Strage di Bologna, il pg della Cassazione: “Importante occasione per dare attuazione al diritto alla verità”
“Questo giudizio rappresenta una importante occasione per dare attuazione a quel diritto alla verità che ha ricevuto un forte riconoscimento da parte delle Nazioni Unite, della Corte europea dei diritti dell’uomo e dellanostra Corte Costituzionale”. Sono le parole del sostituto procuratore generale Antonio Balsamo nella sua requisitoria davanti ai giudici della I sezione penale della Cassazione, chiedendo di confermare la condanna all’ergastolo dell’ex Nar Gilberto Cavallini per la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna in cui morirono 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. Cavallini, accusato di aver aiutato dando alloggio e mezzi a Fioravanti e Mambro, è stato condannato all’ergastolo in primo e secondo grado.
“Le parole con cui si apre la sentenza impugnata (‘La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. È in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche) tratte dalla dichiarazione effettuata dal Presidente della Repubblica il 2 agosto 2023, nel 43° anniversario della strage della stazione di Bologna, esprimono con particolare efficacia il significato profondo di questo giudizio – ha sottolineato il sostituto pg della Cassazione – Con la sentenza n. 192 del 27 settembre 2023, relativa al caso Regeni, la Corte Costituzionale ha esplicitato che, quando l’indagine riguarda accuse di gravi violazioni dei diritti umani, il ‘diritto alla verità’ (the right to the truth) sulle circostanze rilevanti del caso non appartiene esclusivamente alla vittima del reato e alla sua famiglia, ma anche alle altre vittime di violazioni simili e al pubblico in generale, che hanno il ‘diritto di sapere cosa è accaduto” ha sottolineato.
Per il rappresentante della procura generale della Cassazione c’è ”certezza assoluta sulla responsabilità di Cavallini” per la strage di Bologna, che è stato “il più grave atto terroristico compiuto in Italia dopo la seconda guerra mondiale, in quel micidiale e si spera irripetibile humus nel quale convergevano Servizi deviati, P2 e parte dell’eversione nera allo scopo, evidentemente comune anche se per motivi forse differenti, di destabilizzare ed infine distruggere l’assetto democratico e costituzionale dello Stato Italiano”. Dopo gli interventi dei legali di parte civile prenderà la parola la difesa di Cavallini, presente in aula all’udienza, quindi i supremi giudici della prima sezione penale si ritireranno in camera di consiglio per decidere la sentenza, attesa in serata.
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