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Mondiali di volley 2025: Iran–Cechia, chi scriverà la storia? USA–Bulgaria vale la semifinale

Il Mondiale filippino non smette di sorprendere e la seconda giornata dedicata ai quarti di finale propone due sfide che mescolano tradizione e nuove ambizioni. Sul taraflex di Pasay City si parte con Iran–Cechia, incontro tra due delle rivelazioni di questa edizione, per poi proseguire con USA–Bulgaria, partita che invece profuma di grande classico e che potrebbe valere un biglietto diretto verso la lotta per le medaglie.

Iran e Cechia arrivano a questo appuntamento dopo percorsi da montagne russe, capaci di ribaltare pronostici e situazioni di punteggio complicate. L’Iran di Roberto Piazza ha dimostrato carattere e resilienza: prima la rimonta sulle Filippine nella gara decisiva del girone, chiusa 3-2 dopo essere stato sotto di due set, poi un altro 3-2 di nervi e qualità contro la Serbia negli ottavi, che ha certificato la crescita di un gruppo giovane e intraprendente. Amirhossein Hajipour e Poriya Bagherzadeh si sono confermati leader tecnici, ma a impressionare è stata la capacità della squadra di mantenere freddezza nei momenti più caldi. Attenzione anche al giovane palleggiatore Javad Karimi, chiamato a gestire con lucidità l’attacco, e al centrale Mehdi Jelveh, prezioso a muro e in fast.

La Cechia, guidata da Jiri Novak, ha invece firmato un percorso sorprendente, mettendo in mostra una pallavolo efficace e concreta. Il braccio pesante di Indra, la continuità di Galabov e Vasina, uniti alla solidità del libero Monik, hanno trasformato la nazionale dell’Est in una delle più belle storie del torneo. Con questa denominazione non era mai andata oltre il decimo posto iridato, ma ora si ritrova tra le prime otto del mondo e sogna un colpo storico che riporterebbe la memoria alla Cecoslovacchia due volte campione mondiale negli anni ’50 e ’60.

Il secondo quarto, USA–Bulgaria, mette in scena una sfida di grande fascino. Gli americani di Karch Kiraly hanno dominato il loro percorso fino a qui, con quattro vittorie su quattro e il 3-1 autoritario contro la Slovenia negli ottavi. Contro la squadra di Soli hanno brillato Garcia, autore di 26 punti, e gli schiacciatori Aaron Russell e Jake Champlin, senza dimenticare la regia solida di Micah Christenson e la sicurezza difensiva del libero Erik Shoji. Una squadra potente e organizzata, che ha già fatto capire di essere una delle candidate più credibili per il titolo. Nonostante la storia dica che gli USA non abbiano un feeling particolare con i Mondiali – un solo oro nel 1986 e due bronzi – questa edizione potrebbe segnare un ritorno in grande stile.

Di fronte ci sarà la Bulgaria di Gianlorenzo Blengini, ex ct della Nazionale italiana, che sta guidando una squadra giovane e ambiziosa. Il talento cristallino di Aleksandar Nikolov è già un marchio di fabbrica: devastante al servizio e in attacco, capace di spostare gli equilibri in pochi scambi. Ma dietro di lui c’è un collettivo che cresce partita dopo partita: il fratello Simeon Nikolov in regia, i centrali Grozdanov e Skrimov, oltre alla solidità dell’esperto schiacciatore Atanasov. Negli ottavi contro il Portogallo i bulgari hanno vinto con autorità 3-0, confermando che non si tratta solo di una squadra giovane in rampa di lancio, ma di una realtà già competitiva.

Sarà una sfida tra la potenza fisica e la profondità del roster statunitense e l’entusiasmo di una Bulgaria che non ha nulla da perdere e che con Blengini sembra aver trovato continuità. Per gli USA un’occasione da non sciupare, per i bulgari la possibilità di trasformare un ottimo Mondiale in un torneo memorabile.




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