Dazn sta cancellando la figura del bordocampista
C’è stata persino una festa per presentare i “palinsesti” della prossima stagione e per annunciare la «digitalizzazione del calcio» esattamente come Spotify ha fatto con la musica e Netflix ha fatto con il cinema. Eppure, quella di Dazn è fuoco d’artificio che nasconde, nel dietro le quinte, una vicenda che non fa bene al mondo dei mass-media. La presenza di 14 esuberi tra i giornalisti sui 32 che compongono la squadra di commento dell’OTT che quest’anno celebrerà i suoi primi 5 anni di trasmissione della Serie A. Nei piani di Dazn, infatti, c’è quello di garantire solo 5 match coperti dagli inviati sul posto, sulle dieci partite di cui si compone una giornata di campionato. Se è questa la digitalizzazione del calcio, è evidente che quest’ultima passi dalla dismissione dei giornalisti.
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Dazn e giornalisti, la storia dei 14 esuberi
Già al momento della comunicazione dell’aumento dei prezzi degli abbonamenti per la prossima stagione di Serie A (nonostante l’accordo quinquennale per i diritti televisivi) si erano rincorse voci su presunti tagli al personale giornalistico di Dazn. Tecnicamente, i 14 giornalisti coinvolti sono esuberi, ma comunque la redazione è in fermento e ha diffuso lo stato di agitazione. Si parla, cioè, dell’apertura di un periodo in cui la redazione di Dazn potrà mettere in atto delle azioni di protesta sindacale. In questi giorni, stando a quanto si apprende dalle fonti del sindacato, si stanno portando avanti delle trattative tra l’azienda e i 14 giornalisti definiti in esubero, mentre il resto della redazione ha manifestato solidarietà nei confronti dei colleghi.
Coprire solo 5 eventi a settimana su 10 con giornalisti inviati sul posto significa – di fatto – coprire le cinque partite restanti con telecronache realizzate dallo studio. Se, dunque, la “voce” del calcio resterà in qualche modo inalterata per lo spettatore, le “sensazioni” da bordocampo non saranno – giocoforza – documentate. Interviste, indiscrezioni, notizie in anteprima sulle sostituzioni, uno sguardo dall’interno del campo: sono tutti elementi che verranno meno per la metà delle partite trasmesse su Dazn. Con la conseguenza di rendere meno comprensibile per l’abbonato l’aumento delle tariffe.
Occorrerà capire, adesso, come si svilupperà la situazione e cosa ne sarà – alla fine – dei 14 giornalisti di Dazn che, soltanto 5 anni fa, sono entrati in redazione con grandi promesse e aspettative (anche perché si trattava di volti giovani, in molti casi alla prima esperienza di spessore nel mondo dei media). E se l’azienda riesce a garantire la presenza dei suoi volti più noti (confermatissimi Diletta Leotta, Pierluigi Pardo, Giorgia Rossi, tra gli altri, oltre all’ingresso nel team di Giusy Meloni), non si capisce perché voglia depotenziare il racconto delle partite dei club di media e bassa classifica. Ma è la digitalizzazione del calcio, bellezza.
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