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Laver Cup, Fritz: “Contro Alcaraz ho giocato senza paura. È questo il tennis che voglio giocare”

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Smorzate e discese a rete. Un successo sorprendente. Sì, insomma, Taylor Fritz stupisce tutti e, in due set secchi, centra la sua prima vittoria in carriera contro Carlos Alcaraz, dopo tre sconfitte consecutive, compresa la semifinale di Wimbledon di quest’anno. Con i successi di De Minaur e di Cerundolo, il punto dell’americano consente al Team World di Andre Agassi di allungare sul 7-3. C’è ancora margine per recuperare, ma il gap comincia a farsi pesante per gli europei. Fritz, dicevamo. Al termine dell’incontro vinto contro il forte rivale spagnolo, Taylor ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto interessanti nel corso della consueta conferenza stampa post-match. Eccole riportate di seguito:

D: Taylor, hai giocato sotto la guida di McEnroe e ora sotto quella di Andre Agassi. Quanto ha influito il suo entusiasmo a bordo campo sulla tua vittoria?
TAYLOR FRITZ:È fantastico vederlo così coinvolto. A dire il vero, penso che sia lo stesso con entrambi. E’ impossibile vedere Johnny Mac o Andre così carichi durante la partita e non farsi contagiare da quella carica. Entrambi sono stati molto presenti in panchina, e io lo adoro. Sono leggende del tennis che si entusiasmano per come gioco. È incredibile“.

D: Hai detto che sapevi cosa dovevi fare, ma non se saresti riuscito a farlo. Non l’avevi mai battuto prima, eri 0-3. Cosa pensavi? Che eri stato vicino a farlo in passato e che se non avessi perso il servizio nei primi game, ce l’avresti fatta?
TAYLOR FRITZ:Mi sono portato dietro tanta fiducia dalla partita a Wimbledon, perché è stata molto equilibrata, anche se lì ho un po’ buttato via il primo set perdendo subito il servizio nel primo game. In quella partita, i set che ho vinto e quello dove ho avuto set point, sono stati set in cui ho giocato davvero bene, quindi mi sono basato molto su quello. Ma sapevo anche che quelle condizioni mi favorivano molto di più rispetto a oggi. Sapevo che oggi avrei dovuto rischiare molto di più rispetto a Wimbledon. Un esempio perfetto è il punto sul 15-30 del primo game e il primo punto del secondo game: due punti in cui ho tirato forte di dritto verso l’interno, colpi perfetti. Su un campo più veloce, avrei probabilmente ottenuto qualcosa. Ma su questo campo, nel primo punto lui ha risposto con un vincente diretto, e nel secondo ha tirato un altro colpo imprendibile. Su questo campo mi posso far male da solo se rischio nel momento sbagliato. Lui è velocissimo e micidiale in corsa. Ho dovuto rischiare di più anche nei colpi da fondo, altrimenti sarei stato sempre in difesa“.

D: Hai avuto grandi vittorie in carriera e raggiunto grandi traguardi: penso al match con Rafa a Indian Wells e a quando hai centrato la tua prima finale Slam a New York. Questa dove la collochi tra le migliori?
TAYLOR FRITZ:Penso che questa sia una di quelle di cui vado più fiero, perché ho vinto dall’inizio alla fine giocando bene. Non ho vinto per demerito suo, ma perché nei momenti decisivi ho fatto la differenza. Ho giocato una partita incredibile dall’inizio alla fine, e sono andato a prendermela“.

D: Riguardo questo: era la quarta volta che affrontavi Carlos. Cosa ha fatto la differenza oggi? Strategia? Esecuzione?
TAYLOR FRITZ:Sì, l’esecuzione ha avuto un peso enorme. La cosa che ho fatto meglio oggi, e che in passato mi mancava contro i top player, è stata fidarmi davvero nei punti importanti, prendere l’iniziativa senza paura. Contro i top 10, se sei troppo cauto, loro non ti regalano niente. A Wimbledon, nel tie-break del quarto set, ho avuto due dritti importanti su cui sono stato troppo prudente. Vorrei tornare indietro e spaccare la palla. Se sbaglio, pazienza. Oggi invece ho fatto proprio questo. Ho alzato la velocità media dei colpi da fondo. Un altro giorno poteva finire male, con troppi errori gratuiti, ma oggi ho dovuto farlo, visto quanto è lenta la superficie“.

D: Sei ancora nella top 5, sei il numero 1 americano, ma hai avuto qualche difficoltà quest’anno. Come ti senti dopo una vittoria così, stadio pieno, contro il numero 1, con la squadra dietro?
TAYLOR FRITZ:È un momento incredibile. Lo ripeto: più della vittoria in sé, è come ho giocato che mi rende felice. È il livello che ho espresso, il modo in cui ho gestito i momenti importanti, come ho preso l’iniziativa. Spesso vinco le partite solo servendo bene e spingendo poco (sorride). È diventata una battuta: sono un robot che spinge. Ma questo è il tennis che voglio giocare. E spero che sia un segnale positivo per il futuro, per imparare a fidarmi di più nei momenti decisivi“.

D: Una domanda più generale. Nei tornei a squadre, spesso si dice che le classifiche e i precedenti non contano. Sei d’accordo? E pensi che abbia influito anche oggi?
TAYLOR FRITZ:Non credo che nei tornei a squadre i precedenti non contino. Spesso le squadre si schierano per ottenere il miglior accoppiamento possibile. Quindi chi riesce a fare i match-up migliori ha un vantaggio. Detto questo, qui le condizioni del campo sono molto particolari, è così lento che può succedere di tutto. Ad esempio, odierei giocare contro Fran (Tiafoe, ndr.) su questo campo. Colpisce fortissimo anche sulle palle lente, gioca bene da fondo, risponde bene… sarebbe un incubo. Ma l’atmosfera di squadra dà anche molta energia. Ho sempre giocato bene in Laver Cup, Davis Cup, United Cup… È bello caricarsi insieme al proprio team“.

D: Curiosità: quando Steph Curry e Federer sono usciti prima del match, hai sentito che l’energia è cambiata? Che effetto ti ha fatto?
TAYLOR FRITZ:È stato pazzesco. È difficile non essere gasati quando l’introduzione della tua partita è quella. Capisci cosa intendo? Sicuramente non mancava l’adrenalina per questa partita“.




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