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Ginnastica artistica, le pagelle dell’Italia ai Mondiali: Macchini ritorna, Brugnami si rivela, Targhetta è futuro

Carlo Macchini e Tommaso Brugnami si sono qualificati alle finali di specialità dei Mondiali 2025 di ginnastica artistica, rispettivamente alla sbarra e al volteggio. Gabriele Targhetta è invece il primo escluso al cavallo con maniglie, Thomas Grasso ha pagato un paio di cadute tra tavola e quadrato, Edoardo De Rosa non è stato impeccabile al cavallo, Yumin Abbadini non è riuscito a fare la differenza nelle due prove in cui si è cimentato in questa rassegna iridata in anno post-olimpico, riservata esclusivamente agli individualisti (non sono previste le prove a squadre). Di seguito le pagelle degli azzurri impegnati ai Mondiali 2025 di ginnastica artistica.

PAGELLE ITALIA MONDIALI GINNASTICA ARTISTICA 2025

CARLO MACCHINI: 8,5. Il 29enne marchigiano era ben consapevole che il suo esercizio, se eseguito in maniera solida e puntigliosa, lo avrebbe potuto portare lontano. L’esperienza ha recitato un ruolo fondamentale: dopo i pesanti errori commessi alle Olimpiadi di Parigi 2024 e qualche sbavatura di troppo nei grandi eventi internazionali, l’azzurro non si è fatto sopraffare dalla tensione e da emozioni particolari, superando l’insidioso ostacolo del turno preliminare. Meritatissima finale alla sbarra, a quattro anni di distanza dal beffardo quarto posto dei Mondiali 2021 (pari merito con Brody Malone, ma il bronzo finì al collo dello statunitense per una migliore esecuzione) e con la chiara possibilità di dare l’assalto a qualcosa di importante. D’altronde i salti Pegan, Cassina, Kolman e Gienger possono essere limati (sono risultati corti e in recupero durante la gara di ieri) e l’uscita può essere migliorata dopo il saltello in avanti di domenica. Dopo l’argento agli Europei 2023 e la vittoria di un mese fa in World Challenge Cup è lecito sognare.

TOMMASO BRUGNAMI: 8,5. Ha rotto il ghiaccio in maniera divina. Non era facile debuttare ai Mondiali dei grandi ad appena 19 anni, tra l’altro dopo la caduta di Thomas Grasso e con tutta la responsabilità sulle sue spalle. Il marchigiano ha dimostrato di avere grinta, solidità mentale e doti tecniche di primaria importanza: un’uscita di pedana sullo Yurchenko con triplo avvitamento (un decimo di penalità) e una sbavatura sull’arrivo dal Kasamatsu con triplo avvitamento non lo hanno frenato. Il quinto posto con la media di 14.249 lo proietta di forza verso la finale di sabato mattina, dove sarà un autentico outsider forte anche dello status di Campione del Mondo juniores. Peccato per i saltelli commessi sugli arrivi delle diagonali acrobatiche al corpo libero: con una maggiore precisione avrebbe avuto il potenziale per battagliare per quello che sarebbe stato comunque un complicato ingresso in finale.

GABRIELE TARGHETTA: 7. Il 19enne brianzolo si merita un voto decisamente positivo perché ha dimostrato di essere futuro: dopo aver conquistato la medaglia di bronzo al cavallo con maniglie agli ultimi Europei, al suo esordio con la Nazionale maggiore, ha battagliato con grande personalità anche in questa rassegna iridata e ha sciorinato un talento cristallino, con ampi margini di miglioramento e con un potenziale sontuoso. Deve semplicemente continuare su questa strada. Rimane un po’ di amarezza per essere il primo degli esclusi e per avere mancato l’ingresso in finale per appena 34 millesimi, anche perché era oggettivamene alla sua portata. Ricordiamo un dato: tra i primi venti classificati soltanto tre avevano una nota di difficoltà pari a 6.0 (la più alta della sessione) e l’azzurro era tra questa. A pesare è stata l’incertezza sul Bezugo, il penultimo elemento della sua routine: una sbavatura costata cara e che ha inciso pesantemente sulla sua esecuzione (8.266, la più bassa della top-20).

YUMIN ABBADINI: 6. Bronzo nel concorso generale individuale agli Europei 2024 e ottavo nell’all-around delle Olimpiadi di Parigi 2024. Il bergamasco era reduce da una grande stagione sul giro completo, ma per l’occasione il DT Giuseppe Cocciaro ha chiesto di concentrarsi su delle specialità. Il 24enne ha rivisto un paio di esercizi rispetto all’ultima rassegna continentale, dove fu sesto al cavallo e dodicesimo nel generale. Alla sbarra ha tenuto un atteggiamento conservativo non azzardando il Suarez e ha commesso un passo indietro all’arrivo, al cavallo con maniglie è uscito un po’ sporco dal Pelle. Sufficiente per la solidità e per avere inventato un nuovo elemento, che entrerà prossimamente nel Codice dei Punteggi con il suo nome (Pinheiro collegato alla salita in verticale al cavallo, manca soltanto l’ufficialità da parte della commissione tecnica). Con il senno del poi sarebbe stato meglio insistere sull’all-around e puntare a una top-10?

EDOARDO DE ROSA: 5. Il lombardo era particolarmente accreditato al cavallo con maniglie e da grande specialista aveva tutte le carte in regola per battagliare per l’ammissione alla finale. Il 25enne ha eseguito un esercizio ordinario per ritmo e qualità complessiva della prova, ma l’uscita si è rivelata problematica: solitamente esegue con un elemento di livello E, questa volta viene costretto a una C e perde in un solo colpo quattro decimi di coefficiente. Da 5.8 scende a 5.4 e si ferma a 13.566, ma anche eseguendo quel passaggio da programma non sarebbe riuscito a rientrare tra i migliori otto.

THOMAS GRASSO: 5. C’erano grandi speranze per il suo ritorno ai Mondiali, a quattro anni di distanza dal quarto posto al volteggio conseguito in quel di Kitakyushu. Purtroppo il riminese è incappato nella classica giornata storta: caduta sullo Yurchenko con triplo avvitamento alla tavola e sul doppio raccolto al corpo libero. Addio sogni di gloria e avventura asiatica conclusa prima di quanto si sperasse.




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