Atterra con l’elicottero sulle piste: sospesa la licenza di volo all’imprenditore Giorgio Oliva
Per la terza volta in meno di un anno ha raggiunto le piste da sci con il proprio elicottero, atterrando vicine alle piste da sci. Ora per Bortolo Giorgio Oliva, imprenditore bresciano di 66 anni, è scattata la sospensione cautelativa della licenza di volo da parte dell’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile.
L’ultimo episodio risale a ieri, quando Oliva è tornato a posarsi con il suo velivolo sul comprensorio Maniva Ski, in provincia di Brescia, replicando una manovra già compiuta il 13 dicembre scorso nello stesso luogo. Secondo quanto ricostruito, l’elicottero sarebbe sceso direttamente in area sciabile. L’imprenditore, titolare della Olifer, azienda di laminati ereditata dal padre a Odolo, avrebbe parcheggiato il mezzo a bordo pista, indossato sci e scarponi e iniziato una discesa, prima di essere raggiunto e identificato dai carabinieri intervenuti sul posto.
La sospensione della licenza, definita dall’Enac una misura “finalizzata alla tutela della sicurezza”, si inserisce in un procedimento già avviato il 18 dicembre scorso proprio in relazione all’atterraggio del 13 dicembre. Secondo l’Ente, la manovra ha comportato “un pregiudizio per la flight safety e per l’incolumità delle persone presenti nella zona interessata dal sorvolo”.
Quello del Maniva non è però un caso isolato. Lo scorso aprile Oliva era stato protagonista di un episodio analogo sulle piste di Madonna di Campiglio, in Trentino. In quell’occasione l’elicottero era atterrato nella zona fuoripista del comprensorio del Grostè, sopra i 1.600 metri di quota, un’area dove la normativa del Trentino-Alto Adige vieta espressamente gli atterraggi. Fermato dai carabinieri mentre stava sciando, l’imprenditore aveva ammesso, in quell’occasione, di non avere alcun permesso ed era stato sanzionato con una multa di 2mila euro.
Il 26 dicembre scorso l’imprenditore era intervenuto con una nota. Con una dichiarazione affidata ai social, Oliva aveva spiegato di voler fornire una “precisa e completa ricostruzione dei fatti” in risposta ai numerosi articoli di stampa, servizi televisivi e contenuti diffusi online. Secondo quanto affermato dall’imprenditore, l’atterraggio sarebbe avvenuto “in un’area privata, esterna alle piste”, precisando che il mezzo “non è stato parcheggiato su alcuna zona da sci né su aree destinate al transito degli sciatori” e che l’operazione “non ha messo a repentaglio l’incolumità di alcuno“.
Oliva smentiva in modo categorico alcune ricostruzioni circolate sui media e sui social, in particolare l’attribuzione della frase “pago le multe e faccio quello che mi pare”, definita “mai pronunciata” e ritenuta “falsa, arbitraria e lesiva” della sua immagine personale. Ribadisco la mia massima considerazione per le normative vigenti e per le istituzioni competenti” contestando una narrazione che avrebbe dipinto l’episodio come un atto di arroganza o di disprezzo delle regole. Una rappresentazione che, aveva aggiunto, avrebbe alimentato anche “messaggi di minaccia personale” nei confronti suoi e della sua famiglia.
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