Rivoluzione alla Certosa: orario continuato e nuovi percorsi (anche in luoghi ora inaccessibili)
CERTOSA. Punta a migliorare accoglienza e fruizione la nuova gestione del complesso monumentale della Certosa, dichiarata monumento nazionale nel 1866. Gestione che, dal primo gennaio, passerà al Ministero della Cultura attraverso la Direzione regionale Musei nazionali Lombardia. Che è già al lavoro per ripensare ad un’organizzazione finora affidata solo ai monaci.
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Un cambio epocale
Una rivoluzione, con personale esperto a seguire i visitatori e con un’accoglienza di qualità, capace non solo di attrarre persone, ma di suscitare in loro un tale interesse da indurle a tornare per ammirare nuovi particolari o per partecipare a percorsi mirati. L’idea è anche quella di ampliare le aree visitabili, recuperando spazi oggi non del tutto accessibili. Potrebbero esserci percorsi differenti ed essere organizzati laboratori, attività per i bambini, convegni, momenti di studio, iniziative culturali. «Si punta a garantire l’orario continuato, più consono alle esigenze di chi visita un luogo della cultura – spiega Stefano Aiello, dallo scorso marzo direttore del complesso monumentale e del Museo della Certosa –. La Certosa è uno dei luoghi simbolo del patrimonio lombardo, visitato ogni anno da decine di migliaia di persone, numero che potrebbe diminuire con l’introduzione del biglietto a pagamento. Ma la priorità non è solo mantenere o implementare la quota di visitatori, è soprattutto offrire un’accoglienza di qualità, dando vita ad attività mirate ad un pubblico interessato. Intendiamo inoltre coinvolgere il territorio, convinti che il complesso monumentale possa fungere da volano per il suo sviluppo».
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Il direttore Aiello parla di «sfida importante», sottolineando la volontà di aprire alle visite luoghi come la biblioteca o le sale del Capitolo o di inserire periodicamente nel circuito i 35 ettari di terreni ora in parte coltivati. Intanto si procede con le manutenzioni e il restauro di un imponente patrimonio artistico e architettonico. Circa 300mila euro sono stati stanziati per il recupero della parte mobile, come i corali cinquecenteschi dal notevole valore storico e le preziose vetrate. Circa 1 milione e mezzo serviranno ad interventi programmati il prossimo anno, mentre altri 300mila euro sono destinati ad un progetto pilota, realizzato con il Politecnico di Milano, che prevede il rilievo complessivo del monumento.
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«Vengono utilizzate tecnologie molto avanzate, come il laser scanner – spiega il direttore -. Si realizzerà una piattaforma informatica che consentirà il monitoraggio costante e la conservazione preventiva e programmata del bene, consentendo di conoscere dove e quando intervenire». La Direzione regionale, d’intesa e grazie al contributo di Fondazione Cariplo, ha affidato alla Fondazione Fitzcarraldo di Torino l’incarico di elaborare un piano strategico di sviluppo per accompagnare il rilancio della Certosa, favorirne il radicamento territoriale e garantire piena efficacia ed efficienza nella gestione di un sito così vasto e complesso e nell’investimento di risorse pubbliche e private.
Dal nostro archivio:
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Il programma
Ed entro la fine dell’anno saranno organizzati i primi incontri con enti locali, istituzioni religiose, enti di ricerca, associazioni culturali, mondo imprenditoriale e finanziario per affrontare questa nuova fase finalizzata alla gestione del Monumento, dopo l’addio dei frati.
«Sarà l’occasione per condividere le prime traiettorie di lavoro – conclude il direttote del complesso museale – confrontarsi e recepire opportunamente suggerimenti provenienti dagli attori coinvolti».
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Sulla Provincia pavese in edicola oggi, 19 settembre, la storia recente e lontana del Monumento, le sfide del turismo e della gestione del patrimonio.
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