The Crown, 10 curiosità sul guardaroba di Diana svelati dalla serie tv
C’è chi ha fatto binge watching e chi si centellina gli episodi per assaporarne tutto il gusto senza fretta. Per i fan di The Crown è finita l’attesa: la pluripremiata serie targata Netflix è uscita sulla piattaforma di streaming domenica scorsa alle 9 di mattina ora italiana. Questa è la stagione più attesa. Entra finalmente in scena Diana e con lei il suo stile inimitabile e senza tempo anche quando incarna gli eccessi degli anni 80, il decennio che l’ha vista protagonista. A interpretare Diana è stata chiamata Emma Corrin, icona di stile nuova di zecca che nei panni del mito è risultata molto più che a suo agio.
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Tutti i look di Diana (anzi, di Emma Corrin)Ecco di seguito 10 curiosità a prova di spoiler legate al guardaroba della principessa più amata di tutti i tempi, a cavallo tra finzione e realtà.
1. Il compito di raccontare l’evoluzione di Diana attraverso gli abiti
«Se mi fermassi a pensarci, penso solo che non uscirei di casa». A dirlo è Amy Roberts, la costumista a cui è spettato il compito fondamentale di raccontare attraverso gli abiti una vicenda a tal punto nota che gli occhi del pubblico di The Crown non possono non essere puntati sul suo lavoro. Per questo ha dovuto mettere le mani sullo sconfinato guardaroba di Diana costruendo la storia di un’evoluzione da crisalide teenager a farfalla ammirata da tutto il mondo. Roberts si è presa diverse libertà: se da un lato ha citato più o meno fedelmente outfit tramandati dalle cronache (specialmente nel periodo Shy Di), dall’altra ha creato ex novo modelli ispirati ai suoi più celebri indossati dalla Diana matura. Dai pulloverini buffi si passa a creazioni sartoriali: una principessa più consapevole trova la forza nei suoi abiti, sottolinea la costumista già al lavoro sulla Diana di The Crown 5. Nella prossima stagione la principessa sarà più corazzata: il glamour sarà la sua armatura.
2. Sloanie Diana
Lo stile della timida Diana degli inizi ha un nome ben preciso: la giovane Spencer era la lider maxima delle Sloane Ranger, un gruppo ben identificato che aveva in Chelsea il suo quartier generale (il nome viene da Sloane Square). La sloanie perfetta indossava mocassini o tacchi kitten, le camicette di Laura Ashley, ampi colletti e fiocchi, gonne plissettate, abiti ampi e l’immancabile giro di perle. Insomma, per farsi un’idea, basta vedere la rassegna di outfit indossati da Diana nei primi episodi di The Crown 4. Rintracciarli tutti, una caccia al tesoro per vari fan.
3. La gonna traditrice
In una delle scene in cui Diana viene rincorsa dai paparazzi, vediamo Emma Corrin indossare una di quelle gonnelline svolazzanti care alle sloanie del tempo. Le cronache ci riportano che la giovane insegnante dell’asilo accettò di essere ritratta sul posto di lavoro, pur di essere lasciata in pace. Tuttavia pagò a caro prezzo la sua inesperienza: le fotografie pubblicate dai tabloid del tempo mostravano le gambe della ragazza in trasparenza a causa del sole alle sue spalle. Dirà in seguito : «Non voglio essere conosciuta come la ragazza che non indossa la sottoveste». Forse proprio perché memore di questo incidente, adottò successivamente dei trucchi per sfidare i fotografi: il più celebre è la pochette per coprire la scollatura, la cosiddetta cleavage bag.
4. Il caso della pecora nera
Uno dei capi più celebri del guardaroba di Diana fa un’apparizione lampo in The Crown ma non è certo scappato agli spettatori più attenti. Si tratta del maglioncino a pecorelle indossato per assistere a un paio di partite di polo nei primi anni 80. Quando pensi di sapere tutto di un capo (se ne è parlato molto in occasione del ritorno nei negozi poco più di un mese fa), ecco che spuntano nuove informazioni ad amplificarne il mito. L’esperta di moda reale Elizabeth Holmes, passando in rassegna gli scatti che immortalano Diana con quel maglione, ha notato che una volta il muso della pecora è rivolto a sinistra, un’altra a destra. Lo conferma al The Telegraph Sally Muir, co-fondatrice del brand che l’ha disegnato insieme a Joanna Osborne Warm and Wonderful. «Ci arrivò insieme a una lettera della segretaria che chiedeva se era possibile ripararlo visto che si era danneggiato: noi invece gliene abbiamo inviato uno nuovo» dice «quasi nessuno aveva notato questo dettaglio». Incredibile per un guardaroba che da più di 40 anni viene passato ai raggi X.
5. Il maglioncino peruviano fatto in casa per voi
A livello di immaginario, l’altro maglione che può competere con quello con le pecore è quello rosa peruviano. Indossato da Diana un paio di mesi prima delle nozze per un servizio posato con Carlo, appare anche in altre foto della vita quotidiana della giovane insegnante d’asilo. La costumista per riprodurlo si è rivolta a una knitwear artist, Hilary Sleiman. La vera notizia, tuttavia, è che la maga del tricot ha usato un cartamodello disponibile on line. Una dritta per chi si rilassa sferruzzando.
