Добавить новость
ru24.net
World News in Italian
Октябрь
2025
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26
27
28
29
30
31

Rassegna stampa – Sinner ancora in finale, niente derby con Musetti

0

Sinner balla da solo (Antonio Sepe, Corriere dello Sport)

Sconfiggere Alex de Minaur è ormai diventata una formalità per Jannik Sinner, che in semifinale a Vienna ha ottenuto la dodicesima vittoria in carriera contro l`australiano, n. 7 ATP. 6-3 6-4 il punteggio dell`ennesimo match mai realmente in bilico di una rivalità a senso unico. Se un mese fa a Pechino de Minaur era stato in grado di conquistare un set, la sfida andata in scena in Austria lo ha visto capitolare in un`ora e mezza. Nonostante Sinner non abbia mai dato l`impressione di essere in difficoltà, va detto che nel complesso il match è stato piuttosto equilibrato. Anzi, all`australiano va dato il merito di aver costretto Jannik a giocare il suo miglior tennis e di avergli strappato il servizio in due occasioni dopo che nei tre match precedenti non aveva concesso palle break. Le condizioni di gioco, però, hanno ulteriormente messo in risalto la superiorità di Sinner, il quale si è confermato pressoché ingiocabile sul cemento indoor. Venti le sue vittorie consecutive su questa superficie, otto invece le finali stagionali raggiunte: andrà a caccia del secondo titolo a Vienna dopo quello conquistato nel 2023. L’avvio è stato un incubo per de Minaur, che ha subito un parziale di 16 punti a 4 e in un batter d`occhio si è ritrovato in svantaggio 4-0. Sinner tuttavia non ha servito benissimo e ha perso uno dei due break di vantaggio. Poco male perché è comunque riuscito a contenere il tentativo di rimonta dell`avversario. Nel secondo set c`è stato invece grande equilibrio e l`australiano è stato bravo a non disunirsi, reagendo immediatamente dopo aver ceduto la battuta nel quinto gioco. Il break ottenuto sul 3-3 è però risultato decisivo per Jannik, che ha chiuso in crescendo e si è regalato la vittoria numero 47 della sua stagione. Approdato all`atto conclusivo senza perdere alcun set, attende adesso Alexander Zverev, testa di serie numero 2: appuntamento oggi alle 14 (diretta Sky Sport). Il tedesco conduce per 4-3 nei precedenti, ma ha perso le due sfide più recenti, compresa la finale dell`Australian Open a inizio anno. Inoltre la sua ultima vittoria contro Jannik risale al 2023. «Ma questa volta sarà diverso», assicura. Nella conferenza stampa post partita, Sinner è tornato ad affrontare il tema caldo della rinuncia alla Coppa Davis: «Dicembre sarà molto importante per preparami nel miglior modo possibile, per avere una off-season intensa e poi, si spera, iniziare la prossima stagione molto bene. Difficile dire perché non mi senta riposato malgrado abbia giocato tre mesi in meno». […] Sinner ha infine parlato di Darren Cahill: «Non so se resterà. Lo vorrei, ma non ne abbiamo ancora parlato. Ormai non è solo un allenatore di tennis, mi dà molto anche a livello personale. Se non dovesse restare, ci sarebbe bisogno di un secondo allenatore, anche per dare un cambio a Simone Vagnozzi che ha bisogno di alcune settimane libere. Ma non ne abbiamo discusso».

Sinner, quei conti da regolare (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Non vorrei essere nei panni del signor Adolfo Gutierrez Ferrol, coach da tre anni del povero De Minaur. Che cosa t`inventi dopo una partita così? Che cosa gli dici, e come lo sostieni uno che ogni volta che incrocia Sinner sente la propria autostima crollare ai minimi storici? Conviene la carta della sincerità, costi quel che costi? «Dai, non prendertela, hai giocato bene. Tanto non saresti mai riuscito a vincere!». Oppure il disincanto dell`ironia spiritosa? «Ne hai perse dodici di seguito, tranquillo, alla prossima ti danno la tredicesima».[…] La verità è che non esiste una sola buona ragione per la quale De Minaur possa battere Sinner. È migliorato tanto, ha cercato di crescere sulle indicazioni di Lleyton Hewitt che gli ha consigliato di “giocare alla Sinner”, e forse si è anche avvicinato al Moloch altoatesino, che da sempre gli riduce in briciole gli entusiasmi. Ha perfino aumentato la cilindrata delle gambette, e mette in campo sempre una bella dose di umiltà –parola questa che di solito, nel tennis, è annunciatrice di sconfitte –, insomma fa tutto quello che deve fare, ma finisce sempre per le terre, “ammirevolmente kappaò”. Nel confronto di ieri ha dato filo da torcere a Sinner sul 4-1 del primo set, negandogli il 5-1 con un break affannato, e avvicinandolo sul 4-2, ma Sinner ha ripreso a estrarre pallettoni di dritto e rovescio dalla sua miniera di colpi e ha chiuso 6-3. Lo stesso, più o meno, è accaduto nella seconda frazione, con Sinner avanti di un break nel quinto game (3-2) e De Minaur pronto a rintuzzarlo in quello successivo (3-3), ma Sinner è rientrato subito in partita, s`è preso il break del 4-3 e ha chiuso 6-4. Trentunesima finale… Finora, 21 trofei e 9 sconfitte. L’ottava finale dell`anno su dieci tornei giocati. Numeri da Fab Four. Non gli unici… Sinner è a venti successi consecutivi nei tornei sul cemento indoor. Al chiuso non perde dalla finale delle Finals torinesi del 2023, quando Djokovic lo superò per l`ultima volta. Anche la classifica li rivede vicini, nella Race Alcaraz è avanti 2.210 punti, la vittoria di Sinner a Vienna li ridurrebbe a 2.050, e ci sono in gioco ancora i 1000 punti di Parigi e i 1500 delle Finals. I numeri non si discutono, ma qualche domanda sulle condizioni di Sinner è il caso di farsela. L’impressione è che sia meno in forma (poco meno) che a Riad. Nessun allarme, le ragioni possono essere molteplici. […] Contro De Minaur gli errori sono venuti nei momenti in cui il match sembrava sotto il suo totale controllo, ma come l`australiano si è avvicinato e i game si sono fatti più serrati, anche gli errori e le distrazioni sono diminuiti. Sinner qualcosa ammette: «Non ho giocato benissimo i turni di servizio, potevo fare di più e meglio. Ma anche De Minaur non ha servito bene. Ci conosciamo alla perfezione, lui ha cambiato qualcosa nel suo gioco, rispetto agli ultimi match che abbiamo disputato. Non vi dirò che cosa, sono particolari che tengo per me, ma certo ha usato molto lo slice, non solo per rallentare il gioco, e questo un po` mi ha sorpreso». Finale contro Zverev, che sta aspettando l`occasione di tornare a misurarsi con Sinner dagli Australian Open di gennaio. Sascha conduce 4-3 nei testa a testa, ma le ultime due sfide sono state di Sinner, l`anno scorso a Cincinnati e quest`anno a Melbourne. «Certo, sarebbe stato bello per tutti noi chiudere il torneo con una sfida tra italiani… Zverev è un grande, ci conosciamo bene, sarà un match difficile. Sto cercando di giocare un buon tennis, questa finale mi rende felice. La stagione è stata particolare, ma anche straordinaria Ho saltato 3 mesi e giocato appena 10 tornei, ma ho disputato molti incontri, ed è quello che mi serviva La voglia è di chiudere al meglio quest`anno». […]

