Добавить новость
ru24.net
World News in Italian
Сентябрь
2025
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26
27
28
29
30

Mpetshi Perricard: da E.T. del tennis a incompiuto nel 2025. E sfiderà ancora Musetti

0

Il suo arrivo nel seeding può essere paragonato alla sensazione che gli italiani provarono dinanzi al teleschermo quando su Rai1 fu trasmesso per la prima volta il film diretto da Steven Spielberg “E.T. l’extra-terrestre”. Un alieno gigantesco, sicuramente buono, ma che inizialmente si fa fatica ad accettare.

Traslando tutto nel campo da tennis, lo stesso effetto lo si è avuto quando è comparso sulla scena Giovanni Mpetshi Perricard. Classe 2003, un quintale di peso e 203 centimetri di altezza: era sicuramente designato per stroncare il tennis con il suo servizio con cui è stato capace di toccare 246km/h con la prima di servizio e di garantire alta velocità anche con la seconda di servizio.

Omone gigantesco dal fisico più forzuto del recente John Isner che pure si era candidato a “distruggere” il tennis con la sola forza del servizio. Scambi ridotti al minimo, imprecazioni dell’avversario spinte al massimo, tutto in nome del magico movimento che avvia ogni punto. Ma oltre al servizio e a un dritto poderoso il francese non ha mostrato molto di più e se hai pazienza, sai aspettare una logica pausa nei suoi turni di battuta, qualche doppio fallo in più o qualche “seconda” più consona agli standard, ecco che la mitologia finisce di narrare. Il “tallone d’Achille”, per restare tra mito e leggende, sta nel rovescio che complica maledettamente ogni cosa e non è raffinato a tal punto da sopperire a prime di servizio latenti.

Per cui lo stato d’animo torna a essere quello degli italiani dinanzi a quella famosa pellicola trasmessa per la prima volta in Italia nel 1991: paura iniziale, affezione a quel gigante buono tanto da sperare in qualcosa di positivo.

E nel 2025 tennistico davvero c’è stato poco da raccontare per il ventiduenne di Lione. Ci ha spaventati con le sue prime micidiali a Wimbledon, negli Slam in generale, ma al momento di sterzare la sua carriera verso lidi migliori, ha alzato la mano e salutato le varie platee.

Le potenzialità ci sono, ma l’allievo si deve applicare,  cercando di migliorare il suo gioco, la sua tecnica, la sua tattica.

E poi c’è il problema delle superfici: quelle lente di certo non aiutano perché depotenziano il suo servizio. Mentalmente non ci siamo ancora e nei match lunghi si perde non appena sente un minimo di pressione.

Magari incarna anche i meccanismi e i processi del tennista moderno, ma i recenti risultati dicono che chi ha più variazioni a disposizione, chi è solido mentalmente riesce ad arrivare prima degli altri alla meta. In questo momento Mpetshi Perricard è sì n. 36 del mondo ma quest’anno ha collezionato solo delusioni. Diciannove vittorie e quindici sconfitte nel Tour ATP e, anche nei challanger, l’andamento non è stato straordinario.

Emblematica la sfida di primo turno all’Australian Open di quest’anno: tutti i media a presentare il derby francese con Gael Monfils come il classico passaggio di testimone. Alla fine della “rumba” il testimone è rimasto tra le mani di Gael Monfils. Ricambio generazionale sì, ma con calma, la replica del francese più “anziano” che vinse in cinque set dopo aver subito una mini-rimonta incompiuta. L’unico a strappare il servizio nel match fu proprio Gael e per ben due volte. Per il resto, Giovanni rimase lì a guardare il suo avversario, trionfando in due tie-break.

Chi è Giovanni Mpetshi Perricard

Il tennista francese è nato a Lione l’8 luglio 2003. Da Un papà ex calciatore e da una mamma ex cestista sono nati due tennis, Giovanni e sua sorella Daphnee. A 12 anni si è trasferito a Poitiers per allenarsi con la federazione francese, seguito da tecnici come Cyril Genevois e Jean-Baptiste Dupuy. Oggi è allenato da Emmanuel Planque, ex coach di Santoro e Pouille. Il loro rapporto è molto stretto e la crescita del giovane talento, secondo Planque, è solo agli inizi. Mpetshi Perricard ha un punto fermo: ama la terra rossa del Roland Garros e il suo idolo è Rafael Nadal.

Gli incroci con Lorenzo Musetti

I precedenti sono tutti e tre favorevoli a Lorenzo Musetti, due sull’erba, uno sul cemento. A Stoccarda nel 2024 il carrarino vinse in due set al tie-break. L’azzurro arriverà sino alla semifinale sconfitto da Matteo Berrettini che, a sua volta, si arrenderà in finale contro Jack Draper. A Wimbledon, qualche settimana dopo, il risultato non cambia. Si va in campo per gli ottavi di finale: vince Mpetshi Perricard il primo set poi è dominio dell’azzurro. Finirà con Musetti vincitore e semifinalista in quell’edizione dello Slam per eccellenza, sconfitto da sua Maestà Nole Djokovic.

Qualche settimana fa l’ultimo incrocio: all’US Open, basta un Musetti a mezzo servizio per liquidare la pratica francese. Adesso all’ATP 500 di Pechino sarà ancora Lorenzo contro Mpetshi Perricard.




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus
















Музыкальные новости




























Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса