Sedico, cade dal muretto: 66enne in gravi condizioni

È caduto da un’altezza di circa due metri mentre falciava l’erba con il trattorino nei dintorni di casa. Sono seri i traumi per un uomo di 66 anni di Peron, frazione di Sedico: si tratta di A.D.D, che ieri pomeriggio, sabato 22 giugno, attorno alle 16 stava tagliando l’erba nei prati vicini alla sua abitazione.

Soccorso con l’ambulanza (presente anche l’elicottero del Suem), è stato trasportato con urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Belluno, e da qui ricoverato in Neurologia.

Nella caduta il 66enne si è procurato traumi e un’emorragia cerebrale, che richiedono un periodo di osservazione in ambiente protetto. Ieri sera le sue condizioni erano serie, ma l’uomo non era in pericolo di vita.

L’INCIDENTE

Erano circa le 16. A.D.D., residente a Peron di Sedico, era a bordo di un trattorino per tagliare l’erba. È salito sul colletto dietro la sua abitazione, che si trova all’ingresso del paese a ridosso delle montagne, alla fine di una strada senza uscita. Nel punto in cui c’è un muretto di sostegno, per cause che sono ancora in corso di accertamento, l’uomo e il mezzo sono volati di sotto. Una caduta di circa due metri, nel prato sottostante.

Sembra che il 66enne non sia stato colpito dal mezzo.

I SOCCORSI

Le persone che abitano nelle case vicine hanno subito allertato i soccorsi. Sul posto sono arrivati l’elicottero del Suem 118, l’ambulanza e i vigili del fuoco dal comando provinciale di Belluno, che hanno aiutato a stabilizzare la vittima e a caricarla sulla barella per il trasporto in ospedale (con l’ambulanza), dove l’uomo è arrivato in codice rosso, che indica che la situazione è piuttosto seria. In paese molti hanno notato l’elicottero, e la notizia dell’incidente si è diffusa in fretta.

IL RICOVERO

A.D.D. era cosciente, ma i traumi riportati nella caduta sono apparsi da subito significativi. Al Pronto soccorso del San Martino, fatti i primi accertamenti, i medici hanno stabilito il ricovero nel reparto di Neurologia.

I traumi subaracnidei, come quelli rimediati dal 66enne nell’incidente, possono riassorbirsi, determinante sarà il primo periodo di cure.