Trump licenzia via social i primi 4 funzionari Usa: “Altri 1000 seguiranno”. E Musk resta solo alla guida del dipartimento Doge
Poche ore da presidente sono bastate a Donald Trump per licenziare via social i primi quattro funzionari Usa “non in linea con la nostra visione di rendere l’America di nuovo grande”. E al sodale Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, per far fuori – questo il retroscena di Politico, anche se la motivazione ufficiale come vedremo è diversa – Vivek Ramaswamy, che avrebbe dovuto guidare insieme a lui il nuovo dipartimento per l’efficienza governativa (Doge). Il patron di Tesla e X resterà quindi solo alla guida della struttura, esterna all’amministrazione, incaricata di una maxi spending review che dovrebbe consentire di tagliare l’incredibile cifra di 2mila miliardi di spese federali (su circa 7mila), anche se non è chiaro in quale orizzonte temporale, e ‘sventrare’ la forza lavoro, come annunciato qualche mese fa via Wall Street Journal.
Lo spoil system di Trump: “Via 1000 incaricati” – Nel suo primo messaggio sul suo social Truth dopo l’insediamento, il tycoon ha scritto: “Il nostro primo giorno alla Casa Bianca non è ancora finito! Il mio Ufficio presidenziale per il personale sta attivamente identificando e rimuovendo più di mille incaricati presidenziali della precedente amministrazione che non sono in linea con la nostra visione di rendere l’America di nuovo grande”. Segue quello che viene definito “avviso ufficiale di licenziamento” per quattro persone: “Jose Andres del Consiglio presidenziale per lo sport, il fitness e la nutrizione, Mark Milley del Consiglio consultivo nazionale per le infrastrutture, Brian Hook del Wilson Center for Scholars e Keisha Lance Bottoms del Consiglio presidenziale per le esportazioni: siete licenziati!“. Con chiaro ammiccamento alla battuta iconica del suo show televisivo The apprentice.
Ramaswami a sorpresa via dal Doge – Nelle stesse ore è arrivata la notizia che l’imprenditore del biotech e a sua volta miliardario Ramaswamy “ha intenzione di candidarsi presto per una carica elettiva, il che richiede che rimanga fuori dal Doge, in base alla struttura che abbiamo annunciato oggi”, come ha annunciato la portavoce del dipartimento Anna Kelly. La sua intenzione sarebbe quella di correre per diventare governatore dell’Ohio nel 2026. Il risultato immediato è che Musk resterà solo alla guida della struttura per la quale nei mesi scorsi aveva fatto sapere di essere in cerca di “rivoluzionari disposti a lavorare più di 80 ore alla settimana“, un compito “noioso, che creerà un sacco di nemici e con compenso pari a zero”.
“Musk lo voleva fuori” – Secondo il quotidiano Politico, che ha sentito tre diverse fonti, il magnate aveva “fatto sapere di volere Ramaswamy fuori dal DOGE negli ultimi giorni. Un mal ricevuto sfogo festivo su X da parte di Ramaswamy sui visti H-1B apparentemente ha accelerato la sua fine”. I visti H-1B sono quelli riservati a “personale altamente specializzato con un elevato livello d’istruzione“, preziosi per le aziende tech. Ramaswami, figlio di immigrati indiani, arricchitosi grazie all’industria biotech e farmaceutica, a dicembre aveva scritto sul social di Musk che la cultura americana ha “venerato la mediocrità rispetto all’eccellenza” e per questo la nazione “non produce i migliori ingegneri” e occorre farli venire dall’estero. “Già prima del tweet volevano che se ne andasse”, ha commentato una delle fonti, “quando è uscito lo hanno buttato fuori”.
Ramaswamy non ha voluto commentare, ma ha fatto buon viso a cattivo gioco facendo dire a un collaboratore che “non era possibile” candidarsi a governatore e co-presiedere DOGE “entrambi allo stesso tempo”. I deputati repubblicani, conclude Politico, hanno condiviso “un meme sfacciato che ritrae Musk che cancella Ramaswamy dalla storia”. Il meme, partito da “personale junior nell’ufficio del presidente della Camera Mike Johnson”, raffigurava “Musk come Josef Stalin e Ramaswamy come il capo della polizia segreta sovietica che è stato poi giustiziato e rimosso dalle foto”.
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