I musicisti classici si mobilitano per fermare il genocidio a Gaza
In occasione della Giornata internazionale dei bambini, il 20 settembre, un’iniziativa denominata “Musik für Menschlichkeit – Musica per l’Umanità” ha organizzato flash mob con musica classica in almeno due città tedesche, Berlino e Rostock, con musicisti provenienti da diverse filarmoniche e teatri d’opera. Tra gli slogan c’erano “Quando l’umanità viene violata, l’arte non può rimanere in silenzio” e “Musica contro il silenzio”.
Il patrono della manifestazione di Berlino era Michael Barenboim, figlio del famoso direttore d’orchestra e pianista israeliano Daniel Barenboim, fondatore della West-Eastern Divan Orchestra. Alla domanda della radio Deutschlandfunk sul perché il flashmob suonasse musica malinconica come la Sinfonia n. 7 di Beethoven e il Lacrimosa di Mozart, Michael Barenboim ha spiegato che era per esprimere meglio la tragica situazione a Gaza, ma ha aggiunto che hanno anche eseguito musica araba e il Quartetto per archi n. 8 di Dmitri Shostakovich, composto contro il fascismo.
Quando la moderatrice ha chiesto a Barenboim se non fosse preoccupato per l’aumento dell’antisemitismo, lui ha risposto che qualora lei pensasse che l’intero problema fosse iniziato il 7 ottobre 2023, allora doveva aver dormito negli ultimi 77 anni, o almeno aveva volutamente taciuto sul blocco totale di Gaza dal 2006. Ha affermato che è chiaro da due anni che Israele sta commettendo un genocidio e che 153 nazioni hanno firmato la Convenzione sul genocidio, rendendo loro dovere assoluto quello di fermare un genocidio, indipendentemente da chi lo commetta. Ha aggiunto di essere co-promotore della manifestazione “All Eyes on Gaza” del 27 settembre a Berlino.
Anche un noto direttore d’orchestra israeliano, Ilan Volkov (foto), si è unito alle proteste. Il 19 settembre questi è stato arrestato durante una manifestazione vicino al confine con Gaza. Gli attivisti, la maggior parte dei quali erano ebrei israeliani, hanno invitato la comunità internazionale a imporre un boicottaggio e a isolare Israele.
La settimana scorsa, Volkov ha concluso un concerto della BBC Scottish Symphony Orchestra con un appassionato appello al pubblico, esortandolo a “fare tutto ciò che è in vostro potere per fermare questa follia. Ogni piccola azione conta, mentre i governi esitano e aspettano”.
All’inizio di questo mese, più di 700 musicisti internazionali hanno condannato “il sostegno delle potenze occidentali alla politica genocida dello Stato di Israele, che viola il diritto internazionale e le sue istituzioni con totale impunità”. Chiedono alla comunità della musica “classica” di chiarire la sua posizione sul genocidio in corso a Gaza. Michael Barenboim è tra i firmatari.
In Italia, un movimento chiamato “Musica contro il silenzio” organizza da giugno manifestazioni in solidarietà con il popolo palestinese e collabora con “Music for Humanity”. La musica, sottolinea l’iniziativa, “non è solo intrattenimento, ma un veicolo dei valori umani più profondi”. Tra i brani musicali che suggeriscono di suonare per tutto il mese di settembre ci sono il Lacrymosa dal Requiem di Mozart e un arrangiamento dell’“Andante con moto” dal Trio op.100 di Schubert.