Sinner forza (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Il bel Danubio azzurro. Musica del direttore d`orchestra Jannik. A Vienna, nel 2021, Sinner entrò per la prima volta in top ten, epifania di un talento destinato a cambiare la storia del tennis. Poi, nel 2023, vinse pure il torneo, compiendo un altro passo decisivo verso la definitiva ascensione al cielo dei campioni leggendari. E adesso che risiede stabilmente in paradiso, raggiunge ancora l`ultimo atto, scrivendo nuove pagine di uno spartito glorioso: le note di un dominatore. Come sempre, si può partire dai numeri: ottava finale dell`anno su dieci tornei giocati, primo giocatore da Djokovic (2015-16) a raggiungere l`obiettivo per due stagioni consecutive. E 20a vittoria di fila sul veloce indoor, raggiungendo Murray e con la possibilità, oggi alle 14 nella sfida per il titolo contro Zverev (che ha battuto Musetti), di agganciare Edberg (il primo posto è di McEnroe, 47). Non poteva essere De Minaur, battuto (6-3 6-4) per la 12a volta in altrettanti incroci — una delle rivalità più sbilanciate del tennis attuale — a interrompere la sinfonia sinneriana. L`australiano ha lottato dopo una partenza shock (subito sotto 0-4), è diventato il primo rivale del torneo capace di strappargli il servizio (due volte), ma alla fine ha dovuto di nuovo arrendersi al ritmo e alla pesantezza di palla del n.2 del mondo, implacabile: «Sono contento di aver vinto in due set, mi aspettavo che Alex cambiasse qualcosa, lui sa cosa fare. Contro di lui bisogna giocare ogni palla e ogni punto, può diventare una partita molto fisica. Ho provato a lavorare con lo slice, a cambiare ritmo e direzione. Mentalmente sono contento di come ho reagito dopo aver perso il break di vantaggio nel secondo set». […] «Stavolta non credo di non aver servito benissimo (comunque il 67% di prime con il 74% di punti, ndr), poi nel secondo set ho trovato un po` più di ritmo. D`altronde il servizio è il colpo che sento meno mio, forse il meno sicuro, però passo dopo passo lo sto migliorando». Il team, d`altronde, è uno dei segreti della magia tecnica di Jannik, per questo da mesi sta cercando di convincere Cahill a rimanere: «È una questione ancora senza risposta, non ne abbiamo parlato in dettaglio. Non è stato per me solo un coach, ma molto di più. Con Vagnozzi non abbiamo ancora parlato di quale potrebbe essere il secondo coach, anche se sicuramente una seconda figura è necessaria, perché è importante che Simone abbia dei periodi di pausa. Ne discuteremo e poi decideremo con calma. Questa è stata una stagione particolare. Ho avuto uno stop di tre mesi, ho saltato tornei importanti ma comunque ho giocato tante partite: è quello di cui avevo bisogno. In ogni caso considero questa stagione una stagione straordinaria, ora è importante gestire bene il finale dell`anno e poi ripartire al meglio nel prossimo». […]

Niente derby ma Musetti vede le Finals (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

Non ci sarà alcuna finale azzurra a Vienna. Lorenzo Musetti, nonostante l`ennesima buona prestazione sul cemento, non è riuscito a sovvertire il pronostico contro Alexander Zverev, abile a imporsi 6-4 7-5 dopo una prestazione sontuosa al servizio. “Muso”, seguito questa settimana in Austria da Corrado Barazzutti e dal preparatore FITP Roberto Petrignani, ha tenuto un ritmo alto, cercando di avere il più possibile pallino del gioco in mano (commettendo qualche errore gratuito) e regalando spettacolo con alcune esecuzioni “musettiane” di pregevole fattura. […]. Zverev è stato praticamente perfetto al servizio: 9 ace e 83% di prime in campo. Affrontare Sascha in queste condizioni è molto complicato. Musetti ha disputato un buon incontro nel complesso, anche se non è riuscito a sfruttare le poche chance concesse dal suo avversario. Nel primo set il break è arrivato nel settimo gioco, mentre nel secondo parziale la sensazione è che Lorenzo stesse giocando anche meglio a tennis del tedesco, aiutato però dal servizio in tutti i momenti di difficoltà. Peccato per il turno di battuta perso nell`undicesimo game del secondo set, giunto anche a causa di un paio di punti non fortunati. Chiamato a chiudere il match Zverev non ha perdonato, mettendo la firma su un match nel quale non ha concesso alcuna palla break. «Musetti è un giocatore difficile da affrontare, credo sia stato il mio miglior match a Vienna». Il tedesco è soddisfatto per una prova solida, razionale, nonostante qualche momento di nervosismo in seguito ad errori non forzati di diritto. Anche da fondo campo Sascha è stato molto preciso, a tratti giocando un tennis di buonissima qualità (come non gli accadeva da tempo). Sinner e Zverev torneranno ad affrontarsi oggi a distanza di 10 mesi, quando Jannik dominò la finale degli Australian Open. «Sento che è soprattutto colpa mia se non abbiamo più giocato da gennaio, perché lui ha raggiunto ogni singola finale possibile, io invece no – ha sottolineato Zverev sorridendo – Sarà una grande sfida. Non vedo l`ora di giocare contro uno dei due migliori giocatori del mondo, per vedere qual è veramente il mio attuale livello». Musetti può consolarsi con i 200 punti conquistati a Vienna che gli consentono di consolidare l`ottavo posto nella Race. […]