6. L’anello di fidanzamento
Di quell’anello sappiano praticamente tutto anche perché è rispuntato fuori esattamente dieci anni fa lo abbiamo visto all’anulare di Kate Middleton quando è stato annunciato il suo fidanzamento con William. Nella fiction così come nella vita vera è Diana che sceglie lo zaffiro ovale di Ceylon da 12 carati circondato da 14 diamanti incastonati in oro bianco 18 carati. «È una scatola di cioccolatini piuttosto speciale» dice Olivia Colman nelle vesti della sovrana che in The Crown è presente al mercanteggiamento: la futura sposa di Carlo può scegliere tra smeraldi e rubini ma la scelta cade su quello che le ricorda l’anello di fidanzamento della madre e il colore dei suoi occhi. «È il più caro» scherza ma non troppo il personaggio interpretato da Josh O’Connor.
«Era assolutamente il linea con il suo stile da Sloane Ranger» spiega a Vogue UK la storica del gioiello Vivienne Becker. Il modello «a grappolo» era un grande classico che affonda le sue radici nella tradizione dei Windsor. Il principe Alberto infatti 150 anni prima donò a Vittoria come regalo di nozze una spilla dal medesimo disegno creata, così come l’anello, da Garrard. Visto che questi gioielli erano così costosi si voleva andare sul sicuro con qualcosa che non andasse mai fuori moda. E non hanno avuto tutti i torti dal momento che di quell’anello se ne parla ancora e se ne parlerà in futuro.
7. L’abito da sposa leggendario
Quando Netflix ha diffuso lo scatto di Emma/Diana, smarrita in mezzo alla stanza in abito da sposa, sui social si sono sollevati quegli stessi gridolini che sono stati uditi quel 29 luglio 1981 davanti alla cattedrale di Saint Paul. Per ricreare il vestito da principessa delle fiabe, la costumista Amy Roberts si è confrontata con David Emanuel. Lo stilista che disegnò l’originale insieme Elizabeth, sua moglie a quel tempo, ha consigliato alla costume designer di lasciarsi andare senza necessariamente seguire il modello originale.
Netflix ha fatto sapere che per la replica sono serviti quattro mesi di tempo per un totale di 600 ore di lavoro collettivo da parte di tre persone dedicate all’operazione oltre a 95 metri di tessuto e 100 metri di pizzo per uno strascico di 30 metri. In uno sforzo filologico, la produzione è andata a stanare lo stesso produttore di merletti del tempo a Nottingham: hanno lavorato con il figlio però, visto che il padre non era più al mondo per godersi questo momento. Un risultato che ha lasciato tutti senza parole, compresa l’altra metà degli Emanuels, Elizabeth, che ha dichiarato: «Hanno fatto un gran bel lavoro per catturare lo spirito dell’abito». Missione compiuta quindi.
8. Gli abiti del tour australiano
Per l’episodio incentrato sul tour in Australia e Nuova Zelanda del 1983, immaginando il suo personaggio come una bambola da vestire, Amy Roberts ha disegnato ben 17 look diversi. Nulla se pensiamo che nella realtà Diana per affrontare quel viaggio aveva portato con sé più di 200 outfit. Tra questi possiamo vedere in riproduzioni pressoché identiche l’abito a pois di Donald Campbell abbinato a un cappellino di John Boyd, quello con le ruches di Bruce Oldfield protagonista della scena del ballo e il completo celeste con la cintura a fiocco di Catherine Walker.
9. La mostra virtuale dei costumi di scena
Netflix per sfamare la curiosità dei fan della serie ha allestito una mostra virtuale visibile comodamente da casa anche se realizzata con il Brooklyn Museum di New York. Si chiama The Queen and The Crown l’immersione nel guardaroba creato dalla costumista Amy Roberts. Dopo essere entrati nella sala che ospita i manichini, si può zoommare su ciascun modello per non perdersi neanche un dettaglio dell’abito da sposa di Diana insieme a un paio di outfit disegnati per il tour australiano. In mostra oltre a questi anche i look della regina Elisabetta, la sorella Margaret e Margaret Thatcher oltre ai costumi di The Queen’s Gambit, l’altra serie protagonista dell’evento visibile on line fino al 13 dicembre.
10. Le lezioni di stile apprese da Emma Corrin
«C’è una Diana per ogni stato d’animo». L’attrice che ha impersonato l’eroina tragica della quarta stagione di The Crown si è totalmente immedesimata con il suo personaggio anche fuori dal set. «Per i reali i vestiti erano spesso l’unico modo di esprimersi» ha detto a British Vogue che le ha dedicato la copertina del numero di ottobre «Diana mi ha decisamente ispirato ad essere più coraggiosa con la moda. Come? Il colore per prima cosa. Ho appena comprato questi fantastici pantaloni a quadri rosa e blazer a quadri blu». La ventiquattrenne era anche incuriosita dalle spalline che per età non ha avuto modo di sperimentare quando erano in auge. «Ho scoperto che non stanno bene a nessuno, ti fanno sembrare innaturale come se fossi uno de Gli Incredibili» ha rivelato «detto questo, ieri ho comprato una giacca con le spalline». Del resto, per lei ma anche per noi, Diana è e rimane «l’icona di stile definitiva».