“Non ero uno stinco di santo e molte volte trattavo le ragazze di me**a. Però scrivevo canzoni d’amore coi Dear Jack”: la confessione di Alessio Bernabei

“La pioggia è uno stato d’animo”, “Ricomincio da me”, “Wendy” e “Il mondo esplode tranne noi”, sono stati alcuni dei successi della band Dear Jack, nata ad “Amici di Maria De Filippi” nel 2013, dove hanno vinto il Premio della Critica. Poi il frontman Alessio Bernabei ha abbandonato il gruppo, per poi tornare ma rifondare il tutto con il nuovo nome di Follya, che ha appena lanciato il nuovo singolo “Don’t Cry”. Lo stesso cantautore ha ammesso, in un video pubblicato sui suoi social, che i brani che aveva composto con i Dear Jack sì parlavano d’amore, ma che la realtà era assai diversa.

“Quando ero nei Dear Jack i nostri testi parlavano per lo più d’amore – ha spiegato – e le nostre canzoni erano molto molto romantiche, al limite dello sdolcinato. Poi succedeva che quando tornavo, quando non ero sotto i riflettori, non trattavo bene le ragazze. Non ero uno stinco di santo e molte volte le trattavo di mer*a. Quindi il punto è: non confondiamo i messaggi che mandiamo attraverso i testi delle canzoni con la persona che siamo veramente fuori dai riflettori”.

Ma qualcosa di vero c’era sicuramente: “Sicuramente avevo quel tipo di sensibilità di cui cantavo nei brani, ma mi vergognavo a parlarne perché il mio farmi vedere ‘macho’ era un punto di forza in quel momento della mia vita. Ma oggi rivendico il diritto di noi uomini a piangere senza vergognarsi”.

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