Accordo tra le divisioni di La Perla, il gruppo sarà venduto unitariamente. Ora la ricerca di un acquirente
Il gruppo La Perla scongiura “lo spezzatino” ma ora dovrà trovare un acquirente disposto a rilanciarlo e in grado di farlo. Tutti gli asset del gruppo, in stato di insolvenza, inclusi marchio e stabilimento bolognese, saranno venduti unitariamente a un unico acquirente. È ciò che prevede l’accordo raggiunto tra i commissari di La Perla Manufacturing (in amministrazione straordinaria), i curatori di La Perla Italia e La Perla Global Management Uk (in liquidazione giudiziale) e i liquidatori inglesi di quest’ultima azienda.
L’intesa è stata annunciata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, al termine del tavolo tenutosi oggi a Roma alla presenza dei sindacati. Prossimamente sarà pubblicato un avviso finalizzato alla ricerca di un acquirente interessato alla reindustrializzazione.
È un primo passo in un percorso che si annuncia impegnativo ma il ministro Urso già festeggia. “Siamo riusciti a conseguire un risultato tutt’altro che scontato, destinato a diventare un caso che farà scuola“, ha dichiarato Adolfo Urso. Il ministro, che oggi ha presieduto l’incontro tra le parti, ha espresso “grande soddisfazione per questo significativo accordo che ci permetterà di tenere uniti il marchio con le competenze dei lavoratori“. Urso sottolinea: “Questa è la strada giusta per salvare l’azienda e rilanciare un simbolo del Made in Italy”. Per la prima volta, fanno sapere dal Mimit, procedure diverse per finalità e nazionalità, includendo persino uno scenario extra-Ue, si sono armonizzate sotto la regia del ministero.
“Oggi è una giornata importante, possiamo dire che si è ottenuto un risultato significativo. Si vanno a unire le procedure in un unico atto di vendita e questo consentirà di mantenere insieme gli asset a partire dal marchio e tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, garantendo una continuità e le competenze di chi ha fatto grande quel marchio”, dice l’assessore al lavoro dell’Emilia-Romagna Giovanni Paglia. “Resta esclusa dall’intesa una parte che coinvolge 11 lavoratrici di La Perla Italia (i negozi, ndr), ma c’è l’impegno del ministero a non lasciare nessuno indietro”, sottolinea Paglia.
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