Audi, il manifesto della ripartenza: «Il futuro è un’attitudine»
«In questo momento storico bisogna adattarsi alla realtà e saperla interpretare». Così Giuseppe Sala, sindaco di Milano, apre il talk «Change your view, change your way», organizzato da Audi nei suggestivi spazi delle Gallerie d’Italia in occasione della Design Week meneghina. Un evento che sancisce una simbolica ripartenza dopo un periodo complicato, mettendo sul tavolo spunti e riflessioni intorno a quello che la casa dei quattro anelli considera oggi un vero e proprio manifesto: «Il futuro è un’attitudine».
L’azienda tedesca, infatti, ha discusso dell’approccio alle nuove sfide sociali insieme a tre personaggi visionari: la scrittrice Chiara Gamberale e gli architetti Stefano Boeri e Michele De Lucchi. «Bisogna fare attenzione ai facili messaggi, oggi i valori da seguire sono la coerenza e la concretezza», esordisce sul palco Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia. «Inoltre deve esserci la consapevolezza che lo sviluppo tecnologico debba necessariamente restituire un contributo positivo alle persone e alla società».
È qui che entrano in gioco gli ospiti: «Durante la quarantena abbiamo capito che possiamo vivere in maniera differente, le città vanno ripensante spingendo verso il decentramento», afferma Boeri. «Vanno riscoperti i quartieri in un’ottica di autosufficienza. Anzi, credo addirittura che i grandi centri dovrebbero fare un contratto di reciprocità con i borghi, sul modello francese. Così, chi progetta di spostare la propria vita fuori dalla città, avrebbe la garanzia di restare all’interno di un’economia circolare».
Sulla stessa il linea il collega De Lucchi, che rivela come subito dopo il lockdown abbia ampliato le finestre del suo studio: «Ho posizionato tutte le scrivanie in modo tale che i miei collaboratori possano guardare fuori». E le finestre fanno parte anche dell’intervento di Chiara Gamberale, che racconta come prima dell’esplosione del virus stesse scrivendo un libro su un asilo nido: «Guardavo le dinamiche dall’alto, bambini e genitori, poi all’improvviso tutto si è fermato, il tempo si è come sospeso».
«La pandemia è stata una violenza alla nostra immaginazione. Adesso per noi la prova più importante sarà rimanere saldi, nonostante l’incertezza», conclude l’autrice. Da una parte, dunque, due progettisti visionari che aprono spiragli sui nuovi scenari legati ai contesti abitativi, dall’altra la prospettiva della comunità che si sta approcciando ad un inedito modo di vivere e di lavorare. Trait d’union la visione Audi che – all’interno di innovazione e progresso – pone l’uomo al centro di un’ecosistema sostenibile.
Ed è proprio in questa piega che si inserisce la nuova e-tron S Sportback, al debutto nazionale in Piazza della Scala: è la prima vettura al mondo realizzata in grande serie a poter contare su tre motori full-electric, versione high performance del SUV a zero emissioni dell’azienda di Igolstadt, che allarga così la sua offensiva sul fronte della mobilità sostenibile. Un tema che si inserisce nello straordinario contingente che il mondo sta attraversando: un momento di riflessione per concepire un nuovo modello di futuro.
Che abbia «l’uomo al centro». Ora più che mai.