Il server regionale va in tilt: a Belluno stop alle ricette elettroniche
Medici di famiglia sul piede di guerra dopo l’ennesimo problema con il server regionale Sar – Servizio accoglienza regionale. Ieri, per l’ennesima volta, i camici bianchi non hanno potuto emettere le prestazioni dematerializzate, dalle impegnative alle prescrizioni di farmaci. Cresce, quindi, la preoccupazione per il grave e sempre crescente disagio che migliaia di medici di famiglia, insieme ai loro assistiti, stanno vivendo a causa dei ripetuti malfunzionamenti del Sar.
A farsi portavoce della categoria e del suo disappunto per quanto sta accadendo è Gianluca Rossi, che fa parte anche del sindacato di categoria Snami: «In un periodo di alta morbilità come questo, con la campagna vaccinale contro l’influenza appena avviata, ci troviamo a scrivere le ricette a mano con una notevole perdita di tempo. Un disagio non indifferente per noi medici, ma anche per i pazienti. Com’è comprensibile diventa difficile lavorare così. E se si considera che anche nei giorni scorsi si procedeva a singhiozzo, si capisce che non siamo messi nelle condizioni per lavorare con tranquillità e in modo efficiente ed efficace», sbotta Rossi, che poi conclude con amarezza: «Si parla di telemedicina come soluzione di tanti problemi, ma qui non si riesce nemmeno a inviare le ricette in farmacia. Non so se ci rendiamo conto».
«Sembra di essere tornati indietro nel tempo», sottolineano Maurizio Scassola e Umberto Rossa, rispettivamente segretari regionale e provinciale di Fimmg. «Senza l’emissione delle ricette elettroniche, i pazienti sono costretti a recarsi fisicamente negli ambulatori per ritirare le prescrizioni cartacee e subiscono ritardi nella fruizione delle cure. In difficoltà soprattutto i cittadini più fragili, pazienti cronici o con mobilità ridotta, abituati ormai da tempo a ritirare i medicinali direttamente in farmacia tramite il Fascicolo sanitario elettronico».
La situazione, provocata dall’ennesimo problema tecnico del Sar, «sovraccarica il personale di studio e i medici stessi, rendendo estremamente difficoltosa la gestione ordinaria delle cure primarie. I medici di famiglia non possono e non devono far fronte a disservizi non dipendenti dalla loro attività e non possono e non devono farsi carico delle inefficienze tecniche del sistema informatico regionale. Questo, purtroppo, non è il primo episodio: i guasti e le interruzioni di servizio del Sar si stanno verificando con una frequenza allarmante, che rende difficile garantire la continuità assistenziale ai cittadini e mette a rischio la qualità dell’assistenza sanitaria».
«Come Fimmg», concludono, «chiediamo che la Regione si attivi con urgenza per risolvere i guasti, implementare e correggere il sistema in modo definitivo e ristabilire un funzionamento efficiente e regolare. È fondamentale garantire la piena operatività del Sar e del Fascicolo sanitario elettronico per ripristinare il diritto alla salute di tutti i cittadini e garantire condizioni di lavoro dignitose per i medici».