Sinner c’è, Musetti no. Zverev fa saltare la finale tutta italiana (Massimo Calandri, La Repubblica)

Nel percorso che dopo lo shock di Shanghai deve portarlo allo zenit di Torino — «L`obiettivo sono le Atp Finals» — per Sinner la finale di Vienna è un primo, fondamentale capitolo: «Ma sarà comunque impossibile, poi, finire l`anno da numero 1. È stata una stagione particolare, non ho giocato per più di 3 mesi e ho saltato molti tornei importanti. Però sono molto soddisfatto e felice della posizione in cui mi trovo ora. Dicembre sarà importante per preparare tutto come si deve: e poi, spero di ricominciare nel migliore dei modi». […] Che peccato, oggi (ore 14), non assistere a una sfida tutta italiana con Musetti: ma quando serve come ieri (83% di prime palle, tutte vincenti), Zverev è il solo che riesce a raggiungere il pianeta abitato dai “Sincaraz”, e vietato a tutti gli altri tennisti. Lorenzo può sorridere lo stesso: è 8° e più che mai in corsa per l`appuntamento piemontese, ha 440 punti di vantaggio nella race su Auger-Aliassime che a Parigi la prossima settimana troverà sulla sua strada Alcaraz. Sul centrale austriaco, il carrarino ha offerto momenti così “stilosi” da innamorarsi. Chiedete un po` a Sascha, che lo ha superato in 2 set molto equilibrati (6-4, 7-5): «Gioca un tennis bello, vario, fantastico». […] A gennaio, Zverev era uscito distrutto nel morale dopo la finale persa nello Slam australiano. È trascorso quasi un anno. Questa volta, pensa che con Jannik andrà diversamente: «Ho più fiducia nel mio corpo, sono contento di sfidarlo di nuovo: a Melbourne era stata tutta colpa mia». Ieri il ragazzo dai capelli rossi ha servito con meno efficacia rispetto ai giorni passati, ma ha comunque chiuso con un 67% di prime palle (74% vincenti), 4 ace e nessun doppio fallo. Resta sulla strada giusta, se è questo che gli serve per tornare numero 1. Basterà? No, lo sa benissimo. Deve migliorare anche nella transizione a rete, nell`imprevedibilità dei colpi. C`è sicuramente ancora da lavorare. […]

Senza ostacoli (Stefano Semeraro, La Stampa)

Jannik Sinner è in finale all`Atp 500 di Vienna. E del resto, chi avrebbe potuto impedirglielo? Il volenteroso tedesco Altmaier, a cui la Volpe ha lasciato due game al primo turno? Il giovane Cobolli al secondo, l`illusionista Bublik nei quarti, o la vittima designata De Minaur che ieri in semifinale ha raccattato la dodicesima sconfitta – 6-3 6-4 – su dodici incontri? È vero, sia Altmaier, sulla terra, al Roland Garros due anni fa; sia Bublik, quest`anno sull`erba di Halle, con Jan ancora stordito dalla finale di Parigi, erano riusciti a mettergli il sale sulla coda. Altri campi, un altro Sinner. Quello di oggi è una macchina da tennis che pare assistita dall`IA e ha solo due veri avversari: se stesso, nelle giornate di scirocco e di troppo umido, di pensieri bagnati e muscoli incrampati; e il favoloso Alcaraz. L`unico che sappia come soffiargli sabbia nei meccanismi, minargli le certezze, replicare – e neanche sempre – alla violenza e velocità del suo tennis percussivo. De Minaur, più lepre che canguro, ci ha provato, raccogliendo soprattutto applausi per il coraggio, e la soddisfazione di aver strappato il servizio al Rosso. «Ho provato a lavorare con lo slice, a cambiare ritmo e direzione», ha spiegato Jannik, quotidianamente impegnato ad uscire dalla sua “comfort zone”, come promesso a New York. «Mentalmente sono contento di come ho reagito dopo aver perso il break di vantaggio nel secondo set». Per Jannik trattasi della 20ª vittoria filata sul veloce, della 31ª finale in carriera, l`ottava di un anno in cui finora ha giocato solo dieci tornei. […] «Non c`è niente da fare, Alcaraz e Sinner sono di un pianeta diverso», aveva ammesso sconsolato qualche giorno fa Sascha Zverev – il numero 3 del mondo, mica Pinco Pallino – e ironicamente sarà proprio lui l`avversario di oggi di Jan nella finale austriaca. Uno Zverev che sembra aver rimesso insieme i cocci di un`annata non esaltante, e che del resto è stato quest`anno l`unico capace di intromettersi a livello di Slam nel duopolio Sinner-Alcaraz, raggiungendo la finale degli Australian Open. Di quel match, va ricordato, l`immagine più memorabile resta quella di Sinner che alla fine consola uno scorato Sasha dopo l`ennesimo frustrato tentativo di mettere le mani su un major. «Ho ritrovato un po` di fiducia nel mio corpo e nel mio tennis – azzarda – ora non vedo l`ora di affrontare Jannik in finale». […]

