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Pagelle Mondiali atletica 2025: non basta il personale, ma Pernici è il futuro. Battocletti timbra il cartellino

PAGELLE MONDIALI ATLETICA 2025

Giovedì 18 settembre

Nadia Battocletti, 8: semifinale dei 5000 gestita con lucidità quasi da veterana. Rimane coperta nelle prime fasi, poi risale con una progressione pulita quando l’andatura aumenta e si piazza dove contava: seconda dietro Chebet, qualificazione in tasca e spesa energetica contenuta. Convince soprattutto la capacità di “leggere” i cambi di ritmo senza strappi inutili. Il feeling con la distanza è ormai stabile: in finale servirà il giro lanciato perfetto, ma la condizione per giocarsi tutto c’è.

Eloisa Coiro, 7,5: negli 800 firma una prova di carattere. Percorso tattico, qualche porta chiusa, qualche contatto pericoloso, ma non si scoraggia e nel rettilineo finale trova la traiettoria giusta all’interno per l’ingresso in semifinale (3ª in 2’01”86). La gestione della posizione tra i 400 e i 600 è la chiave della sua gara: oggi la scelta di restare “dentro” ha pagato. Tecnicamente pulita in accelerazione,.

Francesco Pernici, 8: applausi. Personal best 1’43”84 e qualificazione alla finale sfiorata per quattro centesimi. Fa gara di personalità prendendo il comando nella prima parte della prova, scelta coraggiosa che lo porta a giocarsi l’accesso “di tempo” fino all’ultima semifinale. Nel tratto conclusivo paga il conto dello sforzo, ma la dimensione internazionale è chiara. Performance che vale “status”: con questa solidità, il salto tra i grandi è più un punto di partenza che d’arrivo.

Elena Bellò, 5.5: giornata complicata negli 800: 6ª in 2’02”14, fuori al primo turno. La batteria si accende dopo i 500 e lì le manca l’ultimo cambio. Resta la generosità nel provare a rimanere agganciata al treno buono, ma al momento decisivo non trova il varco. Non è stata una stagione fortunata.

Idea Pieroni, 5.5: qualificazione dell’alto in salita: due nulli a 1,83 prima del jolly al terzo, poi tre errori a 1,88 che chiudono la gara. La qualità di base non si discute, ma oggi mancavano misura “chiave” e pulizia in uscita. Anche per lei è stata una stagione costellata da problemi fisici, esperienza utile da capitalizzare subito.

Asia Tavernini, 5. anche per lei stop a 1,88 dopo un percorso a strappi (1,83 superato solo al terzo). La rincorsa non trova continuità, e nei tentativi decisivi manca la confidenza per “tenere” il tempo di stacco. Si può fare di più. Obiettivo immediato: ritrovare la semplicità del gesto nelle misure intermedie.

Federica Del Buono, 5.5: nei 5000 resta nel gruppo finché può, poi l’accelerazione delle big la taglia fuori a un giro dalla fine: 12ª in 15’08”48. Prova generosa ma senza la brillantezza necessaria per rispondere all’ultimo cambio. La condizione migliore non è distante, tuttavia in questo contesto la soglia per restare davanti è altissima.

Micol Majori, 5: 16ª in 15’14”66 nella seconda semifinale dei 5000. Si difende nelle fasi centrali, ma quando l’andatura sale perde contatto e non riesce a rientrare. Giornata in cui il livello medio è stato severo.




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