Morta a 13 anni a Piacenza: fermato il fidanzato 15enne della ragazza. Era indagato a piede libero per omicidio volontario
Il fidanzato di Aurora, la 13enne morta il 25 ottobre cadendo dal suo palazzo, è stato fermato nel pomeriggio dai carabinieri di Piacenza, coordinati dalla Procura per i minorenni di Bologna. Il 15enne era già indagato a piede libero per omicidio volontario. La svolta è arrivata in una giornata ricca di sviluppi dal punto di vista dell’inchiesta. La famiglia della ragazza, ad esempio, ha annunciato che presenterà una memoria con nuovi elementi alla Procura: all’interno saranno presentati documenti, come testimonianze di amici e chat della ragazza deceduta da cui emergerebbe il comportamento ossessivo del fidanzato 15enne. “Ci sono anche certificati medici – ha detto al Tgr Rai Emilia-Romagna l’avvocato della madre, Lorenza Dordoni – che saranno prodotti e vagliati dal pm, l’unico titolato a formulare concrete ipotesi di reato”.
In queste ore, nel frattempo, dovrebbe iniziare l’esame sul corpo della 13enne. “Si partirà con una ricognizione esterna e, possibilmente, con una Tac completa, se si riesce a fare (l’incognita è data dal fatto che è la Tac del San Matteo e potrebbe essere impegnata”, ha dichiarato a LaPresse l’avvocata Stefania Sacchetti. “Se riescono a farla, domani mattina procederanno all’autopsia completa“. Nelle ultime ore, inoltre, è stata la sorella della 13enne, tramite i social, a far sapere come la giovane fosse turbata dai comportamenti del fidanzato. La madre e la sorella della ragazza, che vivevano con lei a Piacenza, del resto non hanno dubbi: sono convinte che Aurora non sia morta suicida o per incidente: la ragazzina non aveva mai dato segni di questo tipo e, anzi, stava facendo programmi sul futuro. Per il suo 14esimo compleanno, tra una decina di giorni, dovevano andare in vacanza per festeggiare. Invece venerdì 25 ottobre, di mattina presto, la 13enne è precipitata dal palazzo dove abitava, mentre si trovava insieme al fidanzato. L’avvocato che assiste i parenti della ragazzina è chiara: “La mamma e i familiari non credono assolutamente all’ipotesi di suicidio così come non credono assolutamente all’ipotesi di caduta accidentale”, ha detto la legale, che comunque rinnova la fiducia agli inquirenti. “La ricostruzione dei fatti – ha aggiunto – è affidata ovviamente al sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Bologna unitamente al nucleo investigativo dei carabinieri, che da quando si è verificato il fatto, dalla mattinata di venerdì, stanno lavorando alacremente, senza trascurare alcun particolare”.
Aurora venerdì doveva andare a scuola e invece è salita sul balconcino all’ottavo e ultimo piano dell’edificio con il suo fidanzato, 15 anni compiuti da poco, con cui pare avesse una relazione problematica e che è sospettato di omicidio volontario, nell’ipotesi provvisoria e tutta da verificare che dopo una lite abbia buttato giù la ragazza.
Il ragazzo, che ha dato l’allarme avvisando i vicini, “è sotto choc e da quando è tornato a casa non parla con nessuno”, dicono i suoi familiari al quotidiano Libertà. Al termine di un lungo interrogatorio è stato infatti rilasciato venerdì sera, ma ha ricevuto un avviso di garanzia per partecipare, attraverso un proprio legale ed eventuali consulenti, all’autopsia sul corpo della ragazza. Un esame che, secondo l’avvocata della famiglia della 13enne, sarà “dirimente”.
Dall’accertamento si potrà infatti capire se ci sono segni di lotta o altri elementi che possano aiutare a ricostruire quello che è avvenuto sul balcone, dove nessuna telecamera ha ripreso e nessun testimone ha visto. Importanti saranno anche “le testimonianze raccolte, i rilievi fatti dai carabinieri” e così “si arriverà alla ricostruzione della dinamica di questo tristissimo evento”, continua l’avvocata Dordoni. Tra chi è stato sentito dai carabinieri c’è proprio la madre di Aurora. Un dettaglio importante che avrebbe riferito, e che andrà riscontrato, è che pochi giorni fa la figlia aveva segnalato ai servizi sociali il comportamento del fidanzato. Un comportamento ritenuto ossessivo e geloso, con le difficoltà da parte della ragazza a interrompere la relazione. Nei prossimi giorni la famiglia potrebbe presentare una denuncia agli inquirenti per ricostruire altri presunti episodi subiti dalla ragazza. Ieri era stata la sorella 22enne, sui social, a parlare di “ennesimo femminicidio” e a pubblicare screenshot delle chat con Aurora, sul fidanzato. “Verrà organizzata da me personalmente una fiaccolata in nome suo e di tutti i femminicidi che succedono ogni giorno”, ha scritto ancora su Instagram, chiedendo giustizia e dicendo “no ai killer a piede libero”. “I Servizi sociali del Comune di Piacenza sono stati, sin dall’inizio, a disposizione degli inquirenti, con il doveroso riserbo nei confronti del loro lavoro e con la volontà, laddove possibile, di fornire qualsiasi elemento che possa essere ritenuto utile”, ha detto la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, in una nota dove si dice anche che “un silenzio carico di rispetto e di sincera vicinanza alla famiglia di Aurora è l’unica dichiarazione al momento possibile per esprimere il dolore della nostra comunità“. In serata, poi, la svolta con il fermo del fidanzato della vittima.
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