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Tradizione e sorprese: Tunisia-Cechia e Serbia-Iran con il sogno della semifinale al Mondiale di volley

Doveva essere l’autostrada per il Paradiso per il Brasile e invece la quarta giornata dedicata agli ottavi di finale del Mondiale nelle Filippine propone due sfide impronosticabili alla vigilia, dal sapore particolare. Non sono partite di cartello come quelle dei giorni precedenti, ma incroci che possono dire molto sulla crescita di realtà emergenti e sulla profondità del movimento internazionale. In campo ci saranno Tunisia-Cechia e Serbia-Iran, due partite che valgono l’accesso tra le prime otto del mondo.

Tunisia-Cechia, entusiasmo contro solidità

La Tunisia ha chiuso al primo posto il gruppo A, un risultato che ha sorpreso più di un addetto ai lavori. Dopo il successo d’esordio contro l’Egitto (3-1), è arrivata la vittoria più significativa sui padroni di casa delle Filippine, piegati al tie-break in una gara che ha messo in luce la personalità della squadra di Camillo Placì. Guidata dal capitano Ben Slimene e dall’opposto Bongui, sempre in doppia cifra, la formazione africana ha dimostrato di poter reggere anche contro avversari più quotati, come nel ko con l’Iran, partita comunque combattuta.

La Cechia, dal canto suo, ha attraversato il girone più equilibrato, chiudendo al secondo posto con gli stessi punti di Serbia e Brasile. Fondamentale il successo netto sulla Cina (3-0) e quello sorprendente contro i serbi all’esordio, dove hanno brillato l’opposto Jan Hadrava e gli schiacciatori Galabov e Licek. La sconfitta con il Brasile (0-3) ha confermato qualche limite di continuità, ma non ha incrinato la solidità del gruppo.

Il confronto si preannuncia aperto: la Tunisia porta entusiasmo e grinta, la Cechia ha maggiore fisicità ed esperienza internazionale. Sulla carta gli europei partono favoriti, ma i nordafricani hanno già dimostrato di poter ribaltare i pronostici.

Serbia-Iran, tradizione contro ambizione

Il secondo ottavo mette di fronte due scuole pallavolistiche molto diverse. La Serbia ha chiuso il girone con due vittorie e una sola sconfitta, dando segnali di forza soprattutto nel netto 3-0 al Brasile, dove sono emerse la qualità dell’opposto Aleksandar Atanasijevic, la costanza di Uros Kovacevic e la regia di Nikola Jovovic. Una squadra abituata ai grandi palcoscenici, che punta a tornare stabilmente nell’élite.

L’Iran ha vissuto un percorso altalenante, ma è riuscito a conquistare il secondo posto nel gruppo A. Dopo il passo falso iniziale con le Filippine, gli uomini di Roberto Piazza hanno reagito con due successi importanti contro Tunisia ed Egitto, prima di completare il lavoro con il successo al tie-break proprio contro i padroni di casa. L’opposto Amirhossein Hajipour e lo schiacciatore Poriya Bagherzadeh sono stati i terminali offensivi più affidabili, capaci di superare spesso i venti punti.

La Serbia parte con i favori del pronostico, ma l’Iran ha dimostrato di poter sorprendere. La chiave sarà nella battuta: se i serbi riusciranno a mettere pressione in ricezione, potranno imporre il loro ritmo; se invece gli iraniani troveranno continuità in attacco, la sfida potrebbe trasformarsi in una battaglia di nervi.




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