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Un anno fa faceva il suo debutto ufficiale al Premio Princesa de Asturias, e oggi Leonor di Spagna non ha perso l’appuntamento con l’evento che porta il suo nome, nonostante si sia svolto in forma ridotta per via delle restrizioni imposte dalla recrudescenza della pandemia da Coronavirus. Quest’anno, del resto, il Premio, equivalente dei Nobel, compie 40 anni, impossibile saltarlo.
A Oviedo da alcuni giorni insieme ai genitori Felipe VI e Letizia Ortiz, la sorella minore Sofia sempre al suo fianco, Leonor ha visitato prima una mostra alla Fábrica de Armas de la Vega e poi ha partecipato a un’udienza con alcuni vincitori dell’edizione 2020. Nel tardo pomeriggio, invece, c’è stata la premiazione vera e propria, anche se non tutti sono potuti partire per Oviedo per ritirare il Premio, andato in scena senza pubblico nella Sala Covadonga dell’hotel La Reconquista e non al teatro Campoamor della città, come di consueto.
Come accaduto nel 2019, anche quest’anno Leonor ha tenuto un discorso, sotto lo sguardo attento dei genitori e della nonna paterna Sofia, che non ha voluto perdere l’appuntamento. Inevitabili i riferimenti alla pandemia da Covid-19: «Quello che stiamo vivendo ha cambiato le nostre vite in molti modi. Il mio ricordo più rispettoso va sempre alle persone che sono morte per il Covid-19 e per le loro famiglie. E anche per chi è ammalato in questo momento. Ho quasi 15 anni, e come molti bambini e ragazzi della mia età seguo da vicino quello che accade nel nostro Paese. E dopo non essere andati a scuola per mesi, il ritorno in classe ci ha mostrato che dobbiamo adattarci a queste nuove circostanze, sperando sempre che tutto migliori».
La principessa ha insistito sul senso di responsabilità che i giovani devono avere, dicendo che lei e la sorella Sofia lo hanno imparato in famiglia. «Un senso di responsabilità che implica il non dimenticare mai le persone che ci circondano, che amiamo e che ci amano». Infine, un riferimento ai vincitori del premio, che con il loro impegno hanno dato un contributo importante alla società.
Poi, tornando a sedere accanto al padre, Leonor ha scambiato con lui uno sguardo di intesa. Felipe VI si è mostrato più fiero che mai e anche un po’ commosso, mentre la regina Letizia non ha tradito sentimentalismi. La principessa, così, passo dopo passo, sta iniziando ad affermare il proprio ruolo di erede al trono, nonostante in Spagna la fiamma repubblicana si stia ravvivando. Secondo un recente sondaggio il 41% della popolazione sarebbe favorevole a una forma di governo repubblicana, che sarebbe la terza nella storia del Paese, contro il 35%, che invece si è detto fedele alla monarchia. Una questione non nuova, che si è riacutizzata dopo gli scandali che hanno coinvolto il re emerito Juan Carlos, invitato ad abdicare nel 2014, e oggi ancora al centro dell’attenzione per via di una presunta tangente legata alla costruzione di una ferrovia negli Emirati Arabi.
A Madrid, intanto, Felipe e Letizia cercano di fare quello che possono. Lei ricicla abiti, lui rinuncia all’eredità paterna per dimostrare la sua estraneità ai traffici del genitore. E poi ci sono le figlie, volti nuovi e amatissimi. Il futuro è più vicino di quanto sembri. Non si sa cosa accadrà. Leonor, però, ha già iniziato da tempo a studiare da regina.