“Coloro che dicono che in nessun caso dovremmo entrare a Rafah ci stanno sostanzialmente dicendo di perdere la guerra“. Benjamin Netanyahu ignora gli appelli della comunità internazionale e conferma l’intenzione di invadere la città più a sud della Striscia di Gaza, dove si sono ammassati un milione e mezzo di civili in fuga dal resto […]
“Coloro che dicono che in nessun caso dovremmo entrare a Rafah ci stanno sostanzialmente dicendo di perdere la guerra“. Benjamin Netanyahuignora gli appelli della comunità internazionale e conferma l’intenzione di invadere la città più a sud della Striscia di Gaza, dove si sono ammassati un milione e mezzo di civili in fuga dal resto dell’enclave. “Prenderemo i restanti battaglioni terroristici di Hamas a Rafah, che è l’ultimo bastione“, ha detto il premier israeliano in un’intervista al network Usa Abc, anticipata dai media nazionali. Intanto proseguono i raid aerei sulla città: fonti mediche citate dall’agenzia palestinese Wafa affermano che altre 25 persone sono state uccise da un bombardamento che ha colpito un edificio residenziale nelle prime ore del mattino di domenica. Si aggiungono agli almeno 44 morti di sabato, tra cui un bimbo di soli tre mesi. Le forze di Tel Aviv hanno colpito anche Khan Younis e Deir al Balah, rispettivamente nella zona centrale e centro-meridionale della Striscia, facendo altre vittime.
Ma gli alleati occidentali di Israele continuano a chiedere a Netanyahu di non procedere con l’offensiva di terra. “Mi associo all’avvertimento di diversi Stati membri dell’Ue secondo cui un’offensiva israeliana su Rafah porterebbe a un’indescrivibile catastrofe umanitaria e a gravi tensioni con l’Egitto”, di cui la città è al confine, ha twittato stamattina l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, lo spagnolo Josep Borrell. Anche il ministro degli Esteri britannico, l’ex premier David Cameron, si dice “profondamente preoccupato per la prospettiva di un’offensiva militare a Rafah, con oltre la metà della popolazione della Striscia di Gaza che si sta rifugiando nella zona. La priorità deve essere una pausa immediata nei combattimenti per far arrivare gli aiuti umanitari e liberare gli ostaggi, per poi procedere verso un cessate il fuoco sostenibile e permanente”, scrive.
Deeply concerned about the prospect of a military offensive in Rafah – over half of Gaza’s population are sheltering in the area.
The priority must be an immediate pause in the fighting to get aid in and hostages out, then progress towards a sustainable, permanent ceasefire.