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Ginnastica artistica, l’Italia incrocia le dita ai Mondiali: Macchini, Brugnami e Targhetta in lotta per le finali. Attesa di passione

Si è conclusa la prima giornata di qualificazioni maschili ai Mondiali 2025 di ginnastica artistica: sulla pedana di Jakarta (Indonesia) si sono susseguite le prime sei suddivisioni, ma bisognerà aspettare domani (lunedì 20 ottobre) per conoscere l’identità dei vari finalisti (otto per le singole specialità e ventiquattro per il concorso generale individuale). Nella mattinata italiana (dalle ore 05.00 alle ore 08.30) ci sarà spazio per le ultime due suddivisioni, con la presenza di atleti di primaria importanza provenienti da Cina, Francia, Canada, Turchia, Australia.

Anche l’Italia deve aspettare e incrociare le dita, osservando attentamente quello che faranno gli avversari in terra asiatica. Ci sono infatti tre azzurri in lotta per l’ammissione agli atti conclusivi di questa rassegna iridata in anno post-olimpico, riservata esclusivamente agli individualisti e che non prevede le gare a squadre (i team event torneranno protagonisti a partire dalla prossima stagione, in modo da lanciare la lunga volata verso le Olimpiadi di Los Angeles 2028). Chi sono i Moschettieri che sperano di battagliare per le medaglie tra venerdì e sabato?

Carlo Macchini occupa la quarta piazza alla sbarra: il 29enne marchigiano ha eseguito un ottimo esordio per quanto riguarda le sue proverbiali combinazioni, ma ha commesso un saltello in avanti in uscita ed è stato valutato in 14.233 (6.000 il D Score, 8.233 per l’esecuzione). Il nostro portacolori si era presentato all’appuntamento con la consapevolezza che un esercizio di spessore lo avrebbe potuto portare lontano, dopo qualche delusione in campo internazionale dovuta a degli errori. Al momento è preceduto dai giapponesi Tomoharu Tsunogai (14.800) e Daiki Hashimmoto (14.400) e dal britannico Joe Fraser (14.533): le possibilità di superare il turno sono discrete.

Tommaso Brugnami ha rotto brillantemente il ghiaccio in occasione del suo debutto iridato tra i grandi, eseguendo due ottimi salti al volteggio: 14.266 per lo lo Tsukahara con triplo avvitamento (peccato per il decimo di penalità per l’uscita di pedana) e 14.233 per il Kasamatsu con triplo avvitamento (14.233). Il 19enne marchigiano, che nel 2023 ha trionfato in questa specialità ai Mondiali juniores, ha totalizzato una media di 14.249 e occupa la quinta piazza. L’azzurro si è accodato a mostri sacri come il filippino Carlos Yulo (14.750 per il Campione Olimpico), l’armeno Artur Davtyan (14.566), l’ucraino Nazar Chepurnyi (14.316) e il russo Daniel Marinov (14.266). Bisognerà incrociare le dita e stringere i denti per entrare in finale, ma la missione non è impossibile per il nostro portacolori.

Situazione, invece, complicata per Gabriele Targhetta. Il 19enne brianzolo, già medaglia di bronzo sul cavallo con maniglie agli ultimi Europei, ha commesso un’incertezza sul penultimo elemento, non è riuscito a ottenere più di 14.266 (6.0 di esecuzione e 8.266 di D Score) e attualmente occupa il settimo posto. Situazione davvero complicato per la giovane promessa del movimento tricolore, che potrà subire massimo un sorpasso nella giornata di domani: entrare in finale appare oltremodo complesso, ma la speranza è l’ultima a morire. Lo precedono: il kazako Nariman Kurbanov (14.700), lo statunitense Patrick Hoopes (14.566), gli armeni Hamlet Manukyan (14.500) e Mamikon Khachatryan (14.400) che lo avevano battuto nell’ultima rassegna continentale, il britannico Alexander Yolshin-Cash (14.333) e il kazako Zeinolla Idrissov (14.300).

Mondiali finiti per gli altri azzurri: Yumin Abbadini 15mo alla sbarra (13.633) e 22mo al cavallo con maniglie (13.566), Edoardo De Rosa 23mo al cavallo (13.566), Thomas Grasso 30mo al volteggio (13.199) e 52mo al corpo libero (12.300) a causa di due cadute. Tommaso Brugnami non può più sperare nella finale al quadrato (14mo con 13.566), dove il britannico Jake Jarman primeggia con 14.700 davanti a Yulo (14.566) e allo statunitense Kameron Nelson (14.300).

Agli anelli e alle parallele pari non si sono esibiti i nostri portacolori: al castello giganteggia lo statunitense Donnel Whittenburg (14.700) davanti al greco Eleftherios Petrounias (14.366) e al britannico Harry Hepworth (14.366); sugli staggi doppietta giapponese con Shinnosuke Oka (14.533) e Tomoharu Tsunogai (14.500) davanti al colombiano Angel Barajas (14.300). Nessun italiano si è cimentato nel concorso generale individuale, dove Hashimoto guida con 83.065 davanti allo svizzero Noe Seifert (82.499) e al russo Daniel Marinov (81.932), mentre Shinnosuke Oka, Campione Olimpico all-around, ha commesso delle sbavature ed è nono (78.731).




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