Sassuolo, Ligabue rubato, pista in città
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La proprietaria dell’opera va a una mostra ad Aosta e la riconosce Venne rubata nel 1991 e risulta parte di una collezione sassolese
SASSUOLO. Porta a Sassuolo una delle piste per cercare di scoprire i percorso di un dipinto di Antonio Ligabue rubato oltre 30 anni fa da un’abitazione nel Reggiano e riconosciuto sorprendentemente dalla stessa ultima legittima proprietaria a una mostra sull’artista allestita ad Aosta.
Ha dell’incredibile la nebulosa vicenda che ruota intorno ad “Autoritratto con spaventapasseri”. L’opera, in cui il soggetto è rappresentato con lo sguardo orientato a sinistra, con un occhio teso e con i campi sullo sfondo, tra i quali svetta uno spaventapasseri, fu dipinta alla fine degli anni Cinquanta, andando a ornare la parete di un’abitazione di Boretto (Re).
Poi, un giorno, il dipinto sparì improvvisamente lasciando la famiglia proprietaria nello sconforto. Da allora non si è più saputo nulla dell’opera, dopo che nel 1991 ne venne segnalato il furto. Non si è saputo nulla fino al 21 gennaio, quando la donna reggiana, una pensionata ottantenne, è andata a visitare una mostra al Forte di Bard (Aosta) intitolata “Antonio Ligabue e il suo mondo”.
Ed ecco che all’improvviso la signora, che non si era mai data per vinta, ha riconosciuto quel quadro - nonostante pare sia stata eliminata, per non renderlo riconoscibile, una libellula sullo sfondo. Ed effettivamente, dopo le verifiche del caso, i sospetti della donna sono stati confermati. Quel quadro, esposto in una mostra in un’altra regione, era proprio quello rubato 31 anni fa.
I sospetti dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Monza e coordinata dal pm Giovanni Roteglia, si sono a quel punto soffermati sul curatore della mostra, Alessandro Parmiggiani, e sulla gallerista di Sala Baganza Patrizia Lodi, ora indagati per il reato di ricettazione. Da quando il 21 gennaio la donna reggiana ha riconosciuto l’opera rubata, le forze dell’ordine si stanno occupando di ricostruire il percorso che l’Autoritratto di Ligabue ha fatto in questi trent’anni, girando praticamente tutta Italia.
Addirittura l’Autoritratto con spaventapasseri, risulta arrivare da una collezione privata di un sassolese. Il catalogo parla proprio dell’opera in questione, descrivendola nei dettagli e registrandola al numero 755 dell’inventario.
La questione è intricata perché sebbene adesso nel registro degli indagati ci siano le due personalità illustri che hanno curato la mostra, risalire a chi abbia effettivamente trafugato il quadro è complesso.
Tante le peripezie e i passaggi di mano in mano probabilmente: dopo il 1993 risulta anche che il dipinto sia stato venduto due volte. Una vicenda incredibile, anche perché l’Autoritratto è stato esposto non solo ad Aosta. Negli anni scorsi visitatori di almeno altre tre mostre lo hanno potuto ammirare.
Un elemento unisce queste esposizioni: tutte, sono state curate dal reggiano Alessandro Parmiggiani, ora indagato. Starà ora agli inquirenti ricostruire cosa sia effettivamente successo. E il mistero, adesso che si apprende che quel quadro è anche registrato come facente parte di una collezione privata di Sassuolo, si infittisce. Intanto l’Autoritratto è stato sequestrato da parte del comando carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale. Se in origine il valore della tela si aggirava intorno a 4mila lire, ora la somma è decisamente più alta: la stima parla di circa 300mila euro.l