“DNA ritenuto riconducibile ad Andrea Sempio sulle unghie della mano destra di Chiara Poggi. È da contatto, non da contaminazione”: la rivelazione a “Ore 14 Sera”
Un quantitativo molto elevato di DNA su un dito della mano destra di Chiara Poggi, più verosimilmente il mignolo: è lì che si concentrerebbe quella che, secondo alcuni, sarebbe la prova regina contro Andrea Sempio, il 37enne accusato dalla Procura di Pavia per il delitto di Garlasco. A raccontarlo è “Ore 14 Sera”, il programma condotto da Milo Infante su Rai 2, che ricostruisce la storia investigativa del materiale genetico che secondo gli inquirenti potrebbe identificare il presunto assassino di Chiara.
“Risulta a ‘Ore14’ che su un dito della mano destra di Chiara, più verosimilmente il mignolo, è stato ritrovato un quantitativo definito molto elevato di DNA. Il campione prelevato deve essere definito subungueale, escludendo che la sua presenza possa derivare da altro che non da un contatto diretto. Qualcuno direbbe ‘da difesa’”, analizza la trasmissione. Le unghie della vittima, infatti, erano state già repertate nel 2007, ma “invece di mettere ogni unghia in dieci provette, ne utilizzano due: una per la mano destra e una per la mano sinistra”, spiega ancora Infante. E proprio per questo motivo non sarebbe stato possibile stabilire con certezza su quale dito della mano destra sarebbe stato trovato quel materiale genetico: “Quando i Ris si trovano a dover esaminare una delle prove più importanti non credono ai loro occhi e cominciano a cercare di ricostruire il puzzle nel tentativo di attribuire a ogni frammento il dito da cui è stato prelevato, ponendo le unghie in dieci provette, o quasi, visto che l’unghia del presunto mignolo sinistro finisce col perdersi”, rivela il servizio. In un primo momento, inoltre, il materiale subungueale trovato non sarebbe stato esaminato e nel 2017, secondo quanto riporta ancora Infante, “i Ris prendono la provetta con l’unghia del presunto mignolo destro e la mettono da parte, non la esaminano”.
Sulle unghie della vittima, nel 2007, non sarebbe stato neanche passato il tampone alla ricerca di eventuale materiale genetico: “Verrà fatto nel 2014 e si scoprirà che c’era la concentrazione maggiore di DNA”, dice il conduttore. Così vengono evidenziate tracce minime di DNA diverso da quello della vittima, materiale che sarà identificato dagli investigatori con il nome di MDX5: “Sono tre frammenti – spiega ancora il servizio di “Ore 14 Sera” -, sono i più piccoli e anche i più importanti. All’epoca i Ris decidono di non prenderli in considerazione perché ritenuti troppo esigui, quindi vengono semplicemente messi da parte”. La svolta ci sarà “7 anni dopo” quando “verrà definita dagli investigatori una delle prove più importanti”, perché viene identificato un DNA “ritenuto riconducibile ad Andrea Sempio”: “Quasi una pistola fumante”, la definisce il programma serale di Rai 2. “La sua quantità e il livello di conservazione è in assoluto il migliore di quello ad allora reportato. Queste unghie, non essendo state sciolte come le altre, hanno rilevato la presenza di un DNA subungueale che per definizione si riferisce a un contatto diretto e non può essere giustificata come un trasferimento occasionale, né una contaminazione successiva. In pratica un DNA che di solito si trasferisce in caso di difesa”, ricostruisce il servizio.
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