I dolci della seduzione: dal Tiramisù alla Millefoglie amata dalla regina
Peperoncino, ostriche, tartufo, zafferano, cannella: è lungo l’elenco dei cibi legati all’eros per la loro fama di alimenti afrodisiaci.
Ma la sensualità e la nascita del desiderio sono soprattutto un fatto mentale, stimolato dai sensi ma anche dall’armonia delle consistenze, dai contrasti tra tenero e coriaceo, dal piacere del proibito.
E cosa c’è, a tavola, di più trasgressivo dell’affondare il cucchiaio nella morbida profondità di un Tiramisù, del rubare ripetutamente la panna con le dita, del negarsi alla provocazione di un dessert al cioccolato per poi cedervi con ancora maggior gusto?
Anche chi sostiene di amare solo il salato prima o poi incontrerà un dolce capolavoro che lo conquisterà, che risveglierà le sue fantasie, che diventerà il suo rifugio di consolazione, la sua coccola. Dividersi un dolce, ancora meglio se dallo stesso piatto, è un gesto di confidenza, fiducia, intimità che lega più di tante parole. Un preliminare pieno di promesse.
Dalla scelta di un dessert si può comprendere anche l’indole di una persona, che cosa predilige, cosa può farla capitolare.
Il più amato e trasversale, che riesce a vincere la resistenza di uomini e donne molto diversi tra loro è decisamente il Tiramisù: lui è il seduttore senza pietà, che dal primo cucchiaio fa crollare i freni inibitori e predispone ai giochi d’amore, senza lasciar spazio al pentimento. Ma anche la Millefoglie è un grande tentatrice (quella della Pasticceria Cavalletti di Roma è la prediletta dalla regina Elisabetta II), croccante e morbida, delicata e resistente alla forchetta: non si conquista al primo tentativo, ma quando cede, è passione.
E così pure il Cannolo siciliano: generoso, dalla scorza dura e il cuore tenero, che nasconde dentro di sé i segreti della sua bontà, come cioccolata, pistacchio e zucca bianca candita. E c’è la morbida e setosa cedevolezza della panna: nel Maritozzo, da consumere in un boccone voluttuoso, o nella più complessa, impegnativa Saint Honoré, che può inizialmente intimidire per la sua elegante solennità. Non lascia scampo ai più goduriosi e impavidi invece la torta al cioccolato, oscura, voluttuosa, implacabile, senza rivali.
Al contrario, conquistano per la loro ingannevole semplicità le torte di frutta, dalla base solida ma friabile che custodisce fragole o lamponi legati indissolubilmente alla crema Chantilly, i gelati cremosi e rinfrancanti come quelli al gusto di caffé o zabaione, i bicchierini di panna e cioccolato, meno impegnativi solo all’apparenza, e gli inaspettati seduttori come la speciale torta anniversario della Farmacia del Cambio di Torino, una sorta di spirale del piacere dove sono catturati gli aromi di nocciole e di mandorle e le note esotiche e agrumate dello yuzu, e infine lo scanzonato Babà al rum, morbido e inebriante, allegro, e solare, piacevolente appiccicoso ma indimenticabile: se lo provi non lo lasci più.
LEGGI ANCHE
Assaggiami! I piatti sensuali degli chef