Quando William, dopo la morte di Diana, non si prese cura di Harry (e iniziò a farlo bere)
Un nuovo scandalo si sta abbattendo sulla royal family britannica. Colpa dell’ultimo libro di Rober Lacey, in uscita a metà ottobre, di cui da giorni ormai stanno circolando alcuni estratti che non prometterebbero nulla di buono, specie nell’ambito della frattura tra William ed Harry e della cosiddetta Megxit, che ha portato il secondogenito di Carlo e Diana all’addio alla famiglia.
Stando ad alcune indiscrezioni, però, i problemi sarebbero iniziati già prima, dopo la morte della madre, quando Harry, 14 anni, raggiunse William ad Eton, ed entrò nel circolo dei suoi amici, più grandi. In quel periodo, racconta Rober Lacey, quello che di lì a poco sarebbe diventato il «principe ribelle» iniziò a bere pesantemente e a fumare, trascinato dal fratello maggiore, che non avrebbe fatto nulla per proteggerlo da quell’inclinazione potenzialmente pericolosa alla sua età, come poi di fatto si sarebbe rivelata.
Non è però tutto. Ad Highrove, nelle cantine della residenza, il principe Carlo aveva fatto adibire degli spazi a discoteca, dove i figli avevano la possibilità di ospitare i compagni di studi e trascorrere insieme più di una serata, il Club H. «Era dotato di un bar ben fornito e di un sistema audio all’avanguardia che ha fatto tremare ogni piano dell’edificio vecchio di 200 anni», riporta Lacey. Quando Carlo era in casa, invece, i ragazzi si spostavano al vicino The Rattlebone Inn, dove si chiudeva un occhio davanti alla minore età dei principi, complice la presenza delle guardie del corpo.
Harry, però, si sarebbe perso davvero solo più tardi, tra il 2000 e il 2001, quando William, neo diciottenne, si prese un anno sabbatico in Belize e lasciò il fratello da solo con i suoi fantasmi. Lacey è molto critico su questo punto, perché incolpa William di aver trascinato il fratello sulla cattiva strada e di aver ricoperto, poi, il ruolo del bel principe sempre impeccabile, l’erede al trono apparentemente perfetto, figlio modello e senza scheletri nell’armadio, così come Carlo: quando nel 2002 i problemi di Harry divennero pubblici, venne descritto come «padre amorevole», nonostante, stando a Lacey, avesse trascurato non poco i suoi ragazzi per convincere l’opinione pubblica ad accettare la storia con Camilla Parker Bowles, che poi sarebbe diventata sua moglie.
Con il senno di poi i giudizi sono facili, e chissà, forse Harry avrebbe affrontato comunque il dolore per la morte della madre perdendosi per un tratto, ma è anche vero che quel periodo della sua vita potrebbe aver lasciato una traccia di risentimento verso il fratello, che poi, con l’avversione verso Meghan, è esploso in maniera potente. E oggi la frattura tra loro sembra davvero insanabile.
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