Belluno, danni alle colture dai cervi: Ispra autorizza l’abbattimento
Proteggere le colture agricole nella fase di maturazione e contenere i danni al settore primario. Sono i due obiettivi principali del piano di controllo del cervo in periodo primaverile che la Provincia potrà avviare in via sperimentale.
Nelle ultime settimane infatti è arrivato l’ok di Ispra (braccio operativo del Ministero dell’ambiente).
«È una novità assoluta per il nostro territorio, e va nella direzione di una sempre maggiore collaborazione con il mondo agricolo, fondamentale per la cura del territorio e per una parte non trascurabile dell’economia locale», commenta Silvia Calligaro, vice presidente della Provincia e delegata nelle materie di caccia e pesca. «La Provincia sta lavorando fianco a fianco con le associazioni agricole in un’ottica sinergica per migliorare e agevolare l’attività del settore primario».
Il piano di controllo del cervo prevede alcune azioni volte all’allontanamento degli ungulati dai campi coltivati, che proprio nel periodo primaverile – dopo la semina – sono particolarmente vulnerabili: un branco di cervi che mangia i primi germogli rischia infatti di compromettere l’intero raccolto.
Si parte dai cosiddetti metodi ecologici, vale a dire quelli che utilizzano tecniche di dissuasione luminosa e sonora. Nel caso in cui non siano sufficienti, è prevista come estrema ratio la possibilità di abbattere i capi che si rendano particolarmente problematici, in concomitanza con danni acclarati.
Il piano sarà attivabile in via sperimentale nei mesi primaverili tra marzo e maggio, (la caccia chiude a fine gennaio) e sarà seguito anche da un monitoraggio delle zone agricole, che potrà prevedere l’utilizzo di fototrappole.
Di fatto, verrà messo in atto compiutamente la prossima primavera, ma fin da subito la Provincia opererà attraverso i metodi ecologici per aiutare le aziende agricole. Inoltre, la Provincia attiverà un corso di aggiornamento e abilitazione per i controllori, operatori formati appositamente per il controllo del cervo.
«La provincia e i cacciatori fanno un buon lavoro», osserva Rio Levis, presidente della Cia di Belluno, «ma i danni della fauna selvatica alle colture restano pesanti. Questa novità nasce proprio da un confronto nel quale abbiamo sottolineato la necessità di una maggiore elasticità di intervento anche fuori dal periodo della caccia. Siamo fiduciosi, con questo provvedimento dovremmo riuscire a contenere i danni».
Chiara Bortolas, presidente di Coldiretti Belluno, aggiunge: «Il percorso è iniziato tre anni fa con un rapporto sui danni nella parte alta della provincia inviato a Ispra, che ci ha chiesto di estenderlo a tutto il territorio. I danni si verificano nel periodo della semina e in quello del raccolto e gli agricoltori possono segnalarli alla Provincia per attivare le verifiche, l’applicazione dei metodi di contenimento ecologici e in ultima istanza l’abbattimento, ma non prima del 2025, da parte della Polizia provinciale o dei soggetti abilitati».
Gli abbattimenti saranno autorizzati solo all’interno delle aziende agricole e Ispra ha chiesto anche una valutazione di incidenza all’interno delle Aree natura 2000.