Monica Guerritore: “Una donna che sta con un uomo più giovane viene ancora considerata scabrosa solo perché non bara. Dopo i 60 anni la vita non è finita”
“Un melodramma che mette insieme vari generi, dal family al noir. Ambientato tra Napoli e la meravigliosa costiera amalfitana”, così il regista Pappi Corsicato racconta la nuova serie tv “Inganno”, disponibile dal 9 ottobre su Netflix in sei episodi, prodotto da Cattleya, parte di ITV Studios. Gli attori protagonisti sono Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti. Nel cast anche Emanuel Caserio, Dharma Mangia Woods, Francesco Del Gaudio, Denise Capezza, Fabrizia Sacchi e con la partecipazione di Geppy Gleijeses.
Tutto ruota attorno a Gabriella (Monica Guerritore), proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana. Una donna elegante, fiera dei suoi sessant’anni e consapevole del suo ruolo.Un giorno incontra l’affascinante e misterioso Elia (Giacomo Gianniotti) che porterà scompiglio non solo nella vita di Gabriella, ma anche di tutta la sua famiglia. Abbiamo incontrato Monica Guerritore.
Cosa ti ha colpito della tua Gabriella?
Che è un personaggio al maschile!
In che senso?
Nel senso che potrebbe essere un personaggio interpretato da un maschio. La crisi, l’età e tutto il resto… Quindi io lo chiamo ‘L’uomo col cappotto’ con Alain Delon sulla spiaggia di Rimini che pensa se stesso a 60 anni. Questa cosa non viene, in genere, raccontata sulle donne, ma la verità è che anche le donne sono donne col cappotto, in un momento in cui la vita sembra finita…
E quando si pensa sia finita?
Sono quelle tra dopo i 50 anni, 60 anni. Quindi l’idea di poter raccontare fuori dagli schemi, un personaggio femminile che è così scabroso nella sua proposta di essere com ‘è. Quindi senza infingimenti, senza barare, entrando e uscendo dalle scene anche fragili, anche quelle con umiliazioni di dire ‘lo so che ho un ‘età che non va bene con la tua pelle, la mia è diversa’…
Qual è il punto di forza?
La forza di raccontare un personaggio femminile pieno, potente, anche nelle sue fragilità e anche con una bellezza che non è più quella di una volta… Ma quella ce l’ho avuta, hai voglia, basta (ride, ndr).
Gabriella ed Elia rompono il tabù della differenza d’età, per quale motivo oggi nella nostra società è ancora un argomento scottante?Ma alla fine il tabù non lo rompono, anche perché non è una storia singola cioè che si parla della storia di Gabriella ed Elia, ma intorno c ‘è tutto il problema dei legami familiari quindi c ‘è l’eredità, il possesso… Questa è la storia portante che però rivela quello che sono i problemi dei legami familiari. Quando una donna raggiunge una certa età e che ha anche delle proprietà piccole o grandi che siano comunque nella famiglia la roba ‘verghiana’ conta sempre molto, tanto che per Gabriella vogliono addirittura l ‘interdizione di incapace.
Ritieni che le nuove generazioni invece abbiano una visione diversa dei rapporti sentimentali e che quindi superino anche il gap dell’età?
Beh le nuove generazioni non lo sanno ancora ci devono arrivare. Vediamo se ai giovani piace una donna come me. Saranno più aperti, sicuramente. Vediamo. Però sì, è da vedere. È da vedere, vediamo, faremo un sondaggio. Assolutamente (ride, ndr).
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