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Ivan Basso: “Soddisfatti della crescita di Piganzoli. L’obiettivo è consolidare la Polti e darle una identità”

La stagione della Polti VisitMalta è stata ricca di spunti e di crescita, pur senza quel risultato di prestigio che avrebbe potuto darle un’impronta diversa. La squadra diretta da Ivan Basso e Alberto Contador si conferma realtà solida tra le Professional, capace di valorizzare giovani talenti e di guardare al futuro con idee chiare. Abbiamo raggiunto Ivan Basso, che ha tracciato un bilancio di quanto fatto finora, analizzando la crescita dei corridori più attesi come Piganzoli, gli obiettivi della squadra, le prospettive di mercato e uno sguardo ai prossimi Mondiali in Ruanda, dove Pogacar parte da favorito ma non mancano i rivali agguerriti.

Che bilancio tracci sin qui per la stagione della Polti?
“Ad oggi il bilancio è positivo. Abbiamo dato un impulso importante in vista dei nostri obiettivi e questo ci soddisfa. Certo, ci è mancato l’acuto che avrebbe potuto dare un’impronta diversa all’anno, ma la stagione non è ancora conclusa. In un calendario dominato da un paio di squadre, non è semplice ottenere grandi risultati. Nel complesso, però, siamo felici di quanto fatto”. 

In generale ti saresti aspettato una crescita più importante da parte di Piganzoli?
“No, credo che Piganzoli sia cresciuto. Con i talenti bisogna essere molto attenti: è inutile sviluppare i muscoli se poi la testa non è pronta a sostenerli. Davide ha avuto anche un paio di problemi fisici in questa stagione, ma il percorso è positivo e noi siamo molto soddisfatti”. 

Arrivare in pianta stabile nel World Tour resta un vostro obiettivo?
“No, non è quello il nostro obiettivo. Vogliamo consolidare questa squadra e renderla sempre più forte nella nostra categoria. L’idea è far crescere il team con un’identità precisa. Ci saranno sponsor che ci daranno ulteriore impulso, e il traguardo è quello di diventare la squadra più forte possibile nelle nostre dimensioni, crescendo in maniera proporzionale e sostenibile”. 

Giulio Pellizzari è l’uomo giusto per la vittoria in un Grande Giro?
“Giulio è un ottimo corridore, ha qualità importanti e un grande futuro davanti. È all’inizio del suo percorso di crescita e potrà raggiungere la piena maturità. Le basi ci sono tutte”. 

Pogacar è l’unico favorito ai Mondiali o il percorso in Ruanda può riservare sorprese?
“Se Pogacar è nella sua miglior condizione, è difficile che non centri i suoi obiettivi: è un fuoriclasse assoluto. Le gare di un giorno, però, sono sempre imprevedibili. Tutto può succedere, ma lui resta l’uomo da battere”. 

Chi tra Del Toro, Ayuso, Pidcock ed Evenepoel vedi meglio al Mondiale?
“Fare previsioni è difficile, anche perché l’avvicinamento alla prova iridata sarà diverso per ciascuno di loro. Sono tutti corridori con caratteristiche perfette per un Mondiale, ma molto dipenderà da come arriveranno al via in Ruanda”. 

Con il saluto di Piganzoli, per il 2026 punterete più su corridori da corse a tappe o di un giorno?
“Il mercato quest’anno è particolare e anomalo. Abbiamo ancora diversi posti liberi e stiamo valutando più corridori. Ci piacerebbe riconfermare alcuni dei nostri, ma vedremo cosa offrirà il mercato. Siamo sempre riusciti a scegliere atleti che ci hanno permesso di fare buone stagioni, anche se non è semplice. Spesso veniamo criticati, ma ricordo sempre il ruolo fondamentale delle Professional: negli anni hanno lanciato tanti corridori che oggi spiccano nel World Tour. In questi otto anni alla guida della squadra abbiamo ottenuto molto, pur sapendo che si può sempre fare di più. Lo sport è così: bisogna accettare anche le sconfitte e riconoscere quando gli altri sono stati più bravi. Penso, ad esempio, ai progetti della Uno-X, della Tudor o della Q36.5. Non è solo una questione di budget, ma anche di capacità e organizzazione. Riceviamo spesso complimenti da altri team: i nostri corridori, una volta passati nelle grandi squadre, dimostrano il loro valore. Questo per noi è motivo di orgoglio. Inoltre abbiamo la certezza di avere il pieno sostegno dei nostri sponsor, e questo ci dà la sicurezza per continuare a crescere”. 




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