Almasri, Fratoianni a La7: “Una gigantesca schifezza, un imbroglio del governo. Meloni chiarisca e la smetta di raccontare frottole”
“Il governo dice che Almasri sia stato scarcerato per un motivo giuridico? È una palese menzogna, un imbroglio, una bugia, una frottola. Il governo sostiene che la scarcerazione del generale libico è frutto di un cavillo. No, è frutto di complicità, di imbarazzo, di paura da parte del governo Meloni. Si tratta solo di una scelta politica fatta in violazione del diritto internazionale“. Così a Tagadà (La7) il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, commenta le motivazioni accampate dal governo sulla scarcerazione e sul rimpatrio del comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato a Torino lo scorso 20 gennaio.
“L’ordinanza dei giudici italiani lo dice in chiaro – spiega Fratoianni – Il ministro della Giustizia Nordio poteva intervenire in qualsiasi momento, spetta a lui intervire quando si tratta di un procedimento che attiene a trattati di carattere internazionale come il trattato di Roma. Ormai alla Corte Penale Internazionale diamo schiaffi un giorno sì e un giorno no – continua – visto che il giorno in cui è stata annunciata la tregua a Gaza, Tajani ha dichiarato bellamente che se venisse Netanyahu in Italia, non lo farebbe arrestare perché avrebbe un’immunità di cui nessuno però è a conoscenza. Nel caso di Almasri, la Corte ne ha chiesto l’arresto, noi invece scarceriamo e riaccompagniamo con un volo di Stato un torturatore accusato di torture, stupri, violenze, crimini di guerra, crimini contro l’umanità“.
E aggiunge: “Qui ci sono tante cose che non tornano e tante zone d’ombra. Ma vi ricordate Meloni dopo la strage di Cutro? Disse che avrebbero dato la caccia ai trafficanti di migranti per tutto il globo terracqueo. Quando invece trova a casa sua il trafficante, lo libera e lo riaccompagna a casa. Questa è una vicenda enorme, uno scandalo, su cui vogliamo chiarezza da Giorgia Meloni. E insisteremo. Il governo deve assumersi le sue responsabilità. Non può continuare a raccontare la frottola che c’è un cavillo burocratico, che è smentita dai giudici italiani, ma anche dalla Corte Penale Internazionale”.
Il deputato di Avs, infine, commenta le giustificazioni rese oggi al Senato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Ha affermato che lo ha espulso perché era un soggetto pericoloso. Ma questo soggetto pericoloso è il capo della polizia giudiziaria libica e con quelle istituzioni noi continuiamo a fare accordi. Un paese normale, anche dopo aver fatto questa gigantesca schifezza, trae delle conseguenze. Se i pilastri istituzionali di un regime sono soggetti pericolosi, con quelli non facciamo accordi. Mi pare ovvio”.
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