La Famiglia è la prima prova di Demna da Gucci
Arriva con un giorno di anticipo il verbo estetico di Demna, neodirettore creativo di Gucci. La presentazione della collezione avverrà, come da calendario della Camera della Moda, domani, 23 settembre a fine giornata: non una sfilata classica, ma un film. Un corto, quale assaggio di quella che sarà la prima vera collezione dello stilista georgiano, che ammireremo a febbraio 2026. Intanto, alle 9 in punto, arriva il comunicato stampa con il primo lookbook della nuova stagione del brand delle due G. Le immagini sono state scattate dalla fotografa statunitense Catherine Opie, il cui lavoro è da sempre incentrato sulla documentazione delle relazioni tra persone appartenenti alla stessa famiglia, comunità, clan, quartiere in rapporto al luogo in cui essi vivono e operano. Non una scelta a caso, visto che il titolo della collezione è La Famiglia. E fin qui, nulla da eccepire. Peccato che La Famiglia Gucci sia veramente sui generis. Lasciato ogni appiglio con la realtà (alla quale la Opie è fortemente ancorata nei suoi lavori, ma evidentemente ora si è ricreduta), la G-Family è composta da: L’Incazzata, La Cattiva, La Bomba, Miss Aperitivo, La Contessa, La Sciura e La Primadonna, La Mecenate. Sul versante maschile, troviamo invece il Principino. A ciascuna di queste tipologie “antropologiche” è abbinato un look, si va dal cappottino rosso anni Sessanta all’abito con stampa motivo Flora, dal bomber in coccodrillo nero con minigonna abbinata a capi con il GG monogram. Insomma, nulla di nuovo sotto il cielo delle due G. Da Tom Ford ad Alessandro Michele, ci sono tutte le sfumature del glamour già visto e interpretato in passato. L’idea, si apprende dal comunicato stampa è quella di riportare in auge «l’arte della sprezzatura, un’eleganza disinvolta che descrive lo stile di vita italiano». La sprezzatura, si legge invece sul dizionario Treccani, è un atteggiamento improntato a un senso di superiore distacco, con una gradevole apparenza di spontaneità e di naturalezza. Insomma, proprio lui Demna, con il suo passato, la sua storia, la sua visone dirompente, che ha stravolto i codici di un brand come Balenciaga, nel bene e nel male, ora è qui a riportare in auge la tipologia di «quelli…che, col solo contegno, con una certa sicurezza nativa, con una sprezzatura signorile» si sentono al di sopra di tutto e di tutti. Non resta, al momento, che sospendere ogni pensiero critico e aspettare che il direttore creativo di Gucci si esprima con una grammatica innovativa e con un pensiero meno retrò, a febbraio.