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Elisa Di Francisca: “Le nostre ragazze dovrebbero avere un po’ più di fame: tecnicamente manca qualcosa”

Elisa Di Francisca, fiorettista italiana pluricampionessa mondiale e campionessa olimpica a Londra 2012, si è raccontata a OA Focus, trasmissione che va in onda sul canale Youtube di OA Sport, dove ha parlato della sua storia da schermitrice, dagli inizi, passando per le pause e difficoltà fino ai grandi successi ottenuti nelle Olimpiadi.

Il perché della scelta della scherma: “Io vengo da Jesi, nelle Marche, e da piccola ho iniziato con la danza classica perché mia madre voleva così. Poi mi sono stancata di ballare e mio padre, innamorato della scherma, mi disse di provare questa disciplina. Lui mi portò per la prima volta in una palestra già colma di campioni quali Valentina Vezzali e Giovanna Trillini. Così mi innamorai di questo sport, già da piccola ero una combattente. Il mio maestro capì subito il mio talento e prima di morire disse a mia madre che avevo l’oro nelle mani”.

Le difficoltà nella vita quotidiana dovute alla scherma: “Per me è stato difficile, soprattutto il fatto di perdermi le gite, i compleanni, le uscite con gli amici. Questa cosa da piccola un po’ mi è costata, delle volte venivo messa in disparte. Poi piano piano ho capito che era lì che volevo stare. A 18 anni ho anche smesso di fare scherma per una storia d’amore e per vivere la mia vita. Sono poi ritornata subito dopo, nella palestra di PianCavallo ricominciai e passo dopo passo iniziai ad allenarmi bene e vincere le gare importanti”.

Che ruolo ha avuto la scherma nella tua vita: “La scherma mi ha dato tantissimo, innanzitutto la possibilità di riscattarmi. Quando ricominciai a fare scherma dopo la pausa per la mia relazione avevo perso dieci chili, non mi riconoscevano più; mi sentivo vuota. La scherma mi ha dato la strada da seguire e per me è stata fondamentale. Grazie alla scherma ho acquistato molta autostima ed ho capito che da sola ce la potevo fare”.

Il successo più importante: “In assoluto la prima gara che ho vinto a 12 anni. Erano i campionati italiani e quella gara mi ha fatto capire che potevo fare qualcosa in questo sport, potevo riuscire a vincere una gara difficilissima”.

I consigli per i ragazzi: “Il riposo serve, ma allenarsi è la chiave, anche quando non si ha voglia. In gara la tensione gioca brutti scherzi, non sempre si affrontano giornate perfette. Il fatto di essere stato in palestra serve poi per la gara, quando sei affaticato e stanco. Ripensi a tutte quelle volte che hai fatto i sacrifici. La medaglia è solo il traguardo finale, c’è dietro tutto il percorso fatto di momenti faticosi, specialmente quando prepari un’Olimpiade”.

Cosa è cambiato nella scherma italiana e mondiale: “Ad oggi ci sono tante atlete molto forti. Le nostre schermitrici dovrebbero avere un po’ più di fame, a volte vedo che manca sempre qualcosa. A livello fisico sono sempre pronte, mentre sul livello tecnico manca qualcosa. Le vorrei vedere ancora più agguerrite. Devono sicuramente osare un po’ di più. L’America è cresciuta tantissimo, vedo l’Italia indietro ma sono sicura che faranno bene. Il commissario tecnico li sta allenando benissimo, sia i maschi che le femmine sono forti. Filippo Macchi è fortissimo, l’ho visto a Parigi e mi è dispiaciuto tantissimo”.

Il ritiro dalle gare: “Avevo ricominciato nel 2017 dopo la nascita di mio figlio Ettore. Pian piano ha iniziato a diventare grande e quando partivo per le gare soffrivo di lasciarlo a casa. Poi mi sono qualificata per Tokyo, ho lavorato tanto, ma poi c’è stata la pandemia e lì ho detto basta. L’Olimpiade con il Covid, mio figlio era troppo e volevo decidere io della mia vita e lasciare un po’ di spazio all’Elisa donna”.

La vita dopo il ritiro ed il continuo amore per la disciplina: “Adesso sono in Polizia nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro, insegno scherma ai bambini di seconda elementare. Mi trovo bene, mi piace e mi rapporto con i bambini che è la cosa che mi piace di più. Mi emoziona pensare alla mia evoluzione per il raggiungimento degli obiettivi. Ho cambiato totalmente modo di fare e di questo ne vado fierissima”.

CLICCA QUI PER L’INTERVISTA COMPLETA A ELISA DI FRANCISCA




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