“Non faccio la spesa da anni. Rovisto nei cassonetti e con quel che risparmio lavoro di meno e viaggio di più”: il racconto della manager che pratica il “dumpster diving”
Si chiama “dumpster diving” e letteralmente vuol dire “immersione nei cassonetti”. Portabandiera di questa pratica è sicuramente Sofie Juel Andersen, giovane danese che vive in Australia. Sui social mostra come sia solita riempire il proprio frigorifero recuperando cibi scartati dai supermercati. Non si tratta di indigenza: Sofie lo fa per risparmiare denaro che investe invece in altro modo, ad esempio viaggiando: “In tutto il 2024 ho speso al supermercato 95 euro”, fa sapere.
La protagonista di questa storia è una restaurant manager che dal 2019 vive a Sydney. “Rovistare nei cassonetti è diventato per me una specie di missione di salvataggio. Si spreca così tanto cibo buono, e i supermercati sanno che ci sono persone là fuori che non possono permettersi di mangiare” sono state le sue parole riportate da The Sun.
Tutto è nato un giorno quando con un’amica è andata a curiosare tra i cassonetti dei supermercati scoprendo una quantità esorbitante di cibo che viene scartato perché scaduto da uno o due giorni (ma è ancora buono) oppure per difetti nell’imballaggio, come qualche ammaccatura di troppo che in negozio non viene tollerata. Ben presto per la situazione si è evoluta per lei “da una curiosa caccia al tesoro a una scelta di vita e riduce l’inquinamento alimentare, quindi è come un attivismo quotidiano”. Da quel momento non ha speso praticamente più un centesimo per mangiare, limitandosi ad acquistare solo prodotti per l’igiene e per la casa al punto che, quando le è capitato di entrare nuovamente nel supermercato per acquistare il sale, ha ammesso di esseri sentita spaesata perché erano 4 anni che non si aggirava tra gli scaffali del negozio.
I vantaggi sono molteplici: non solo fa un favore all’ambiente riducendo lo spreco alimentare e al proprio portafogli, ma con quel che risparmia può permettersi di lavorare di meno durante la settimana. Attualmente, come ha scritto pochi giorni fa sui propri social, lavora 3 giorni su 7 perché non spendendo molto non ha tutta questa necessità di guadagnare. Di conseguenza può trascorrere il proprio tempo libero in altro modo, ad esempio viaggiando. Una vera e propria missione quella di Sofie, che vuole “creare consapevolezza sullo spreco alimentare, ma anche su come vediamo il cibo e su come può essere ancora buono anche se ha superato la data di scadenza o se ha qualche imperfezione”.
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