Guerre, mafia, immigrazione e morti sul lavoro: così le storie vere diventano musica. Esce “Note di cronaca” il libro del giornalista Stefano Corradino – L’anticipazione
Notizie, poi diventate canzoni e ora capitoli di un libro. Che raccontano storie di mafia, guerra, immigrazione, diritti umani. Stefano Corradino, giornalista di Rainews24 direttore di Articolo21 e blogger del Fatto Quotidiano, esce con un libro dal titolo “Note di Cronaca”, edito da Villaggio Maori Edizione. In questa full immersion di storie, l’autore descrive come nasce il progetto di mettere in musica la cronaca e l’attualità. I protagonisti di queste storie sono soprattutto donne, come le giornaliste Ilaria Alpi e Federica Angeli, Ilaria Cucchi sorella di Stefano, Lisa Picozzi, giovane ingegnere morta sul lavoro. Ma vengono raccontate anche storie prese dalla cronaca che Corradino da inviato di RaiNews24 si è trovato a raccontare, come le vicende di Giulio Regeni, Mario Paciolla, Andy Rocchelli.
Il libro è suddiviso in sette capitoli, uno per ciascuna storia (poi diventata canzone) ed è arricchito dalle interviste a sette autorevoli personaggi, Giovanna Botteri, Nando dalla Chiesa, Bruno Giordano, Mamadou Kouassi Pli Adama, Dacia Maraini, Riccardo Noury, Antonella Viola. Eccone un estratto
L’8 novembre 2017, il giorno dopo la nota “testata” di Roberto Spada al giornalista Rai Daniele Piervincenzi vado anche io a Ostia, per Rainews. Per raccontare quanto era successo al collega Piervincenzi e raccogliere qualche commento dagli abitanti del luogo.
E quello che accade è surreale! Mi fermo in una strada centrale, non troppo distante dalla palestra in cui il giorno precedente è avvenuta l’aggressione. Davanti a me l’operatore con la telecamera e l’assistente montatore. Aspetto il mio turno per la diretta e in un minuto e mezzo racconto quanto è successo al mio collega Rai, ricostruendo a grandi linee anche il contesto: le minacce, l’omertà, gli arresti degli anni precedenti. All’improvviso si avvicina un’auto. Parcheggia. Scende un uomo. Sulla quarantina, ben vestito, lo sguardo vitreo. Si avvicina a noi e mi chiede: «Lei chi è?». Rispondo: «Mi chiamo Stefano Corradino e sono un giornalista di Rainews24». «Cosa sta facendo?». «Sto raccontando cosa è successo ieri a Ostia». Nessun’altra domanda. L’uomo si volta, rientra in macchina e parte.
Dopo circa un’ora, poco dopo la seconda diretta, ecco riapparire la macchina. L’uomo si avvicina e mi fa le stesse domande. Identiche. Io rispondo allo stesso modo e lui senza variare di una virgola il copione rimonta in macchina e riparte. Incrocio lo sguardo degli operatori. Sono increduli. Non sappiamo se dobbiamo ridere o preoccuparci. La scena sembra quella del «fiorino» nel film Non ci resta che piangere, ma davanti a me non c’era un simpatico e scrupoloso gabelliere alla dogana. Passa un’altra ora, nonché la mia terza diretta, e la scena si ripete nello stesso identico modo.
Chi era quell’uomo? E per quale ragione ha ripetuto per tre volte le stesse domande con la stessa identica modalità? È uno svitato o c’è un intento preciso in quell’azione? È un modus operandi, mi hanno risposto alcuni colleghi del posto nonché un esponente delle forze dell’ordine. Una intimidazione soft, senza insulti né minacce, ma con l’obiettivo di «informare» il giornalista di turno che ogni azione è supervisionata e che nulla sfugge del territorio a chi ritiene di esserne di diritto il controllore. In barba allo stato di diritto.
L'articolo Guerre, mafia, immigrazione e morti sul lavoro: così le storie vere diventano musica. Esce “Note di cronaca” il libro del giornalista Stefano Corradino – L’anticipazione proviene da Il Fatto Quotidiano.