Il diversivo di Macron per dimenticare i guai in casa: “La Francia riconosce lo Stato di Palestina”
Più che una decisione coraggiosa una strategia per distogliere l’attenzione dei media sulla casa che brucia. Emmanuel Macron gioca ancora una volta a fare il dominus europeo per dimenticare la crisi storica, politica e sociale, che si è abbattuta sulla Francia. A New York aprendo i lavori della Conferenza dell’Onu l’inquilino dell’Eliseo ha annunciato solenne che “la Francia riconosce oggi lo Stato di Palestina”. Una mossa disperata. Per il presidente francese, questo riconoscimento sarebbe “la soluzione che consentirà la pace per Israele. “Per Hamas, come tutti coloro che fomentano l’odio antisemita si tratta di una sconfitta”.
Macron: oggi la Francia riconosce lo Stato di Palestina
Parigi si accoda così a Gran Bretagna, Canada e Australia. “È giunto il momento – ha detto davanti alla platea delle Nazioni Unite – ecco perché sono fedele allo storico impegno del mio Paese nei confronti del Medio Oriente e della pace tra israeliani e palestinesi. Per questo dichiaro che oggi la Francia riconosce lo Stato di Palestina“. Il tempo della pace è arrivato – ha aggiunto – perché siamo a pochi istanti dal non poterla più afferrare”. Il riconoscimento della Palestina, al contrario, rischia di trasformarsi in un boomerang rafforzando Hamas. In queste ore servirebbe maggiore cautela, come sostiene il governo italiano. Finché la Cisgiordania e Gaza non saranno unificate – ha detto ieri il ministro Antonio Tajani e lo ripeterà nelle prossime ore la premier Meloni – riconoscere lo Stato palestinese significa consegnarlo nelle mani dei terroristi del 7 ottobre.
Il diversivo dell’Eliseo per dimenticare che la Francia brucia
Monsieur le président gioca a fare il gran ciambellano europeo con fughe in avanti che in passato si sono rivelate un buco nell’acqua. Lo Stato di Palestina oggi è un diversivo per dimenticare i guai in casa. Macron ha chiesto he Hamas venga “neutralizzato sul piano politico”. Intervenendo all’Onu, ha poi elogiato gli sforzi di Qatar, Egitto e Stati Uniti per il loro ruolo nei negoziati tra Israele e il movimento palestinese. “Nulla può giustificare il ricorso al terrorismo”, ha aggiunto definendo gli attacchi del 7 ottobre “una ferita ancora aperta”. Macron ha poi ribadito il suo appello per la liberazione dei 48 ostaggi tenuti ancora prigionieri affermando che “il 7 ottobre il popolo israeliano ha subito il peggior attacco della sua storia. La legge deve prevalere sulla forza”.
L’ambasciata sarà aperta dopo la liberazione degli ostaggi
Il presidente francese subordina l’apertura di un’ambasciata nello Stato di Palestina al “liberazione degli ostaggi”. Una sede diplomatica nello Stato di Palestina – ha detto – appena riconosciuto ufficialmente potrà essere aperta “non appena tutti gli ostaggi saranno stati rilasciati e sarà stato istituito un cessate il fuoco”.
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