Dopo 22 anni Nassiriya parla ancora alle coscienze degli italiani. Meloni: «Non dimenticheremo mai chi ha dato la vita per l’Italia»
Il ricordo dei caduti e la gratitudine per chi resta in prima fila per la difesa della pace e dei nostri valori. A 22 anni dalla strage di Nassiriya e nalla ricorrenza della Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, istituita in questa data, le massime istituzioni e la politica rendono omaggio alla memoria, rivolgendo uno sguardo all’oggi.
Meloni: «Non dimenticheremo mai chi ha dato la vita per l’Italia»
«Oggi, 12 novembre, ricorre la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Ventidue anni fa, a Nassiriya – ha scritto sui propri social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – un camion pieno di esplosivo forzò il posto di blocco all’ingresso della base Maestrale, sede della MSU italiana dei Carabinieri, provocando la morte di 28 persone, tra cui 19 nostri connazionali tra civili, militari e carabinieri». «In occasione di questa giornata – ha aggiunto – voglio ringraziare ancora una volta tutti coloro che operano nelle missioni internazionali di pace, mettendo a rischio la propria incolumità a difesa dei nostri valori e della sicurezza di tutti noi. Proprio come quei servitori dello Stato che a Nassiriya hanno dato la vita per l’Italia e per compiere fino alla fine il loro dovere. Figli della nostra Patria che sono partiti con coraggio, portando con sé valori di pace, onore e servizio». «A tutti loro e alle loro famiglie va, ancora oggi e per sempre, il nostro pensiero commosso e grato. Non dimenticheremo mai il loro sacrificio», ha concluso Meloni.
Mattarella: «L’impegno dell’Italia nelle missioni internazionali riflette i valori sanciti dalla Costituzione»
«La Repubblica rinnova il suo commosso pensiero a quanti hanno sacrificato la vita al servizio dell’Italia e della comunità internazionale, testimoniando con coraggio e dedizione il valore della solidarietà e dell’impegno per la pace tra i popoli», si legge poi nel messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Dalle vittime in Congo nel 1961 a Nassiriya e sino ai conflitti più recenti, hanno operato per la Patria e per la causa della solidarietà internazionale, portando aiuto e speranza a popolazioni oppresse da guerre, povertà e ingiustizie», ha proseguito il Capo dello Stato, ricordando i conflitti in corso, dal Sahel al Medio Oriente, fino all’Ucraina e avvertendo che «queste tragedie, alimentate da odio e contrapposizioni, rischiano di allargarsi, di rinfocolare conflitti sopiti e di travolgere intere regioni, generando instabilità, forme di neocolonialismo e nuovi pericoli per la sicurezza internazionale».
«L’Italia, fedele alla propria tradizione di dialogo e di cooperazione, continuerà a contribuire con determinazione alle missioni internazionali mettendo a disposizione, nelle aree di crisi, il proprio personale militare e civile. Un impegno che riflette i valori sanciti dalla nostra Costituzione e il profondo senso di umanità che anima la nostra comunità nazionale», ha proseguito Mattarella, sottolineando che «i militari e i civili impegnati oggi nelle zone di conflitto sanno di poter contare sul sostegno e sull’affetto degli italiani. A loro, e alla memoria di quanti hanno donato la vita per il bene comune, va la riconoscenza della Repubblica».
La Russa: «La strage di Nassiriya ha segnato profondamente la coscienza nazionale»
Anche i presidenti delle Camere, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa si sono uniti al ricordo dei caduti della strage di Nassiriya. E, in particolare, La Russa ha richiamato alla memoria anche l’impatto che la strage ebbe sulla nostra comunità nazionale: «Ha segnato profondamente la coscienza nazionale, ricordando a tutti il valore di chi ha difeso la pace e la democrazia con coraggio e dedizione». «Questa Giornata – ha sottolineato il presidente del Senato – rinnova l’orgoglio e la gratitudine verso le donne e gli uomini delle Forze Armate, impegnati nei teatri operativi di tutto il mondo e animati da uno straordinario spirito di servizio».
L’omaggio voluto da Crosetto ai caduti in missione per la pace
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ricordato che la memoria di chi ha «scelto di mettere la propria vita al servizio degli altri, per difendere la libertà, la pace, la dignità di ogni essere umano» non appartiene solo alle Forze Armate o alle Istituzioni, ma «appartiene a tutti noi». «Ogni missione internazionale è stata – e continua a essere – un atto di umanità, un segno di fiducia nel valore della vita, un ponte teso tra popoli e culture diverse», ha proseguito Crosetto, ricordando di aver voluto che «da quest’anno, la Difesa, nelle caserme e nelle unità di appartenenza dei Caduti nelle missioni internazionali per la pace, vengano letti i loro nomi (dei caduti, ndr) di fronte alle unità schierate». «È un gesto semplice, ma profondamente vero: perché dietro ogni nome c’è una vita, una famiglia, una storia che continua a vivere nel cuore dell’Italia. Perché i loro nomi vivono nella memoria della Nazione e nel cuore di ciascuno di noi – non come un elenco, ma come un battito che continua, come un richiamo silenzioso a credere nella pace e nella dignità umana».
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