Macchini, Brugnami, Perotti: un veterano e due giovani rampanti, l’Italia cala il tris nelle finali dei Mondiali
Sabato 25 ottobre si concluderanno i Mondiali 2025 di ginnastica artistica con le ultime finali di specialità e l’Italia calerà un tris per provare a conquistare una medaglia. Carlo Macchini si presenta con il quarto accredito alla sbarra (14.233, 6.0 il D Score), ma con la consapevolezza di poter migliore. Nel turno preliminare, infatti, il marchigiano ha compiuto un leggero passetto all’arrivo e alcuni salti al ferro erano stati un po’ corti, dunque il potenziale per ritoccare l’esecuzione (8.233) è estremamente concreto.
Il 29enne dovrà inseguire la perfezione ed evitare gli errori gravi che lo hanno frenato in alcune occasioni internazionali nel recente passato, con il chiaro obiettivo di migliorare il risultato di quattro anni fa: quarto posto con lo stesso punteggio dello statunitense Brody Malone, che però conquistò il bronzo per una migliore esecuzione.
Il giapponese Daiki Hashimoto, appena laureatosi Campione del Mondo nel concorso generale individuale per la terza volta consecutiva, vanta il terzo punteggio (14.400) ed è un maestro su questo attrezzo, alla pari del suo connazionale Tomoharu Tsunogai (14.800 in qualifica). Il britannico Joe Fraser (secondo con 14.533) ci riprova dopo l’apoteosi iridata del 2019, ci sarà anche Brody Malone, lo spauracchio di Macchini a Kitakyushu. Il quadro dei finalisti è completato dal kazako Milad Karimi, dal russo Daniel Marinov e dal cinese Cong Shi.
Tommaso Brugnami ha fatto immediatamente centro alla sua prima apparizione iridata tra i grandi e ha strappato l’ammissione alla finale al volteggio con il quinto punteggio (14.249). Il 19enne marchigiano ha eseguito brillantemente lo Yurchenko e il Kasamatsu, entrambi con triplo avvitamento, ma qualche piccola sbavatura sugli arrivi può essere limata e il punteggio potrebbe essere migliorato. Nei fatti l’azzurro non è lontano dall’ucraino Nazar Chepurnyi (14.316) e dal russo Daniel Marinov (14.266).
Nella mischia per una possibile medaglia ci saranno anche il ciese Mingqi Huang (14.183), il giapponese Kazuki Minami (14.050) e il russo Mukhammmmadzhon Iakubov (14.033). Il favorito per la vittoria è il filippino Carlos Yulo (14.750), Campione Olimpico di Parigi 2024 e reduce dal bronzo conquistato al corpo libero, che dovrà stare attento alla possibile incursione dell’armeno Artur Davtyan (14.566).
Anche Giulia Perotti è una Campionessa del Mondo juniores come Brugnami e anche lei disputerà una finale iridata tra i grandi sull’attrezzo in cui due anni fa trionfò a livello giovanile. La 16enne piemontese è caduta tre volte tra parallele e trave, poi si è rialzata con una bella prova al corpo libero e si è meritata la qualificazione finale all’atto conclusivo con il settimo accredito (13.266).
L’azzurra vanta il D Score più basso della concorrenza (5.4), ma può fare affidamento su una bella esecuzione, su un’ottima espressività e su un’artisticità rimarchevole. L’allieva di Federica Gatti ed Enrico Pozzo potrebbe togliersi delle soddisfazioni in un contesto molto equilibrato: la rumena Sabrina Maneca-Voinea sembra avere qualcosa in più (13.666), seguita dalla giapponese Rina Kishi (13.566), dalla britannica Ruby Evans (13.566), dalla giapponese Aiko Sugihara (13.366), dalla rumena Denisa Golgota (13.333) e dalla britannica Abigail Martin (13.300).
La trave sarà come sempre una lotteria, ma la cinese Qingying Zhang ha oggettivamente una marcia in più. Il bronzo iridato all-around ha margine sulla brasiliana Flavia Saraiva e sulla rumena Sabrina Maneca-Voinea. Alle parallele pari ci si aspetta l’ennesima magia del cinese Jingyuan Zou, alle sue spalle lotta serrata tra il connazionale Cong Shi, i giapponesi Shinnosuke Oka e Tomoharu Tsunogai, il colombiano Angel Barajas e lo statunitense Donnell Whittenburg.
