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Roma, i pro Pal assaltano un bar e accusano i fascisti. CasaPound: basta bugie, leggete i verbali degli agenti

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“Davvero paradossale la mistificazione in atto, che riesce a trasformare ancora una volta in vittime coloro che in realtà si sono resi protagonisti di aggressioni e provocazioni.” Così, in una nota, CasaPound Italia replica alle accuse di aggressione nei confronti di due partecipanti al corteo pro-Pal che si è svolto ieri a Roma. Alcuni giornali (tra cui Repubblica e Corriere) si sono precipitati a riportare la ricostruzione fatta sui social da Gianluca Peciola che ha denunciato l’aggressione. Ma è successo il contrario. Come attestano i verbali delle forze dell’ordine intervenute e la denuncia contro ignoti presentata dai titolari del locale assaltato dai pro Pal. Si legge di vetrine danneggiate, clienti aggrediti, bottiglie e fumogeni lanciati all’interno del locale, con il rischio di provocare un incendio.

Aggressione pro Pal a un locale frequentato da CasaPound

“A essere colpita – prosegue la nota di CasaPound – è stata un’attività privata individuata come luogo di riferimento di CasaPound. Un gruppo di antifascisti, distaccatosi dal corteo che transitava su via Giovanni Lanza, ha infatti preso di mira un bar, danneggiandone le vetrine e minacciando i gestori, aggredendo clienti e tirando bottiglie e fumogeni nel bar rischiando di causare un incendio”. Oltre al danno la beffa. “Oggi, però, – prosegue il comunicato – la narrazione diffusa da certa stampa e da alcune dichiarazioni politiche ribalta completamente i fatti. Un’operazione di strumentalizzazione che non possiamo accettare. Ancora una volta, ci troviamo di fronte ai metodi mafiosi tipici dell’antifascismo militante e non solo. Colpire e provocare e poi, grazie a complicità istituzionali, manipolare la realtà per presentarsi come parte lesa”.

CasaPound: basta strumentalizzazioni, siamo di fronte a metodi mafiosi

E ancora: “Non siamo più disposti a tollerare simili dinamiche. Né riteniamo ammissibile che vengano costantemente autorizzati cortei antifascisti e dei centri sociali a poche centinaia di metri da via Napoleone III, dove risiedono venti famiglie in emergenza abitativa. È inaccettabile che durante manifestazioni monitorate dalle autorità di pubblica sicurezza possano verificarsi simili atti di violenza. Nella consueta impunità, mentre le indagini vengono paradossalmente indirizzate contro di noi. Siamo abituati alle menzogne tuttavia ci preme ribadire con chiarezza che non ci faremo intimidire. E che a soffiare sul fuoco creando un clima di tensione sono gli stessi che festeggiano l’assassinio di Charlie Kirk”.

Violenze anche a Milano e a Pisa, ma la sinistra tace

Quello di via Giovanni Lanza è solo l’ultimo episodio di un’escalation di violenze che solo la sinistra si ostina a ignorare alimentando il racconto di un governo ‘odiatore’ . Anche a Milano ieri sono andate in scena le solite scene di scontri con gli agenti provocati dai ‘bravi ragazzi’ dei collettivi pro Pal. Per non dire del docente aggredito all’Università di Pisa, finito in ospedale.

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