Il mondo del Cinema è molto variegato. Non solo per i generi, le trame, gli stili, le sceneggiature, i personaggi e gli effetti speciali. Si parla anche di mere concezioni attorno all’intera industria e filiera cinematografica, con distinzioni ben visibili in base agli approcci legislativi che si tramutano anche in effetti diretti sul pubblico. Basti pensare, per fare un esempio, al fatto in Italia un film è considerato un “bene culturale”, mentre negli Stati Uniti si parla meramente di un prodotto commerciale. Ma perché ci sono queste differenze?
Questa differenza è l’emblema di un approccio differenze, figlio di radici storiche ben profonde che si sono andate a mischiare – con il passare degli anni e dell’evoluzione tecnologica – con differenze culturali e politiche. Un mix che porta i due Paesi ad avere due concezioni differenti, a partire dalle diverse decisioni politiche che coinvolgono l’intera filiera: non solo quella della produzione, ma anche quella della distribuzione dei film nelle sale cinematografiche.
Film come bene culturale, le differenze tra Italia e USA
In Italia, c’è sempre stata una grande attenzione – in alcuni periodi storici possiamo parlare addirittura di “esagerazioni”, provocando delle storture impressionanti anche nelle narrazioni fatte – al mondo del Cinema e della produzione di film. Non è un caso, infatti, che esistano leggi ad hoc – come il cosiddetto Tax Credit – per consentire ai produttori (e a cascata a tutto il resto della filiera) di godere di agevolazioni fiscali in grado di rendere più sostenibile la realizzazione di una pellicola. Si tratta di un’arte che vive sotto la tutela dello Stato ed è per questo che si può parlare di film come bene culturale nel nostro Paese. Anche a tutela di quel patrimonio storico antecedente al successo e alla visione più “commerciale” che arriva da Hollywood e dalle produzioni d’Oltreoceano.
Negli Stati Uniti, la cornice è molto differente. Il modello è quello del business e la maggior parte delle pellicole prodotte sono finanziate da soggetti privati, senza ricorso a sovvenzioni e aiuti statali. Un modello culturale differente, con gli americani che puntano tutto – anche per quel che riguarda il Cinema – sul “fare impresa”. Inoltre, a differenza dell’Italia – l’intervento dello Stato a stelle e strisce si limita alla tutela del diritto d’autore. Da qui appare evidente che ci siano due concezioni diametralmente opposte, con Hollywood che punta ai film come prodotti commerciali.
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