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Fornaro (Dem): ”Con il premierato chi vince prende tutto”

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L’ex sindaco Valentino Castellani ha citato più volte Norberto Bobbio per ricordare i pilastri della nostra democrazia, oggi sotto attacco, mentre il parlamentare dem Federico Fornaro ha parlato dei “tarli” che la corrodono, tra nazional populismi, astensionismo e fake news, per arrivare ai rischi del premierato.

Siamo alla Festa de l’Unità di Torino dov’è stato presentato l’ultimo libro, del parlamentare nato a Genova e legato al Piemonte orientale, dall’eloquente titolo “Una democrazia senza popolo. Astensionismo e deriva plebiscitaria nell’Italia contemporanea”.

Fornaro ha evidenziato come l’aumento delle disuguaglianze, tra paure e insicurezze, sia legato a quella tendenza che porta i ceti popolari verso l’astensionismo o al preferire la destra.  

Fino agli anni ‘90 votava oltre l’80% degli aventi diritto, mentre alle ultime europee si è scesi sotto il 50%, e sono gli operai e le fasce più povere che nel 2022 in Italia hanno maggiormente disertato le urne (il 55%).  

Fornaro nella sua fotografia del corpo elettorale ha rilevato come un 40%  tendenzialmente si rechi sempre alle urne, anche se con una maggiore fluidità nella scelta politica, un altro 40% è di  “elettori intermittenti” tendenzialmente propensi all’astensione che, in parte  all’ultimo momento,  decidono se e cosa votare, rimane poi un 20% che stabilmente diserta le urne.

Tre rivoluzioni 

Il contesto attuale è dominato dalla paura del futuro, mentre siamo dentro ben tre rivoluzioni:   pesano i risvolti di una globalizzazione in fase calante, che ora penalizza proletariato e ceto medio europeo e americano, tra delocalizzazioni e e chiusure di fabbriche, è poi in corso una rivoluzione digitale con un intelligenza artificiale che metterà sempre più a rischio non solo i lavori manuali ma anche quelli impiegatizi e intellettuali e infine ci sono  le incognite legate ai cambiamenti climatici.

Un quadro di paure reali in cui le  persone cercano soprattutto protezione in una quadro  di stato sociale che va ridimensionandosi.

Per Fornaro la grande sfida della sinistra europea  sara’  proprio  nel saper dare risposte, coerenti ai suoi sistemi di valori,  a questa domanda di protezione.

 “Non a caso il periodo d’oro della democrazia – precisa Fornaro  come storico – è stato dal ’45 al ’75,

con l’imporsi dello stato sociale europeo, in un quadro di generale miglioramento delle condizioni 

delle persone”.

Sulla drammaticità del quadro politico rileva come vent’anni fa le due grandi famiglie socialiste e popolari rappresentassero i due terzi del parlamento europeo mentre nel 2024 siano  scese al 45% . 

Le destre nazional populiste,  inesistenti nel 2004, (con l’eccezione del francese Front National) oggi  rappresentano il 25% , davanti ai socialisti fermi al 18%.

La reazione

“La democrazia si nutre della virtù dei cittadini”, Fornaro cita Montesquieu per reagire a queste preoccupanti tendenze, ricordando il monito del presidente Mattarella “La Costituzione ci riguarda tutti da vicino” e dobbiamo prendercene cura.  In quest’ottica Castellani ha sottolienato l’importanza dei corpi intermedi (partiti, sindacati, mondo associativo), soggetti fondamentali per dare ossigeno ai valori base della democrazia e fermare la deriva di taglio autocratico.

Democrazie in crisi che subiscono i nefasti effetti di quello che viene definito come “un avvelenamento dei pozzi della conoscenza”, attraverso la miriade di fake che imperversano sul web (sfruttando anche le magie dell’intelligenza artificiale), che spesso non consentono di distinguere il vero dal falso.

Premierato “chi vince piglia tutto”

Sull’imporsi del premierato, tanto cara alla nuova destra,  per Fornaro certo non sussiste il rischio di un nostalgico ritorno di fez e saluti romani, ma quello di un progressivo scivolamento verso forme di democrature o democrazie illiberali attraverso l’imporsi di una tendenza disintermrdiatrice

tra popolo ed eletti.

Un quadro che ruota tutto intorno al Presidente del Consiglio, eletto dal popolo, che può applicare il suo programma senza alcun ostacolo.

Insomma dove chi vince piglia tutto, mentre rimarrebbe fortemente sminuito il ruolo di Parlamento e quello della Presidenza della Repubblica, ridotto a un ruolo notarile,  per non parlare della sacrosanta divisione dei poteri.

Il deputato dem, nella sua critica al premierato, sottolinea  come il primo soggetto che la destra mette in discussione sia la Corte Costituzionale perché a chiunque governi, ricorda come vi siano leggi, regolamenti, accordi internazionali da rispettare e non basta quindi  vincere le elezioni e permangano regole e divisione dei poteri a fondamento della democrazia costituzionale.

Molti costituzionalisti e studiosi di diritto pubblico hanno espresso i loro timori , appoggiando la posizione espressa dalla senatrice Liliana Segre su una riforma che: “con la creazione di un sistema ibrido , nè parlamentare, nè presidenziale , mai sperimentato in altre democrazie, introdurrebbe contraddizioni con il rischio che una minoranza , attraverso un premio, potrebbe assumere il controllo di tutte le nostre istituzioni senza più contrappesi e controlli, distruggendo così la separazione dei poteri con un presidente della repubblica che da prezioso arbitro e garante avrebbe un ruolo notarile”.

 “In fondo a che serve il parlamento, basta uno che sia bravo, e decida in fretta, e con pochi articoli della riforma il gioco è fatto” così si potrebbe ridurre il pensiero di una certa  destra. Un pensiero che aveva già manifestato Silvio Berlusconi. E sul parlamento? : A quanto pare al dibattito parlamentare si prefericono i like sul web”

L'articolo Fornaro (Dem): ”Con il premierato chi vince prende tutto” proviene da Nuova Società.




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