Il Napoli prigioniero dei suoi incubi, Mbangula e la difesa del Milan: cosa ha raccontato la prima giornata di Serie A
Il mercato – soprattutto – ancora aperto, squadre incomplete, calcio d’agosto, preparazioni diverse, il caldo: le valutazioni dopo la prima giornata di serie A sono sempre un azzardo, quello che è buono oggi domani chissà, ma una panoramica, senza prendersi troppo sul serio, ci sta. Vediamo Clic e Flop di questo turno inaugurale.
CLIC
ATALANTA
Si rompe Scamacca, Koopmeiners abbandona la nave per accettare l’offerta della Juve, a poche ore dalla trasferta di Lecce si chiama fuori anche Lookman, eroe del 3-0 sul Bayer Leverkusen a Dublino: in condizioni normali, una squadra avrebbe pagato dazio, invece la banda di Gasperini tiene testa per un’ora al Real Madrid in Supercoppa Uefa e poi va a vincere 4-0 a Lecce. Occhio al tabellino: doppiette di Retegui e Brescianini, due nuovi. Tra i club di fascia alta, l’Atalanta è partita meglio. Per tre ragioni: il copione consolidato – Gasp è alla nona stagione di fila a Bergamo -, la tenuta nervosa della società, il valore specifico dei giocatori.
BRESCIANINI
E qui si va oltre l’Atalanta. Questo centrocampista, scuola Milan, era stato uno dei migliori nella stagione sfortunata del Frosinone. Un giocatore in progress, che magari non diventerà mai un fenomeno, ma dalle qualità indiscutibili. Tante squadre, vedi anche le romane, lo avevano a 70 km di distanza. Brava l’Atalanta a portarlo a Bergamo e un messaggio ai mercanti del calcio italiano: si va in giro nel mondo a spendere e spandere, trascurando quello che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti.
MBANGULA
Qui entriamo in un’altra sfera. Samuel Mbangula è belga, originario della Repubblica Democratica del Congo. La Juventus lo ha soffiato all’Anderlecht nel 2020, quando aveva ancora 16 anni. Ha giocato nell’Under 17, poi è stato utilizzato nel 2023-2024 nella Juventus Next Gen e Motta lo ha schierato titolare contro il Como. Risultato: il gol che ha aperto la cavalcata del 3-0. Mbangula ci dice due cose: bisogna avere coraggio con i giovani e le seconde squadre sono un trampolino di lancio importante. La Juve è stata la prima a crederci, poi l’Atalanta e ora il Milan.
VERONA
Un 3-0 al primo turno non può far primavera, ma il Verona degli umili e dei combattenti della vita continua a funzionare dopo la salvezza incredibile di tre mesi fa.
DYBALA
Ventidue minuti più recupero per ribadire il concetto che la classe non è acqua e rinunciare a uno come lui è una follia. Il calcio è Joya.
GILARDINO
Il mercato gli sfascia l’attacco con le partenze di Retegui e Gudmundsson, ma il Genoa si presenta con il 2-2 in casa con l’Inter. Gilardino, campione mondiale nel 2006 con l’Italia – andare a rivedere l’assist al 120’ per il 2-0 sulla Germania è sempre educativo -, è uno degli allenatori più misurati della serie A. Soprattutto, uno dei più bravi. Da grande club, per capirsi.
FLOP
NAPOLI
Va bene tutto, dal mercato all’impatto con il nuovo allenatore, ma lo 0-3 incassato a Verona dimostra che il Napoli è ancora prigioniero dell’incubo di un anno fa. Napoli, pur nei suoi problemi, è una città solare. Il Napoli da un anno gioca sotto la pioggia. E Conte, dopo essersi scusato con il popolo azzurro, ha già alzato la voce. Nuovo tormentone in vista?
DIFESA MILAN
Due gol regalati al Torino, poi tra 89’ e 95’ arriva il 2-2. Il Milan è una delle squadre che ha cambiato di più, a partire dall’allenatore: serve pazienza. A Roma però conoscono bene Fonseca: grida ancora vendetta il 6-2 incassato sul campo del Manchester United in semifinale di Europa League, il 29 aprile 2021, dopo aver chiuso il primo tempo 2-1, con la linea difensiva terrificante. Il portoghese è bravo ad aggredire, meno a coprirsi le spalle. Attenzione.
IL FONDO DI EMPOLI
Vergognoso. A Empoli, dopo la salvezza conquistata nel recupero dell’ultima giornata, dovevano presentarsi in pompa magna all’inizio del quarto campionato di fila in serie A, cosa mai successa. Invece, un prato di cavoli e patate. La Lega non ha nulla da dire?
RED CARPET
Regola prima dei commentatori di DAZN: non disturbare allenatori e giocatori. Lisciare il pelo, se possibile. A Cagliari, il top: la domanda a De Rossi sulla questione-Dybala è arrivata mentre scorrevano i titoli di coda. E nessuno che abbia avuto il coraggio di chiedere al tecnico della Roma quale fosse la sua posizione sul fuoriclasse argentino: per lei è importante, oppure no?
GLI ANTI-VAR
A chi ancora sproloquia contro la moviola, la risposta è arrivata da Milan-Torino: con il sistema della Goal Line Technology che non ha funzionato, se non ci fosse stato il VAR, l’1-0 del Torino non sarebbe stato convalidato. Il problema non è la moviola, ma gli addetti ai lavori.
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