Femminicidio di Pamela Genini, la fiaccolata a Milano: “Non bastano pene severe, bisogna educare i figli al rispetto”
“Queste persone non hanno paura delle pene severe, il mio ex marito mi ha consegnato le mie foto con la faccia livida dicendo che tanto, essendo mio marito, era un suo diritto farmi violenza. Queste persone non hanno paura delle pene severe, dobbiamo educare i nostri figli al rispetto e fargli vedere cos’è l’amore”. Moira è una “sopravvissuta” al femminicidio. Cammina insieme a centinaia di persone per le vie del quartiere milanese di Gorla per ricordare Pamela Genini, la donna uccisa dal suo ex fidanzato quattro giorni fa. Una mobilitazione organizzata dagli abitanti del quartiere. “Il possesso uccide” si legge su un cartello appeso vicino alla casa della vittima. L’appello principale è rivolto agli uomini: “Aiutateci, dobbiamo cambiare”. E poi alle istituzioni e al governo: “L’educazione sessuo-affettiva è fondamentale, ne abbiamo bisogno come istituzioni e come famiglie, perché questa è una sfida culturale e si vince solo insieme”.
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