Gian Paolo Ormezzano morto, il giornalista sportivo aveva 89 anni
Lutto nel mondo del giornalismo. Si è spento, ieri, a 89 anni Gian Paolo Ormezzano. Lo annuncia sul proprio sito La Stampa giornale di cui Ormezzano è stato una delle firme di punta. “Il giornalismo sportivo – si legge – piange Gian Paolo Ormezzano, morto ieri a 89 anni. Firma de La Stampa e del Guerin Sportivo, è stato direttore responsabile di Tuttosport. Per decenni ha raccontato il mondo dello sport e il suo amato Torino”. Ormezzano ha seguito cinque campionati mondiali di calcio, almeno 23 edizioni delle Olimpiadi tra estive e invernali, ciclismo sia Giro d’Italia che Tour de France, ma anche nuoto e atletica ed era stato un maratoneta. Moltissimi i libri scritti nel corso di una carriera ineguagliabile tra cui Giro d’Italia con delitto oltre ai tre volumi Storia del ciclismo (vincitore del Bancarella Sport), Storia dell’atletica e Storia del calcio. Era un grandissimo tifoso del Torino. Lascia la moglie e tre figli.
“Se ne è andato papà. Un gigantesco super papà – ha scritto su su X Timothy Ormezzano, figlio di Paolo Ormezzano – Siamo travolti dal dolore ma anche dell’affetto di tutti quelli che lo hanno conosciuto e amato. Grazie”. “Con la scomparsa di Gian Paolo Ormezzano perdiamo una voce unica, legatissima a Torino, capace non solo di raccontare gli eventi e le storie, ma di trasmettere, a generazioni diverse, i valori dello sport e la passione per il giornalismo. Ai suoi cari vanno condoglianze sincere” scrive su X il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.
Gian Paolo Ormezzano era “un campione assoluto di giornalismo” scrive in un lungo messaggio sul sito il Torino calcio. “Il presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club, profondamente commossi per la triste notizia, sono vicini con affetto alla famiglia Ormezzano nel caro ricordo di Gian Paolo Ormezzano, gigante del giornalismo italiano, cittadino del mondo ma con il cuore ben saldo a Torino dove era un imprescindibile punto di riferimento, da sempre orgoglioso e appassionato tifoso del Toro”.
“Del Toro – si legge anche nel messaggio del club granata – non sapeva tutto: di più. In cambio di pagelle sempre lusinghiere e di nessuna assenza da scuola con il papà ha visto tutte le partite casalinghe del Grande Torino, diventandone straordinaria memoria storica. Da lì un crescendo di emozioni senza mai fermarsi, continuando a lavorare sino a ieri, anche come firma del Corriere della Sera, sempre consolidando la sua fittissima rete di amicizie intessute in ogni ambito e in ogni luogo della terra. Campione assoluto di giornalismo, con un primato – tra i tanti – di 25 Olimpiadi da inviato (tra Giochi estivi e invernali), oltre a decine e decine di partecipazioni in prima fila al Giro d’Italia e al Tour de France, autentico fuoriclasse nel racconto di aneddoti e barzellette, spesso giocando con le parole nei suoi inarrivabili e inimitabili calembour, tra i suoi pregi aveva anche la generosità”. “Pur fiaccato nel fisico da operazioni e da diversi ricoveri ospedalieri, – ricorda il Torino – ancora nelle ultime ore il suo pensiero era ‘per i miei sei amici, tutti molto malati’. Spesso lo ha scritto di altri, ma nel suo caso e nell’impossibilità di ricordarlo per tutto quanto ha fatto, è davvero appropriato: faticherà molto a nascere, se mai nascerà, un altro come lui. Il mondo del giornalismo, dello sport e della cultura, la Città di Torino e tutti quanti hanno avuto l’onore e il piacere di conoscerlo piangono uno straordinario interprete, il Toro perde un amico”.
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