In bicicletta al lavoro: ecco gli incentivi delle aziende
Le aziende possono avere un ruolo fondamentale nella mobilità sostenibile semplicemente incentivando i propri dipendenti a raggiungere il luogo di lavoro in bicicletta. È il bike to work: all’estero è una tendenza consolidata. Il Regno Unito, grazie a politiche governative, è stato uno dei primi a spingere sull’utilizzo della bici con incentivi e detrazioni. Altrove si è puntato sui rimborsi chilometrici: in Belgio 400 mila lavoratori vanno al lavoro in bici e per ogni chilometro prendono 0,23 cent. In Francia lo stesso sistema è stato introdotto nel 2015, però con un tetto annuo di 200 euro.
E dei benefici del «bike to work» se ne parlava ben prima dell’emergenza Covid. Non è solo una concreta possibilità per diminuire il traffico, ma anche per concedersi del tempo, per tenersi in forma attraverso l’esercizio fisico e salvaguardare il portafoglio. Vantaggi che trovano conferme in numerose ricerche. Quella della University of East Anglia di Londra, per esempio, ha riferito un maggiore benessere mentale nei pendolari che camminano o che utilizzano le due ruote.
In Italia la Fase 2 della pandemia, complice il Bonus Mobilità, ha dato una spinta notevole alla voglia di spostamenti sostenibili. Tra i player che dovranno fare la loro parte nell’incentivare l’uso di mezzi a due ruote (nei quali si inseriscono anche monopattini e bici elettriche) sarà cruciale il ruolo delle aziende, che possono orientare le scelte dei propri dipendenti. In questo quadro si inseriscono anche iniziative mirate, come il bike sharing aziendale, specie nelle grosse aziende. Bici a disposizione dei dipendenti che gratuitamente possono usarle. E’ il caso di Oracle Italia, che nelle due sedi di Milano e Roma ha messo a disposizione e-bike per i dipendenti in collaborazione con Trek. C’è anche l’esempio dell’operatore energetico E.ON, che ha messo a disposizione del personale 40 biciclette elettriche ad uso misto professionale/privato, ampliando l’iniziativa di e-mobility sharing interno per tutti i dipendenti – sia coloro che hanno la necessità di recarsi in ufficio per garantire la continuità operativa dell’azienda, sia quanti continueranno a lavorare da casa, che potranno usufruire della flotta di eBike per i trasferimenti casa-ufficio e anche per l’utilizzo privato. In particolare i dipendenti potranno utilizzare le biciclette elettriche a turno, per periodi continuativi di sette giorni, prenotandole attraverso la piattaforma digitale dedicata al personale.
Anche i servizi di consulenza si adeguano per aiutare le aziende italiane ad affrontare questa nuova spinta «green». Bikenomist, azienda milanese di consulenza, formazione e comunicazione sulla mobilità ciclistica, ha deciso di mettere a disposizione la propria esperienza pluriennale nella gestione della mobilità, per aiutare imprenditori e mobility manager a trasformare i luoghi di lavoro in ambienti bike friendly. «Promuovere l’uso della bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro è un modo per avere lavoratori più sani e produttivi, facendo fronte alla riduzione della capacità del trasporto pubblico causata dall’emergenza Covid-19 ed evitando così che milioni di lavoratori debbano ricorrere all’uso dell’auto privata perdendo tempo prezioso nel traffico, con evidenti ricadute in termini psicologici, di puntualità e di produttività», spiega Paolo Pinzuti, Ceo di Bikenomist.
Tra le azioni proposte nella formula «Bike to Business» di Bikenomist, che ha anche compilato un prontuario gratuito scaricabile dal sito, ci sono la progettazione e installazione di parcheggi bici e micromobilità, progettazione e realizzazione di infrastrutture e servizi e agevolazioni per chi si muove in bici, la formazione aziendale dalla mobilità ciclistica agli itinerari per i dipendenti, dalla scelta dalla bicicletta alla ciclomeccanica oltre alla fornitura di bici e e-bike.
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