica della normalità. Ora sacrifica qualcosa sul piano dello spettacolo per guadagnarne in concretezza. Se non trova Sinner quasi al massimo vince sicuro, questa è una versione di Alcaraz più matura alla faccia di chi lo descriveva come uno baciato da Dio, che si allenava il giusto, che non aveva testa. Sono cose che fanno sorridere a prescindere dalla stagione di Alcaraz. Sarà bello a New York, si è capito che se non succede nulla di particolare rivedremo la finale anche gli US Open”.
Il giornalista ha rilevato un aspetto ricorrente che si presenta ogni qual volta Jannik presenta un problema in campo: “Sinner al secondo e terzo game si è toccato la parte alta dello stomaco, è una cosa che fa ogni volta che è in difficoltà, lo abbiamo già visto. Sarei curioso di sapere perché ogni volta che non sta bene somatizza il dolore in quella parte del corpo. Mi incuriosisce”. Un altro dato particolare riguarda Coco Gauff: “Ho letto che ha fatto 320 doppi falli in 47 partite, ha la media di 6.8 doppi falli a partita, ma non è tanto questo. Ostapenko ne ha fatti 211, lei ne ha fatti 320 ed è in top 3 nel mondo. Quando dico che la parabola sportiva di questa atleta è particolare mi riferisco a questo.
Monaco ha poi parlato del torneo doppio misto, collocato subito dopo Cincinnati: “Il senso del doppio misto è solo creare un evento interessante e più appetibile a livello televisivo e di spettatori paganti. Si sono inventati un regolamento che non esiste.Perché far fuori i doppisti scavalcandoli? Sicuramente per la mentalità americana creare una due giorni dove alcuni protagonisti del singolo giocano il doppio nella logica dello spettacolo ha un suo senso. Il montepremi è importante anche se sono coinvolti giocatori che prendono già una valanga di soldi. Il doppio ha problemi, il misto a meno che non ci sia una finale con italiani quasi non esiste a livello mediatico. Che esista il misto è positivo anche per i doppisti, ma non è una formula che può avere grande futuro. Quando vedi una finale di misto con 100 spettatori due domande te le devi fare. Gli uomini non ti giocano il doppio, figurati il misto. Non boccio l’operazione in toto, ma serve rivedere le cose. Non pensavo Musetti e Sonego potessero giocare così bene. Mi ha sorpreso vederli avanti su un campo così veloce. Avevano giocato una finale a Doha nel 2024, avevano sfiorato anche l’impresa a Tokyo”.
Infine l’analista ha chiosato con un auspicio: “Io spero che Alcaraz superi Sinner perché è il sale dello sport, Jannik avrà lo stimolo di andarsi a riprendere il numero uno. Tra loro ci sarà alternanza, l’importante è che tra di loro prosegua questa bellissima rivalità con partite come quelle viste a Parigi. Sono due fenomeni”.