Il benaltrismo del governo
QUANDO, lo scorso luglio, la priorità era la crisi economica e le Grecia si accingeva a votare un referendum sui diktat di Bruxelles, Matteo Renzi volò a Berlino e al cospetto di frau Merkel spiegò che ben altri erano i problemi: "Quel che davvero mi preoccupa è il terrorismo", disse. Ora che la priorità di tutti sembra essere il terrorismo islamico, Matteo Renzi indugia invece sull’economia e sull’ottusità dell’Europa. Risultato: il benaltrismo del governo in politica estera, così stridente rispetto al decisionismo in politica interna, ha impedito all’Italia di esercitare un ruolo sia quando la priorità si chiamava Alexis Tsipras sia ora che si chiama Abu Bakr al-Baghdadi. Dicono che il Califfo si sia trasferito dalla Siria alla Libia. Questo giornale fu il primo a denunciare l’avanzata dell’Isis nella nostra ex colonia e quando la bandiera nera del Califfato sventolò su Sirte scrivemmo imbarazzati che a conquistare la città libica erano stati appena duecento miliziani. Il governo fece spallucce. Ora di miliziani dell’Isis a Sirte se ne contano quattromila. Morale: a parlar d’altro i problemi non si risolvono, ma tendono a sfuggire di mano.