Sinner detta legge. E’ ancora in finale (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

Peccato, ci avevamo fatto la bocca a una finale tutta italiana a Vienna. Ma, se il successo di Sinner, specialista indoor, contro la vittima sacrificale, de Minaur, era già scritto con tanto di 12-0 nei testa a testa, quello di Musetti contro il numero 3 del mondo Zverev, sia pur battuto le ultime 3 volte, già complicato sulla carta, s`è rivelato impossibile per l`ottima prova del tedesco al servizio. Così oggi alle 14 gli ex vincitori del torneo austriaco si ritrovano di fronte per la prima volta dalla finale del 25 gennaio agli Australian Open vinta in tre set dal profeta dai capelli rossi che per Sascha, avanti 4-3 nei precedenti, è stata una mazzata dopo le altre due finali Slam perse. Così come quella di oggi è l`occasione per riscattare «una stagione deludente», come la chiama lui: «Se, da gennaio, ci ritroviamo solo ora è colpa mia. Lui è arrivato praticamente in ogni singola finale possibile. Io no. Sarà una grande sfida. Non vedo l`ora. Affrontare uno dei due migliori giocatori del mondo per vedere qual è il mio livello».
Sinner non ha perso un set ma non ha brillato a Vienna eppure è in serie positiva da 20 match sulla superficie, dalla finale del Masters di Torino 2023 persa con Djokovic. Proprio il campione al quale somiglia sempre di più. Dal super contrattacco da fondo alla risposta, all`ottava finale per il secondo anno di fila (in 10 tornei!) – come Nole 2015-2016 – al servizio cui s`aggrappa per tenere a bada il piè veloce australiano clonato su Lleyton Hewitt. Col 56% di prime in campo e il 74% di punti. Numeri che lo portano alla 31ma finale ma non in maniera così facile come dice il 6-3 6-4. Dopo il 4-0 iniziale, con chance del 5-0, infatti, tenendo un ritmo irresistibile per “Demon”, Jannik concede la prima palla break e il primo break del torneo contro l`australiano in spolvero. Ma sigilla il set con l`ace. Lo stesso dopo il bisticcio con l`arbitro per un richiamo per perdita di tempo e dopo il break del secondo set, per due vincenti disperati e miracolosi del furetto Alex. Lo recupera subito e conclude glaciale. […] Zverev ringrazia l`83% di prime messe in campo e di punti che gli danno fiducia come le zero palle break concesse. Mentre l`elegante Musetti ne mette giù il 61%, commette 3 dolorosissimi doppi falli e piazza pochissime risposte: 8/48. Ecco la differenza nell`equilibrato 6-4 7-5. Con un po` di stanchezza in più di “Muso” dopo le mille corse di venerdì sera contro Moutet mentre Sascha ha riposato per la rinuncia di Griekspoor, un paio di nastri fortunati per il tedesco e l`esperienza in generale (40 finali sul Tour e 8 qualifiche in 9 anni alle ATP Finals), con 300 di Zverev sul duro. […] E, alla vigilia dell`ultimo Masters 1000, da domani indoor a Parigi, arriva col record personale di 41 partite vinte e la spinta in Davis del rinunciatario Sinner: «Lorenzo farà sicuramente un buon lavoro. Quando ho giocato, non ero solo. E` tutta la squadra che si unisce. Una grande squadra. Siamo tutti giovani. Abbiamo con noi Bolelli, di cui abbiamo bisogno anche perché ha così tanta esperienza. E un buon mix di giocatori molto talentuosi e giocatori esperti».




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus
















Музыкальные новости




























Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса