Omicidio Vassallo, parte il processo: quattro imputati e “ressa” per le parti civili
C’è una folla di istituzioni e di associazioni che intendono costituirsi parte civile nel processo per l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, un delitto che invoca giustizia da 15 anni. La prima udienza preliminare è in programma la mattina del 16 settembre davanti al Gup di Salerno, e nell’elenco, oltre ai familiari di Vassallo, figurano il Comune di Pollica guidato dal sindaco Stefano Pisani, la Provincia di Salerno presieduta dal sindaco Vincenzo Napoli, la Regione Campania presieduta da Vincenzo De Luca, l’Anci guidata dal primo cittadino di Napoli Gaetano Manfredi. E poi Asmel, Avviso Pubblico, Polis, Legambiente, Ente Parco del Cilento, Emergenza Legalità, Libera. Ed ovviamente proverà a costituirsi anche la Fondazione Angelo Vassallo, guidata da Dario e Massimo Vassallo, infaticabili promotori di iniziative per non smarrire il ricordo della figura e delle buone pratiche amministrative del loro fratello, per tutti il sindaco pescatore, trucidato la sera del 5 settembre 2010.
Sono imputati per il suo omicidio il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e il collaborante Romolo Ridosso. Un quinto imputato, Giovanni Cafiero, condannato a luglio per associazione camorristica nel clan Cesarano a 15 anni, divide con Cagnazzo, Cioffi e Cipriano solo l’accusa di aver organizzato un traffico di droga sul porto di Acciaroli che secondo la Dda di Salerno avrebbe costituito il movente: Vassallo aveva scoperto il giro e sarebbe stato zittito a colpi di pistola per impedirgli di denunciarlo.
Mentre quella dei familiari di Vassallo è scontata, si prevede battaglia con le difese degli imputati sull’ammissibilità delle altre parti civili. Specie dopo i paletti fissati dalla riforma Cartabia, che impone di precisare e ben motivare le ragioni della domanda di risarcimento danni, che va quantificata prima, e la sua connessione con l’ente che lo richiede. In ogni caso la pioggia di istanze che sta per precipitare sul giudice, è la prova che questo omicidio non è stato dimenticato, e che l’attenzione sul caso Vassallo resta altissima.
Gaetano Manfredi spiega così la scelta dell’Anci di partecipare al processo: “L’omicidio di Vassallo ha scioccato i tanti sindaci che cercano di dare una risposta ai propri cittadini anche in condizioni o momenti molto difficili. E la richiesta di giustizia che viene da tutte le comunità italiane è una richiesta forte di verità”. Il figlio del sindaco cilentano, Antonio Vassallo, in un’intervista a ilfattoquotidiano.it, ha detto che si costituirà parte civile come tutti i familiari, e sarà presente a ogni udienza con uno scopo: “Voglio guardare negli occhi gli imputati, sono sicuro che sono coinvolti nell’omicidio di mio padre”.
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